Toscana

Firenze, le Misericordie vaccinano gli “invisibili”

A conclusione del convegno “Mediterraneo frontiera di pace”, le Misericordie hanno voluto offrire come dono simbolico al Papa la vaccinazione gratuita alle persone cosiddette “invisibili” della città di Firenze.

I volontari si sono attivati attraverso le unità di strada per individuare alcuni soggetti più fragili che ad oggi non avevano ancora ricevuto la vaccinazione e questa mattina in piazza San Felice sono stati vaccinati. L’iniziativa è stata possibile grazie all’impegno dei volontari delle Misericordie, al Coordinamento Toscano Marginalità, al Centro diurno La Fenice che ha fornito gli spazi, all’Asl Toscana Centro che ha messo a disposizione il personale sanitario e le dosi di vaccino e l’Assessorato al welfare del Comune di Firenze.“La pandemia – afferma il presidente del Coordinamento Misericordie Area Fiorentina, Andrea Ceccherini – ha reso più profondi i fossati che dividono chi sta bene da chi sta male e purtroppo li ha anche allargati, aumentando il numero di persone e famiglie in difficoltà. Vaccinare tutti, in questo senso, è un obiettivo non solo sanitario ma anche sociale che come Misericordie fiorentine consideriamo un dovere morale. Anche per questo dobbiamo dire grazie a Papa Francesco: è stato lui, nell’aprile scorso, a lanciare il ‘vaccino sospeso’ per gli invisibili – ricorda Ceccherini – che ha portato all’immunizzazione di oltre mille poveri grazie alla raccolta fondi organizzata dall’Elemosineria apostolica vaticana”.

“Anche di fronte alla pandemia – afferma il presidente della Federazione Regionale delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi – Papa Francesco ha levato la sua voce per chiedere che nessuno sia lasciato solo, che non ci si dimentichi degli invisibili e noi abbiamo subito risposto. Perché questa, da secoli, è la missione delle Misericordie: stare accanto a chi soffre, farci prossimi di chi è in difficoltà, riconoscere in ogni povero, in ogni malato, in ogni escluso il volto di Dio. Questo è il dono che vogliamo fare a Papa Francesco e lo ringraziamo perché nelle sue parole riconosciamo sempre la nostra missione”.