Toscana

Giornata mondiale per la pace, quasi un sillabario

All’alba di ogni anno, per venticinque anni, Giovanni Paolo II ha invitato tutte le persone di buona volontà a riflettere sui diversi aspetti che costituiscono la pace. “È nata così – dice il Papa nell’ultimo Messaggio – una sintesi di dottrina sulla pace, che è quasi un sillabario su questo fondamentale argomento”. Un sillabario semplice e concreto.

Bambini. “È difficile sperare che i bambini sappiano un giorno costruire un mondo migliore, quando è mancato un preciso impegno per la loro educazione alla pace. Essi hanno bisogno di imparare la pace: è un loro diritto che non può essere disatteso” (1996).

Cultura. “L’autenticità di ogni cultura umana, la solidità del suo orientamento morale, si possono in qualche modo misurare dal suo essere per l’uomo e per la promozione della sua dignità ad ogni livello ed in ogni contesto” (2001).

Coscienza. “Tutti devono rispettare la coscienza di ognuno e non cercare di imporre ad alcuno la propria verità, restando integro il diritto di professarla, senza per questo disprezzare chi la pensa diversamente. La verità non si impone che in virtù di se stessa” (1991).

Creato. “Inserendo la questione ecologica nel più vasto contesto della causa della pace nella società umana, ci si rende meglio conto di quanto sia importante prestare attenzione a ciò che la terra e l’atmosfera ci rivelano: nell’universo esiste un ordine che deve essere rispettato; la persona umana ha una grave responsabilità per la conservazione di questo ordine, anche in vista del benessere delle generazioni future” (1990).

Cuore. “Un cuore nuovo s’impegna a far sì che scompaiano la paura e la psicosi della guerra. All’assioma secondo cui la pace risulterebbe dall’equilibrio degli armamenti, esso sostituisce il principio che la vera pace non può edificarsi se non nella fiducia reciproca. Un cuore nuovo è quello che si lascia ispirare dall’amore” (1984).

Dialogo. “Sì, gli uomini sono capaci di superare le divisioni, i conflitti d’interesse, anche le opposizioni che paiono radicali, soprattutto quando ciascuna parte è convinta di difendere una giusta causa, se credono al valore del dialogo, se accettano di ritrovarsi tra uomini per cercare una soluzione pacifica e ragionevole ai loro conflitti” (1983).

Diversità. “L’unità del genere umano comporta che l’umanità tutta, al di sopra delle sue divisioni etniche, nazionali, culturali, religiose, formi una comunità senza discriminazioni fra i popoli, e che tenda alla solidarietà reciproca. L’unità esige pure che le diversità dei membri della famiglia umana siano messe al servizio di un rafforzamento della stessa unità, anziché costituire un motivo di divisione” (1989).

Diritto alla vita. “La vita umana è sacra ed inviolabile dal suo concepimento al suo naturale tramonto. Il diritto alla vita è inviolabile. In ogni circostanza dev’essere promosso e tutelato con le opportune garanzie legali e politiche, poiché nessuna offesa contro la vita, contro la dignità di ogni singola persona, è irrilevante” (1999).

Donne. “Chiedo loro di farsi educatrici di pace con tutto il loro essere e con tutto il loro operare: siano testimoni, messaggere, maestre di pace nei rapporti tra le persone e le generazioni, nella famiglia, nella vita culturale, sociale e politica delle nazioni, in modo particolare nelle situazioni di conflitto. Possano continuare il cammino verso la pace già intrapreso prima di loro da molte donne coraggiose e lungimiranti!” (1995).Dono. “Sì, Dio è veramente la fonte della pace: egli chiama alla pace, egli la garantisce, egli la dona come frutto della giustizia. Più ancora, egli aiuta interiormente gli uomini a realizzarla o a ritrovarla” (1982).

Economia. “È forse giunto il momento di una nuova ed approfondita riflessione sul senso dell’economia e dei suoi fini. Sembra a tal proposito urgente che venga riconsiderata la concezione stessa del benessere, perché non sia dominata da un’angusta prospettiva utilitaristica, lasciando uno spazio del tutto marginale e residuale a valori come quelli della solidarietà e dell’altruismo” (2000).

Famiglia. “È il veicolo privilegiato per la trasmissione di quei valori religiosi e culturali che aiutano la persona ad acquisire la propria identità. Fondata sull’amore e aperta al dono della vita, la famiglia porta in sé il futuro stesso della società; suo compito specialissimo è di contribuire efficacemente ad un avvenire di pace” (1994).

Giovani. “Quando io guardo a voi, giovani, sento una grande gratitudine e speranza. Il futuro a lungo termine sta nelle vostre mani. Il futuro di pace sta nei vostri cuori. Dovete essere persone con una profonda fiducia nell’uomo ed una profonda fiducia nella grandezza della vocazione umana, una vocazione da perseguire nel rispetto per la verità, per la dignità e per gli inviolabili diritti della persona umana” (1985).

Impegni. “Giovanni XXIII identificò le condizioni essenziali per la pace in quattro precise esigenze dell’animo umano: la verità, la giustizia, l’amore e la libertà” (2003).

Giustizia. “La pace per tutti nasce dalla giustizia di ciascuno. Nessuno può sottrarsi ad un impegno di così decisiva importanza per l’umanità. Esso chiama in causa ogni uomo ed ogni donna, secondo le proprie competenze e responsabilità” (1998).

Libertà. “Il rispetto della libertà dei popoli e delle nazioni è una parte integrante della pace. Le guerre non hanno cessato di scoppiare, e la distruzione ha colpito popoli e culture intere, perché non era stata rispettata la sovranità di un popolo o di una nazione. Senza la volontà di rispettare la libertà di ogni popolo, di ogni nazione o cultura, e senza un consenso globale a questo riguardo, sarà difficile creare le condizioni della pace” (1981).

Libertà religiosa. “La libertà religiosa contribuisce in maniera determinante alla formazione di cittadini autenticamente liberi in quanto – consentendo la ricerca e l’adesione alla verità sull’uomo e sul mondo – favorisce in ciascun uomo una piena consapevolezza della propria dignità e una più motivata assunzione delle proprie responsabilità” (1988).

Perdono. “La pace duratura poggia anzitutto sull’adozione di uno stile di convivenza umana improntato alla reciproca accoglienza e capace di perdono cordiale. Tutti abbiamo bisogno di essere perdonati dai nostri fratelli, tutti dobbiamo quindi essere pronti a perdonare. Chiedere e donare perdono è una via profondamente degna dell’uomo; talvolta è l’unica via per uscire da situazioni segnate da odi antichi e violenti” (1997).

Poveri. “Il numero delle persone che oggi vivono in condizioni di povertà estrema è vastissimo. Sono vasti gruppi, spesso intere fasce di popolazione che, nei loro stessi Paesi, si trovano ai margini del vivere civile: fra loro c’è un numero crescente di bambini. Una simile situazione non costituisce soltanto un affronto alla dignità umana, ma rappresenta anche una indubbia minaccia per la pace” (1993).

Preghiera. “Prima di ricorrere alle risorse umane, voglio riaffermare la necessità di una preghiera intensa ed umile, fiduciosa e perseverante, se si vuole che il mondo diventi finalmente una dimora di pace: la preghiera è per eccellenza la forza per implorarla ed ottenerla. Essa infonde coraggio e dà sostegno a chiunque ama e vuol promuovere tale bene secondo le proprie possibilità e nei vari ambienti in cui si trova a vivere” (1992).

Solidarietà. “Occorre che assumiamo un atteggiamento di fondo nei confronti dell’umanità e delle relazioni che abbiamo con ciascuna persona e ciascun gruppo del mondo. E’ così che possiamo cominciare a vedere come l’impegno per la solidarietà da parte dell’intera famiglia umana sia una chiave per la pace. I progetti che incrementano il bene dell’umanità o la buona volontà tra i popoli, sono un passo verso l’attuazione della solidarietà” (1987).

Storia. “Impariamo, anzitutto, a rileggere la storia dei popoli e dell’umanità secondo schemi più veri di quelli di una semplice concatenazione di guerre e di rivoluzioni. Certo il rumore delle battaglie domina la storia; ma sono le pause della violenza che hanno permesso di attuare quelle durature opere culturali, che fanno onore all’umanità” (1979).

Sviluppo. “Non basta raggiungere e aiutare coloro che sono nel bisogno. Dobbiamo aiutarli a scoprire i valori che li mettano in grado di costruire una nuova vita e di prendere il loro legittimo posto nella società con dignità e giustizia. Tutti hanno il diritto di perseguire e di raggiungere ciò che è buono e vero” (1987).

Terrorismo. “Il terrorismo si fonda sul disprezzo della vita dell’uomo. Proprio per questo esso non dà solo origine a crimini intollerabili, ma costituisce esso stesso, in quanto ricorso al terrore come strategia politica ed economica, un vero crimine contro l’umanità” (2002).

Valore. “La pace è un valore di tale importanza, che deve essere nuovamente proclamata e promossa da tutti. Non c’è essere umano che non tragga beneficio da essa. Non c’è cuore umano che non si senta sollevato, quando essa regna. Tutte le nazioni del mondo possono realizzare pienamente i loro connessi destini solo se, insieme, perseguono la pace come valore universale” (1986).

Verità. “Promuovere la verità, come forza della pace, significa intraprendere uno sforzo costante per non utilizzare noi stessi, fosse pure a fin di bene, le armi della menzogna. Per conservare durevolmente la sincerità – che è la verità con noi stessi – è necessario uno sforzo paziente, coraggioso per cercare e trovare la verità superiore ed universale sull’uomo, alla luce della quale potremo valutare le diverse situazioni, e ancora potremo giudicare, innanzitutto, noi stessi e la nostra sincerità. La pace è minacciata, quando regnano l’incertezza, il dubbio e il sospetto, e la violenza ne approfitta” (1980).

Così, “i vari aspetti della pace sono stati ormai abbondantemente illustrati. Ora non rimane che operare!” (2004).a cura di Marco Doldi Messaggio per la Giornata mondiale della pace 2004