Toscana

Furto sacrilego a Prato, il vescovo Giovanni Nerbini ringrazia i Carabinieri. Il programma della festa di Santa Caterina de’ Ricci

Purtroppo – aggiunge il Presule – le ostie consacrate non sono state ritrovate, nei prossimi giorni faremo un gesto pubblico, una celebrazione in riparazione della profanazione dell’Eucarestia. Come ho già detto: il nostro proposito è quello di ripristinare il senso dell’Eucarestia in mezzo a noi».

 

Intanto, questa mattina alle 7,30, monsignor Nedo Mannucci, già rettore della basilica di San Vincenzo e Santa Caterina, ha celebrato una messa con la comunità monastica, ancora sgomenta per quanto accaduto, in riparazione per la profanazione dell’Eucarestia. Anche nel pomeriggio la messa prefestiva viene celebrata dal rettore don Paolo Baldanzi secondo questa intenzione.

 

 

La festa di Santa Caterina de’ Ricci. Il programma delle celebrazioni

 

Il furto della pisside d’argento contenente cinquanta ostie consacrate è avvenuto alla vigilia della tradizionale festa di Santa Caterina de’ Ricci, alla quale è dedicata la basilica retta dalle suore Domenicane di clausura. Ogni anno il 4 febbraio, memoria liturgica della Santa, compatrona della città di Prato, sono in programma delle solenni celebrazioni. Inoltre il 2023 è un anno particolare perché chiude i festeggiamenti per il cinquecentesimo anniversario della nascita della Santa, avvenuta nel 1522.

 

Nella basilica di San Vincenzo Ferreri e Santa Caterina de’ Ricci, dove, per l’occasione, si può ottenere l’indulgenza plenaria, tutti i giorni alle 7,30 (la domenica ore 8) c’è la recita delle lodi; alle 17 i vespri. Ecco il calendario delle celebrazioni. Giovedì 2 febbraio alle 8, messa celebrata da mons. Nedo Mannucci; alle 17,30, da mons. Carlo Stancari, anima il coro della parrocchia di S. Ippolito di Vernio, a fine messa la benedizione dei bambini. Venerdì 3 febbraio, alle 8, messa celebrata da padre Matteo Pedrini; alle 17,30 presiede la celebrazione eucaristica mons. Giovanni Nerbini, concelebrano i Canonici del Capitolo della Cattedrale, anima la Corale don Giunti della parrocchia di Galciana. Sabato 4 febbraio, Solennità di S. Caterina de’ Ricci, alle 8, messa celebrata da don Luca Rosati; alle 10,30, celebra padre Damiano Grecu; alle 17,30 padre Manuel Russo, anima il coro delle Suore Domenicane di Iolo. Domenica 5 febbraio, alle 8,30, celebra la messa don Marco Galgano; alle 17,30 don Silvano Pagliarin, anima il coro della parrocchia S. Maria della Pietà.

 

Chi era Santa Caterina de’ Ricci. Nata a Firenze nel 1522, a soli sei anni Caterina è andata a studiare al convento di Monticelli. A 14 ha scelto l’ordine domenicano entrando nel monastero di San Vincenzo Ferreri a Prato. A 25 anni ne è diventata priora trascorrendoci il resto della vita. La santa è ricordata particolarmente per il miracolo del Crocifisso avvenuto il 24 agosto 1542: mentre suor Caterina era in preghiera nella sua angusta cella, si è sentita chiamare dal Crocifisso che aveva appeso al muro e ha visto Gesù staccarsi dalla croce con i chiodi ancora conficcati negli arti e venire verso di lei sino ad abbracciarla.

Il fulcro della sua spiritualità è stato appunto la meditazione della Passione di Cristo. Durante la vita conobbe varie fasi di estasi mistiche e arrivò addirittura a ricevere le stimmate. Morì nel 1590 dopo una lunga malattia.

È stata beatificata nel 1732 e poi fatta Santa da papa Benedetto XIV, il 29 giugno 1746. Anche se il giorno della morte è il 2 febbraio, santa Caterina viene festeggiata il 4, poiché il 2 è la ricorrenza della presentazione al tempio di Gesù. Le sue spoglie si trovano ancora oggi in una teca nella basilica che porta il suo nome e quello di San Vincenzo Ferreri.