Toscana

Crollo mura di San Gimignano, Rossi: «Subito al lavoro per ritirarle su»

«Abbiamo subito messo in piedi un tavolo di lavoro che vede impegnati il Ministero dei beni culturali, la Soprintendenza di Arezzo, Siena e Grosseto e la Regione», ha spiegato Barni. «Questo servirà a far sì che l’intervento di messa in sicurezza sia immediato per poi, altrettanto velocemente, capire le ragioni e ripristinare il muro. Stamani eravamo tutti lì – ha concluso – e ognuno dovrà fare la sua parte».

 «Qui vicino, a Volterra, dopo una frana più grave di questa, abbiamo risistemato tutto in otto mesi: a San Gimignano – ha affermato Rossi – ci comporteremo allo stesso modo. Allora mettemmo a disposizione poco più di 8 milioni, cui se ne aggiunse circa uno del governo, mi auguro che in questa occasione le cose possano andare diversamente, anche se temo che la mia sia una vana speranza. La Regione – ha proseguito – farà comunque tutto quanto in suo potere per affrontare questa emergenza. Avevamo già destinato – ha ricordato il presidente – 700mila euro del vecchio Piano operativo regionale per interventi di manutenzione delle mura e un altro milione e 200mila euro lo avevamo previsto per il progetto di restauro dei camminamenti, insieme ai 600mila del Comune. Adesso – è l’impegno del presidente Rossi – metteremo in campo altre risorse. Da contatti avuti stamani con il Ministero – ha detto – ho avuto assicurazione che le Soprintendenze verranno autorizzate a spendere subito 300mila euro».

«Ora – ha insistito Rossi – è urgente agire e per questo abbiamo messo a disposizione del Comune anche la competenza dei tecnici del Genio civile regionale, ma occorrerà anche approfondire la natura di questi eventi, capire perché mura come queste, che sono state erette 8 secoli fa, siano entrate in sofferenza negli ultimi vent’anni. Ci vogliono molta attenzione, per gli effetti di infiltrazioni e percolamenti che ne minano la stabilità, e tanta cura. Sono d’accordo con il sindaco di San Gimignano – ha aggiunto Rossi – quando chiede un Piano annuale per interventi a tutela dei siti patrimonio mondiale Unesco in Italia, che solo in Toscana sono sette. Si sta discutendo della formazione di un nuovo governo, non sarebbe male se al posto delle geometrie parlamentari – ha concluso Rossi – si iniziasse a parlare di destinare almeno 15 miliardi, un punto di Pil, alla tutela del patrimonio culturale e alla lotta al rischio idrogeologico: consentirebbe di rilanciare seriamente gli investimenti pubblici, creando buoni posti lavoro, e di manifestare, concretamente, amore e rispetto per l’enorme patrimonio culturale e naturalistico di questo paese».