Toscana

FESTA LEGALITA’, MONS. BREGANTINI: PUO’ CAMBIARE REALTA’

“La legalità, la giustizia, il bene comune cambiano il modo di avvertire la realtà, di capire le sfumature, di leggere le situazioni. Per questo è importante quello che state facendo a Firenze”. E’ con queste parole che monsignor Giancarlo Maria Bregantini, per anni vescovo di Locri, da sempre impegnato sui temi della legalità, ha voluto salutare la Festa della Legalità organizzata dalla Regione Toscana. Le parole del vescovo hanno concluso un pomeriggio animato da molteplici interventi, articolati in tre seminari. A spiegare quanto pesa ancora in Italia la mafia è stato Pier Luigi Vigna: “Su 1.608 comuni del Sud 406 registrano la presenza di un qualche clan, 396 ha beni confiscati, 25, solo negli ultimi tre anni, sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose. Insomma – ha detto – più di un comune su 3 presenta indicatori di presenza mafiosa”. Ciò corrisponde “a 13 milioni di persone, il 77,2% della popolazione del Sud e il 22% dell’intera popolazione”. Per Antonio Maruccia, commissario straordinario per la gestione dei beni confiscati alla mafia “c’é un ritardo rispetto alla capacità di accumulazione della mafia e ai nuovi meccanismi di riciclaggio. Il figlio dell’uomo di ‘ndrangheta oggi studia alla Bocconi – ha proseguito – ed e’ in grado di proporre strade per mettere al sicuro i patrimoni che noi non sappiamo individuare. Il problema, insomma, oggi è anche l’economia legale. E oggi confischiamo sempre meno: alla fine il problema dei beni confiscati lo risolverà la stessa mafia”. E a sottolineare che la criminalità organizzata oggi investa in altri settori è stato il console americano Norah Dempsey, che l’anno scorso è andata nei campi antimafia dei giovani toscani per sostenere il progetto regionale: “La mafia oggi si arricchisce anche sui furti della proprietà intellettuale, che un tempo riguardava solo la moda e gli audiovisivi e oggi si è estesa a tutto, compresi gli alimentari e i farmaci”. La Festa della legalità, che ha richiamato a Firenze i ragazzi calabresi, siciliani e toscani che coltivano le terre confiscate alla mafia, si è cocnlusa con un’esibizione del Bandao Toscana jazz ensemble, della Bandabardò e dei Funk off. Pop, funky, rock e jazz hanno trascinato i ragazzi che si sono radunati nel padiglione Cavaniglia della Fortezza da Basso dove sono state proiettate alcune installazioni video di Domenico Fargnoli. Alla festa, presentata da Daniela Morozzi e Gianfranco Monti, ha partecipato in veste di ‘guest star’ Marco Columbro.(ANSA).