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IRAQ, ANCORA AUTOBOMBE A BAGHDAD E MOSUL, PIÙ INTENSI I RAID USA SU FALLUJA

Almeno 13 persone sono rimaste uccise nelle ultime 24 ore in una serie di attentati in Iraq. La notte scorsa un’autobomba imbottita con mezza tonnellata di esplosivo ha provocato sei vittime (sette per alcune fonti), tra cui tre poliziotti, deflagrando davanti a un caffè nel centro della capitale Baghdad; feriti anche una trentina di civili. Secondo fonti militari americane, l’obiettivo era rappresentato da agenti di polizia, che sono tra gli avventori abituali del locale, luogo di ritrovo anche per agenti della guardia nazionale.

In mattinata un civile iracheno è rimasto ucciso per l’esplosione di una bomba artigianale al passaggio di un convoglio dell’esercito americano ad ovest della capitale; poco dopo, un secondo ordigno dello stesso tipo, nel quartiere meridionale Jadria di Baghdad, ha causato la morte di uno studente iracheno che stava andando all’università e il ferimento di altre due persone.

Vittime civili anche a Mosul, nel nord del Paese, dove cinque iracheni sono stati uccisi e altri 15 feriti in un attentato. All’elenco quotidiano di vittime si aggiungerebbero anche due ostaggi macedoni, che secondo l’emittente del Qatar ‘al-Jazira’ sono stati uccisi oggi da un gruppo militante iracheno con l’accusa di spionaggio a favore degli Stati Uniti.

Intanto nella città-ribelle di Falluja, nel nord del Paese, sono stati intensificati i bombardamenti aerei delle forze di occupazione americane, cui ha risposto l’artiglieria della guerriglia sunnita, che secondo gli Usa difende il giordano Abu Musab al-Zarqawi, considerato il capo di al-Qaida in Iraq. Nel fine settimana, i raid avevano provocato la morte di Abu Hafs Allibi, del gruppo di al-Zarqawi; sotto le bombe americane sono rimasti uccise anche altre quattro persone, tra cui un bambino. All’alba di oggi è stato rimesso in libertà dai militari Usa Khaled al-Jumaili, il capo dei negoziatori di Falluja arrestato venerdì scorso in circostanze non chiare. Secondo la sua testimonianza, riportate da diverse agenzie di stampa internazionali, sarebbero state interrotte le trattative tra il governo di Baghdad e gli abitanti di Falluja per porre fine all’estenuante assedio da parte delle truppe Usa, che da mesi ha provocato centinaia di vittime civile tra gli abitanti della città.

Il primo ministro Iyad Allawi ha detto oggi che intende allargare le operazioni di disarmo a tutti i centri abitati del Paese, dopo l’esito positivo nel quartiere sciita al-Sadr di Baghdad.

Un appello a fermare gli attentati contro i luoghi di culto in Iraq è stato diffuso oggi dai responsabili religiosi di tutte le confessioni cristiane – Caldei, Latini, Armeni, Siriaci, Assiri e Greco-ortodossi, in rappresentanza di circa 800.000 fedeli – in seguito agli attacchi che sabato scorso hanno seriamente danneggiato cinque chiese a Baghdad.

Dalla capitale arriva anche la notizia del rilascio del giornalista australiano, sequestrato nella notte di sabato da un gruppo di uomini armati; lo ha detto il ministro degli Esteri di Canberra, Alexander Downer, senza svelare l’identità del giornalista, ma assicurando che è illeso.Misna