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IRAN, SEMPRE ALTA LA TENSIONE: SCONTRI TRA RIFORMISTI E FORZE DI SICUREZZA

Proprio in queste ore, si registrano a Teheran i primi scontri tra riformisti e forze di sicurezza. Secondo quanto ha riferito un’emittente radiofonica molto vicina all’opposizione, tafferugli sono in corso in vari punti del centro della capitale, dove la polizia ha fatto ricorso ai lacrimogeni per disperdere i manifestanti, mentre testimoni riferiscono anche di altri assembramenti. Si sta concretizzando, dunque, la minaccia di un inasprimento della repressione contro i riformisti, così come annunciato nei giorni scorsi dalle forze di sicurezza iraniane. Centinaia di soldati e decine di mezzi corazzati, intanto, stanno arrivando a Teheran. Rischia di proseguire per giorni il braccio di ferro tra i sostenitori delle opposizioni, e quelli del governo, che ieri anch’essi sono scesi in piazza, rispondendo all’appello del presidente Ahmadinejad e che stamani si sono riuniti di fronte alla casa della Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, per esprimere fedeltà nei suoi confronti. Da parte sua, uno dei leader dell’oposizione, Hossein Mussavi, aveva lanciato un forte appello, chiamando tutti i suoi sostenitori a raccolta, nel caso in cui si fosse verificato anche un solo arresto. Solo ieri, Ahmadinejad aveva avvertito l’opposizione che “non servirà il pentimento”; il giorno in cui la nazione “si muoverà – aveva detto – come un grande oceano” contro di essa. E il capo della polizia, Ismail Ahmadi-Moqaddam, aveva preannunciato che contro alcuni degli oppositori arrestati durante le manifestazioni saranno mosse precise accuse, quelle di guerra contro l’Islam, che prevedono addirittura la pena di morte. (Fonte: Radio Vaticana)