Toscana

DIFENSORE CIVICO, 5000 PRATICHE NEL 2005 IN TOSCANA

Oltre 5000 pratiche nel 2005 con una forte crescita rispetto agli anni scorsi. Questo uno dei risultati più significativi realizzati lo scorso anno dal difensore civico regionale le cui attività sono state illustrate oggi a Firenze. Presenti il presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini, e il difensore civico della Toscana, Giorgio Morales. Complessivamente sul territorio operano 56 difensori, tra livello regionale, provinciale e locale, il cui compito primario é quello di tentare di arrivbare a una conciliazione senza avviare un contenzioso tra i cittadini e le controparti.

Tra le pratiche più diffuse quelle legate alla sanità o a casi di disservizi nel settore del trasporto ferroviario, della telefonia fissa, delle poste dell’ acqua o dei servizi pubblici in generale. Per Nencini “quella dei diritti lesi è la nuova frontiera da attraversare per rispondere al bisogno di giustizia che i cittadini richiedono. Attualmente il 70% della popolazione toscana è coperto direttamente dal difensore civico, mentre per il restante 30%può usufruire di un regime transitorio”. In particolare secondo il presidente del Consiglio regionale i servizi pubblici sono “il settore destinato a diventare tra i più ‘caldi’ e che nei prossimi anni produrrà un numero sempre maggiore di pratiche”. C

omplessivamente le pratiche avviate lo scorso anno sono state oltre 5300, tra la difesa civica regionale (2386) e quella locale (2901), quasi il doppio rispetto all’ ultimo triennio. “E’ un lavoro importante e in crescita – ha sottolineato Giorgio Morales – ma i numeri sono ancora piccoli se consideriamo che il ricorso al difensore civico è una pratica largamente diffusa in tutti i paesi europei. Da noi è invece ancora poco conosciuta e per questo poco sfruttata dai cittadini. Quello che manca – ha aggiunto – è una legge quadro a livello statale che preveda una difensore civico nazionale. Per questo la conferenza nazionale dei difensori sta predisponendo una bozza di legge da presentare al nuovo Parlamento. (ANSA).