Toscana

Costa Concordia, Rossi: «Ecco come stanno le cose e cosa stiamo facendo a Piombino»

«Poiché è facile prevedere che sul futuro della Concordia continueranno polemiche e illazioni, avverto tutti, organi di informazione compresi, che questa mia dichiarazione resterà valida per almeno i prossimi 5 mesi, e potrà quindi essere usata e reiterata. A meno che non si manifestino fatti straordinari, al momento non prevedibili e francamente molto, molto improbabili». Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, introduce con questa «considerazione preventiva» il punto sul futuro del relitto che si trova all’isola del Giglio.«Con cadenza quasi giornaliera – dice Rossi – si registrano uscite sul porto di futura destinazione della Concordia, che suscitano dibattiti, prese di posizione, interrogazioni parlamentari e regionali, rivendicazioni, polemiche, diatribe e invettive. Allora, vorrei precisare una volta per tutte quanto segue. La Concordia, che ancorché raddrizzata resterà fino alla prossima estate davanti al porto del Giglio, è definita tecnicamente, in base alla normativa in vigore, un ‘rifiuto’ e in quanto tale l’autorizzazione per la rimozione spetta, per competenza, alla Regione Toscana e non ad altri enti. Ricordo inoltre – prosegue – che il governo Monti, mai smentito da quello in carica, si è espresso in favore di Piombino per il ricovero e la rottamazione della nave e noi stiamo lavorando per adeguare il porto di Piombino in modo che possa accogliere la Concordia e poi tutte le altre navi da rottamare in applicazione del nuovo regolamento europeo che prescrive, a partire dal 2015, lo smantellamento del naviglio europeo in porti adeguatamente attrezzati».«E’ evidente – sostiene ancora Rossi – che tutto questo ha a che fare, oltre che con il porto, anche con il polo siderurgico di Piombino: le sue prospettive di rilancio e la sua conversione ecologica. Un porto attrezzato per rottamare le navi e un polo siderurgico a km zero rappresentano una grande opportunità oltre ad un notevole vantaggio competitivo tale – conclude – da rendere Piombino attrattivo e conveniente».