Toscana

Disabili, lo sport deve saltare oltre le ultime barriere

di Vittorio VannucciAbbattere le barriere architettoniche e mentali che impediscono ai disabili di vivere lo sport: la cooperazione tra associazioni e istituzioni deve perseguire questo obiettivo». Con parole semplici e chiare Pier Paolo Barni, presidente regionale del Centro sportivo italiano, inserisce la riflessione sull’aspetto socializzante dell’attività fisica, all’interno di una dinamica ancor più complessiva rispetto a quella prospettata in occasione della seconda conferenza regionale per lo sport.

«Preferirei parlare di uno sport di tutti, piuttosto che di uno sport per tutti – continua il pratese Barni –. Intendiamoci, le istituzioni regionali hanno cercato di promuovere una cultura delle attività motorie in senso lato, attraverso gli effetti della legge 72. Ad ogni modo si avverte l’esigenza di aggiornare il buon impianto di questa normativa, datata 2000, alle aspettative più recenti coltivate dagli enti e dalle associazioni sportive».

Il presidente regionale del Csi scende nello specifico ed elenca i settori in cui i soggetti interessati, a partire dall’ottimo lavoro svolto finora, potrebbero «ampliare» il raggio dei loro interventi: «Grazie ai finanziamenti della regione sono state terminate numerose ristrutturazioni di infrastrutture sportive, anche se nel bilancio 2003-2004 non si ravvedono, in ultima istanza, gli strumenti sufficienti a sostenere in maniera integrale tutte le attività fisico–atletiche che si sviluppano in Toscana» nota Pierpaolo Barni.

C’è un altro problema che dovrebbe essere affrontato dalla giunta e dal consiglio regionale, a detta del numero uno del Csi. È quello della gestione degli impianti da parte delle società: «Il più delle volte le società ricevono in gestione impianti non a norma di legge, senza garanzie nei confronti degli istituti di credito – sottolinea Barni –. È fondamentale che vengano approvati dal consiglio regionale alcuni progetti di legge deputati a risolvere tale difficoltà». L’affermazione di uno sport che coincida con il benessere del corpo e dello spirito, la diffusione di uno sport che sia promozione dell’individuo in un contesto di valori condivisi, stanno a cuore tanto alla regione Toscana quanto al presidente del Csi Pier Paolo Barni, che concorda dunque con la lotta senza quartiere al doping, annunciata dal presidente Claudio Martini. «Penso che il laboratorio di analisi creato dalla regione sia all’avanguardia a livello nazionale – aggiunge Barni –. Non dimentichiamoci però che il doping è un problema da combattere anche attraverso una corretta educazione dello sportivo. Purtroppo ci sono società che subiscono l’obbligatorietà dei controlli anti-doping, senza credere nell’importanza di praticare un’attività motoria sana e pulita. Dalla lotta al doping dipende la sopravvivenza di uno sport inteso come momento di partecipazione fraterna».

In conclusione, il giudizio del rappresentante del Csi sui temi di discussione sollevati dalla seconda conferenza per lo sport, è positivo. L’azione quinquennale delle istituzioni regionali e degli enti sportivi a favore di un stile più autentico con il quale praticare le attività fisiche, ha avuto molti effetti positivi, qualche effetto negativo. Pier Paolo Barni, prima di congedarsi, si augura che prima della fine della legislatura regionale, un’altra legge veda la luce dell’approvazione consiliare: «Si tratta della legge sulla funzione educativa degli oratori. Tutti sappiamo quanto sia insostituibile il valore educativo degli oratori, anche in ambito sportivo. Le società affiliate al Csi presentano tra le loro fila tanti dirigenti, che provengono da esperienze compiute all’interno degli oratori – precisa Barni –. Questa legge ha già passato i primi scogli, speriamo adesso che sia approvata definitivamente».

La conferenza regionale:Investimenti per nuovi impiantiUno sport dal volto umano, ricco di valori educativi e socializzanti, è possibile. Basta volerlo. La seconda conferenza regionale per lo sport, tenutasi presso il centro tecnico di Coverciano, ha visto la partecipazione di molti soggetti, dalle istituzioni regionali alle associazioni sportive, dagli enti di promozione sportiva alle scuole. Ognuno dei presenti ha condiviso il richiamo dell’assessore regionale allo sport Mariella Zoppi, fondato sulla necessità di diffondere una pratica atletica aperta all’integrazione di uomini e donne, di abili e di disabili.

Il bilancio delle politiche sportive adottate dalla regione negli ultimi 5 anni è stato illustrato dal presidente della Toscana Claudio Martini, che assieme alla Zoppi ha disegnato un quadro a tinte luminose, sebbene restino alcune zone d’ombra su cui è indispensabile approntare interventi: «I risultati ottenuti sono importanti – ha dichiarato Martini, accennando al tema di sport come socializzazione – però dobbiamo guardare avanti e cercare di migliorare gli impianti attuali, perché solo tutelando il rapporto tra cittadini e strutture possiamo garantire il concetto di sport a tutti i livelli».

Martini ha anche rilanciato la centralità della lotta al doping: «Bisogna eliminare una piaga come quella del doping, che colpisce gli atleti e le loro famiglie». A questo proposito è stato istituito un laboratorio regionale anti-doping all’interno del dipartimento di sanità pubblica dell’Usl di Firenze. Se sport per tutti significa integrazione, allora bisogna che le istituzioni concentrino i loro sforzi nella creazione di spazi fruibili: «Il piano triennale 2004-2006 prevede lo sviluppo di un’adeguata dotazione di impianti, ottimizzando le poche risorse a disposizione» dice l’assessore alla cultura e allo sport Mariella Zoppi. Si parte ovviamente dal lavoro già fatto: nel 2004 la regione ha finanziato 42 interventi per la ristrutturazione di impianti sportivi, in totale 1 milione e 591 mila euro di spesa. Per il 2005 l’augurio è di portare a compimento altre 33 ristrutturazioni. Ma la conferenza ha anticipato pure la nascita di un museo del ciclismo intitolato al grande Gino Bartali, mentre apre i battenti il museo del calcio di Coverciano.