Toscana

E45, «emergenza sociale e economica», il dossier a Roma

La rappresentanza romagnola sarà composta dai sindaci di Cesena Paolo Lucchi, di Bagno di Romagna Marco Baccini, di Mercato Saraceno Monica Rossi, di Sarsina Enrico Cangini, di Verghereto Enrico Salvi, dal presidente della Provincia di Forlì-Cesena Gabriele Antonio Fratto e, in rappresentanza del mondo dell’impresa e sindacale, dal presidente di Confcommercio del comprensorio cesenate Augusto Patrignani e dal segretario della Uil di Cesena Marcello Borghetti. Insieme a loro ci sarà anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini. Il documento della «Piattaforma per la gestione dell’emergenza» chiede al governo di «avviare con la massima celerità e urgenza un Piano di emergenza per fronteggiare la gravissima situazione determinatasi». Una volta avviato un confronto in Romagna, «il percorso della Piattaforma- spiegano il presidente dell’Unione Valle Savio Paolo Lucchi ed il vice Marco Baccini- lo abbiamo esposto ai nostri colleghi toscani e alla Regione Toscana, che lo hanno condiviso, unitamente alle associazioni imprenditoriali e alla organizzazioni sindacali toscane». La totale interdizione al traffico sulla E45 nel tratto tra Emilia-Romagna e Toscana, ribadiscono, ha generato una «situazione di gravissima emergenza sociale ed economica per l’intero centro Italia, le cui ricadute più drastiche impattano sul territorio della Romagna e della Toscana Est ed in primo luogo sul tessuto socio economico della Valle del Savio e della Valtiberina».

Nelle ultime ore, concludono, si è attivato un colloquio anche con la Regione Umbria, «poiché anche quell’area territoriale non è certo esente da problemi, difficoltà e tensioni». Domani si chiederà in particolare di «accelerare l’interlocuzione di Anas con la Procura affinché si valutino tutte le ipotesi di riapertura della E45». E di «accelerare, adottando procedure di somma urgenza, l’affidamento e l’esecuzione dei lavori di manutenzione della E45». Inoltre «l’immediata acquisizione da parte di Anad del tratto della ex Tiberina 3bis che collega Pieve Santo Stefano a Canili; e attivazione di un piano di emergenza al pari di quello adottato per il Ponte Morandi, con relativo stanziamento di fondi capienti e adeguati per il risanamento della viabilità alternativa». Infine «prevedere sin da subito misure straordinarie di sostengo economico» per aziende e lavoratori coinvolti.