Toscana

INDONESIA, TERREMOTO A SUMATRA: NUOVE TESTIMONIANZE, MENTRE SI CONTANO I DANNI

“La gente in questo momento è quasi tutta in strada, radunata attorno a un mercato dove questa mattina è scoppiato un incendio, che ancora continua a bruciare. Da quello che ho potuto vedere, alcune abitazioni, quelle più vecchie e malandate, sono crollate e ci sono state alcune frane, ma la situazione non appare grave”: lo dice alla MISNA padre Michele Galli, missionario saveriano, contattato a Bukittinggi (in lingua indonesiana ‘alta collina’), località della provincia di West Sumatra (Sumatra Barat), circa 90.000 abitanti, vicina all’epicentro del terremoto registrato stamani con una magnitudo di 6,3-6,6 gradi della scala Richter.

“Ho parlato con alcuni confratelli nei vicini centri di Pekanbaru e Pakakumbuh, distanti qualche decina di chilometri, e anche lì non ci sarebbero stati gravi danni” aggiunge padre Galli. “Qui è ormai buio e manca ancora la corrente elettrica, solo domani sapremo con più precisione quali conseguenze hanno avuto le scosse di questa mattina. Almeno una è stata registrata anche nel primo pomeriggio” conclude il missionario.

L’ultimo bilancio delle vittime è di 82 morti, secondo il portavoce dell’Unicef a Ginevra, Damien Personnaz, che ha parlato anche di scuole ed edifici pubblici crollati e dell’urgenza di kit sanitari; contattato dalla MISNA nella capitale indonesiana Jakarta, l’ufficio per il coordinamento degli affari umanitari dell’Onu (Ocha) non ha per ora fornito una stima esatta delle vittime, in attesa di un rapporto aggiornato previsto entro le prossime ore. Solok, conosciuta come la “città del riso” (51.000 abitanti), situata a 80 chilometri da Bukittinggi, sembra essere il centro più colpito, con una ventina di vittime e una sessantina di feriti. “La nostra priorità per ora è trattare i feriti e le loro famiglie. Abbiamo sei tende e un campo di calcio come aree di emergenza” ha detto il sindaco, Syamsu Rahim.

Al telefono con la MISNA fonti della municipalità di Solok hanno riferito che la situazione sembra meno grave di quanto appariva alle prime ore di oggi; sedici, per il momento, i morti contati nella vicina Batusangkar. Da Padang, capitale provinciale (circa 750.000 abitanti), quasi equidistante da Solok e Bukittinggi – le separano una sessantina di chilometri – padre Vincenzo Baravalle, missionario saveriano, ha confermato quanto riferito già questa mattina alla MISNA da un suo confratello: “Non risultano esserci stati seri danni, solo qualche edificio ha riportato lesioni”. L’area colpita dal sisma è una zona montuosa, ricca di vulcani che hanno fatto pensare a una o più possibili eruzioni; nessun rischio di tsunami, invece, dal momento che l’epicentro è stato localizzato sulla terraferma, a una ventina di chilometri da Bukittinggi.Misna