Toscana

CREDITO: OLTRE 30% TOSCANI RICORRE A PRESTITI PERSONALI, MASSA CARRARA PROVINCIA CON MAGGIORE INDEBITAMENTO

Più del 30% della popolazione toscana adulta ricorre al prestito al consumo con una media di indebitamento che sfiora i 3 mila euro. Il dato emerge dalla rilevazione Crif-Prestitempo relativa al 31 settembre 2006 e diffusa dalla stessa Prestitempo (divisione del Gruppo Deutsche Bank specializzata nel credito al consumo) ieri a Livorno durante l’inaugurazione del nuovo sportello livornese.

La Toscana con 8,89 miliardi di euro erogati rappresenta quasi l’8% del mercato nazionale dei prestiti diretti e occupa il quinto posto tra le regioni italiane. Firenze con 2,22 mld di euro è la provincia che rappresenta un quarto dei finanziamenti concessi nella regione e il 2% a livello nazionale, davanti a Pisa con 1,11 mld di euro, Lucca con 1,03 miliardi e Livorno con 0,89 miliardi.

Ma l’analisi di Prestitempo ha evidenziato anche che quasi il 37% degli abitanti della provincia di Livorno hanno un finanziamento rateale in corso, rendendola la provincia toscana dove i prestiti personali sono più diffusi, mentre in questa speciale classifica sono Siena e Arezzo le province dove si ricorre a questo strumento di credito con una media rispettivamente del 26 e 25 per cento, inferiore a quella regionale che è del 30 per cento.

Alla provincia di Massa e Carrara va invece il primato dell’indebitamento medio della popolazione residente con 3.307,10 euro per abitante con oltre 400 euro in più della media regionale, davanti a Pisa (3.294 euro per abitante) e Lucca (3.193 euro). I toscani meno indebitati sono quelli della provincia di Arezzo con una quota di 2.400 euro, davanti a senesi (2.530,70 euro), fiorentini (2.695,10 euro) e grossetani (2.765 euro). “La nostra rilevazione – afferma Massimiliano Becheroni, responsabile di Prestitempo – evidenzia che i toscani sono tra i più attenti nello sfruttare le potenzialità del credito al consumo per l’acquisto dei beni desiderati e sono anche buoni pagatori: le sofferenze della regione, infatti, sono più vicine al 2% rispetto alla media nazionale che è più prossima al 3%”.(ANSA).