Toscana

«Childfree», Coldiretti: una società dove il bambino è un problema non ha futuro

“Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano”, le parole di  Antoine de Saint-Exupéry risuonano come un lontano ricordo a leggere alcune notizie apparse in questi giorni sui media. Sono sempre di più infatti gli hotel ed i ristoranti che aprono al “childfree” e quindi alla pratica di “escludere a priori” i giovanissimi anche dai luoghi di vacanza, svago e viaggio.

“Una società dove il bambino è un problema non ha futuro – commenta Lidia Castellucci Presidente di Coldiretti Arezzo – la nostra associazione ispira la propria azione alla storia e ai principi della scuola cristiano-sociale, come recita l’articolo 1.2 dello statuto confederale, partendo da questo assunto, ci teniamo a sottolineare come tutte le nostre strutture agrituristiche e le attività di formazione che portiamo avanti sul territorio siano volte alla crescita, allo sviluppo e alla formazione degli stessi bambini che saranno gli adulti consapevoli di domani”.

Nelle strutture agrituristiche di tutta la provincia di Arezzo, oltre ad essere “i benvenuti” i bambini, hanno la possibilità di partecipare e scegliere tra le molte attività che vengono proposte e che coinvolgono i più piccoli in maniera diretta, a cominciare dai laboratori di fattoria didattica.

“Imparare la natura, dalla natura stando a contatto il più possibile con essa. L’obiettivo delle nostre aziende è proprio questo – spiega il Presidente Castellucci – sensibilizzare i giovani, all’amore per tutto ciò che li circonda dalla flora, alla fauna. Educare all’agricoltura i bambini, vuol dire puntare ad avere donne e uomini più responsabili e consapevoli di quanta dedizione e quanto impegno ci vogliono per realizzare progetti importanti che, sicuramente, possono aiutare nella costruzione di un futuro, in questo caso, tutto improntato sulla produzione di prodotti nostrani, orgoglio del Made in Italy”. Coldiretti Arezzo da anni, è impegnata in molteplici progetti dedicati ai giovani, a cominciare da quello di “Educazione alla Campagna Amica” una vera rete strutturata sul territorio, con la collaborazione dei comuni, dell’Ufficio Scolastico regionale, delle scuole, dei professionisti, delle tante aziende agricole coinvolte oltre che ai movimenti di giovani, donne e pensionati di Coldiretti.

“Promuoviamo in questo modo – spiega il Presidente Castellucci – corretti stili di vita e buone pratiche di salute. L’obiettivo è quello di orientare al consumo consapevole, alla sana alimentazione e alla stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare la diffusione del cibo spazzatura. I bambini sono il nostro futuro, e una società con una moralità alta, deve assumersi la responsabilità del loro diritto di inclusione”.