Fattori (Sì): «La commissione ambiente del Consiglio regionale sdogana il diritto ad inquinare fino al 2021»
«Dei 4500 scarichi fognari censiti in Toscana, solamente circa 1300 vanno ai depuratori, gli altri sversano liquami e acque inquinate direttamente nei fiumi o in mare, in molti casi con valori che vanno ben oltre il limite fissato per legge dieci anni fa» afferma Tommaso Fattori capogruppo in regione di Sì -Toscana a Sinistra e membro della Commissione Ambiente.

“Ma quel che è peggio è che non è neppure chiaro quale sia il numero complessivo degli scarichi che superano i limiti di legge e che hanno continuato a sversare nel corso di tutti questi anni senza autorizzazione, inquinando le nostre acque e l’ambiente. In questo caos, indegno di un paese civile, si regalano ancora ai gestori inadempienti sei lunghissimi anni per mettersi in regola. Certo, è scritto che il 2021 è il limite ultimo per realizzare le opere necessarie a depurare adeguatamente le acque reflue, ma sappiamo bene che il limite ultimo sarà, di fatto, anche l’unico: per anni ci dobbiamo preparare a ingoiare liquami non depurati e sostanze inquinanti”.
“La situazione è inaccettabile perché le società di gestione del servizio idrico integrato, responsabili di tutto questo, sono in gran parte inerti e immobili da oltre un decennio. Anni e anni di violazione di leggi e normative a tutela dell’ambiente e della salute” afferma Fattori “ma invece di sanzionare e di obbligare immediatamente tutti i gestori inadempienti a mettersi in regola in tempi davvero brevi, si lascia aperta la porta fino al 2021. Possibile mai che a metà del ‘500 abbiano costruito il corridoio vasariano in sei mesi e che nel 2015 ci vogliano sei anni per realizzare le opere necessarie a depurare le acque di fogna prima che finiscano in mare o nei fiumi? Possibile che nel 2016 si decida di autorizzare addirittura fino al 2021 scarichi che non sarebbero autorizzabili? Erano invece necessario sanzionare pesantemente i gestori inadempienti, colpendo i loro profitti e non certo appesantendo le bollette dei cittadini, impedire gli sversamenti dannosi e pericolosi, definire un obbligo a mettersi in regola entro due anni al massimo, dato che i gestori sono già in ritardo di almeno dieci anni”.
“La cosa paradossale”, afferma Fattori, “è che tutti noi, nelle bollette dell’acqua, paghiamo il servizio di fognatura e depurazione anche quando il servizio per l’appunto non esiste o non è adeguato, o è genericamente e indeterminatamente «in programmazione». In altre parole, siamo becchi e bastonati: paghiamo e allo stesso tempo subiamo l’inquinamento. Chi si ricopre d’oro e ogni anno distribuisce lauti dividendi agli azionisti sono i gestori privatizzati del servizio idrico integrato, che continuano a fare profitti senza aver realizzato basilari opere di depurazione degli scarichi fognari, in violazione della legge”, commenta Fattori.
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