Toscana

FIRENZE, TRAMVIA: MATULLI, PRIMI LAVORI LINEE 2-3 GIA’ A APRILE

Potrebbero partire già dal prossimo aprile-maggio i lavori preliminari alla realizzazione delle linee due e tre della tramvia fiorentina. E’ quanto reso noto oggi dal vicesindaco di Firenze Giuseppe Matulli a margine di un’audizione in commissione Territorio e Ambiente del Consiglio regionale della Toscana. A proprosito delle linee due e tre Matulli ha ricordato “entro il 30 marzo la società di concessione presenterà il progetto revisionato in base alle indicazioni fornite dall’amministrazione comunale. Questo progetto sarà poi approvato dalla giunta comunale entro il 30 aprile dopo di che passeremo alla redazione vera e propria del progetto. L’inizio dei primi lavori – ha aggiunto – potrebbe essere però precedente alla redazione del progetto esecutivo perché si tratta di operazioni preliminari come lo spostamento dei sottoservizi. Questo progetto è collegato con la tramvia ma é formalmente una cosa separata e quindi potrebbe non attendere il via definitivo”.

Il vicesindaco è poi intervenuto sul tema del referendum sulla linea 2 ricordando che “l’ iniziativa referendaria fa riferimento ad un atto formale, ovvero a una delibera, che sarà sostituita da una nuova prevista per il 30 aprile. Sul referendum qualcuno ha detto che avrà un significato politico e non formale. Ma è bene ricordare che questa è una scelta presa nel ’93 dall’amministrazione Morales e confermata da quelle che si sono susseguite. Una scelta formalizzata anche nel piano regolatore del comune di Firenze.

“La tramvia fiorentina – ha concluso Matulli – è anche oggetto di un accordo Stato-Regioni con Rfi del ’97 e poi dell’accordo del 2003 che ha finanziato le linee che prevedevano, tra l’altro, proprio il passaggio nel centro storico fiorentino”.

Positivo il commento del presidente della commissione regionale Erasmo D’Angelis che ha detto: “Siamo soddifatti per questo passaggio sulla tramvia, perché finalmente si incomincia a fare una vera lotta contro l’ inquinamento in una città medioevale come Firenze le cui vie non sono adatte a un traffico autostradale come quello che abbiamo oggi e dove i monumenti sono ridotti a uno spartitraffico. Sorprende il fatto che al momento in cui il Comune di Firenze decide di pedonalizzare il Duomo e farlo attraversare solo da un trenino elettrico sorgono comitati e vi sono richieste di referendum. E’ davvero demenziale, con tutto il rispetto per i comitati che saranno ascoltati prossimamente. I comitati però sbagliano, perché bisogna ricordare che a Firenze per ogni neonato che nasce vengono immatricolati cinque tubi di scappamento tra macchine e motorini”.

“L’audizione del vicesindaco Matulli ci provoca sconcerto e perplessità”. Lo afferma il consigliere regionale di Alleanza nazionale Marco Cellai. “Sconcerto – spiega Cellai – perché abbiamo appreso, dalle sue dichiarazioni, che la scelta di far transitare il trenino-tram in Piazza del Duomo è dovuta al fatto di non dover penalizzare i portatori di handicap e per aver ridotto le problematiche Tramvia-Statuto all’abbattimento, o meno, degli alberi storici”. “Perplessità – prosegue – su una concezione ‘arrogante’ del potere che, infischiandosene della città determina già da adesso i tempi dei primi lavori per le linee 2 e 3 e al contempo non fornisce alcuna chiarezza sui costi delle singole parti e dell’operazione tramvia nel suo complesso”.

Critiche a Matulli arrivano anche dal consigliere di Forza Italia Paolo Marcheschi. “Sembra – dichiara Marcheschi – che per ogni chilometro di questa tramvia i cittadini pagheranno 27 milioni di euro. I costi dell’opera continuano a lievitare come un jackpot di una lotteria. Con i soldi spesi per quest’opera, in poche parole, si potrebbe sostituire tutti gli autobus della Toscana come mezzi ecologici”. (ANSA).