Toscana

Coronavirus, la storia di un medico del Santo Stefano di Prato che consegna una lettera della nipotina ai nonni ricoverati

Ogni giorno sono i medici, gli infermieri e gli operatori della sanità costantemente impegnati in prima linea per assistere pazienti ammalati di Covid-19. Sono loro le uniche persone che possono stare vicine a chi è ricoverato in ospedale. Sotto le mascherine, gli occhiali, i camici che devono indossare per proteggersi dal contagio ci sono dei cuori grandi che amano la propria professione, che combattono contro il virus e la solitudine dei pazienti che non possono ricevere conforto dai loro cari.

Quelle mascherine nascondono i sorrisi ma non possono nascondere altri gesti e messaggi di solidarietà, di sollievo e di consolazione come quello che ha recapitato una dottoressa dell’ospedale Santo Stefano di Prato a due anziani, marito e moglie, ricoverati nella stessa camera.

Ilaria, un medico internista che lavora nel setting Covid+ dell’ospedale di Prato ha due genitori anziani che non può andare a trovare, vuole proteggerli. E’ lei che ha recapitato ieri la letterina di Francesca, destinata ai suoi nonni ricoverati nel reparto dove lavora.

Cari nonni non so nemmeno se siete insieme, comunque ciao a tutti e due – scrive nella lettera la nipotina -. Noi stiamo bene, quindi non preoccupatevi, siete in ottime mani e sono certa che starete bene anche voi. Avete cresciuto due figlie forti e quattro nipoti altrettanto forti. E tutta la nostra forza ce l’avete data voi da sempre. Anche se non possiamo vedervi e parlarvi, sappiate, anzi ricordatevi sempre che vi aspettiamo qui e vi vogliamo tutti un mare di bene. Un bacio grande a tutti e due. Francesca.”

“Ogni giorno – racconta la dottoressa Ilaria – parlo con i miei genitori per telefono e cerco di rassicurarli. Non possiamo vederci ma siamo sempre vicini. Ieri ho iniziato il mio turno di lavoro in ospedale, tutte le mattine nel nostro reparto ritiriamo la biancheria e gli oggetti personali dei pazienti ricoverati. Ci sono consegnati, in contenitori chiusi e con le dovute precauzioni, dai loro familiari che non possono entrare nel nostro settore. Tra gli oggetti ho trovato la letterina di Francesca per i suoi nonni ricoverati. Cari nonni, inizia la lettera, non so se siete insieme….Francesca non ha ancora saputo che sono stati proprio i nonni a scegliere di stare nella stessa camera e con i miei colleghi ci siamo adoperati per realizzare il loro desiderio. Ho letto la lettera della nipotina ai nonni. Sono stati momenti emozionanti per loro e per tutti noi. Abbiamo visto nei loro occhi tanta commozione ma anche un po’ di serenità. In questo momento c’è tanto bisogno.”

Quella di Ilaria è una delle tante storie straordinarie che in questo periodo di emergenza accomuna tutti i malati , le famiglie e gli operatori sanitari, adesso separati a causa degli stessi eventi ma uniti dagli stessi sentimenti.