Toscana

IRAQ, DECAPITATI AGENTI DELLA GUARDIA NAZIONALE

Tre corpi senza testa sono stati trovati oggi nel centro di Baghdad, sotto ad un ponte sul Tigri nella cosiddetta ‘Green Zone’, l’area di massima sicurezza dove sono situate le sedi del governo provvisorio iracheno e le ambasciate statunitensi e britannica; non è ancora nota l’identità delle vittime che vanno ad aggiungersi a tre membri della guardia nazionale irachena decapitati da un gruppo islamico non meglio precisato, di cui la tv del Qatar Al-Jazira ha trasmesso in un video l’esecuzione; sempre secondo Al-Jazira il gruppo Ansar al- Sunna, vicino ad Al Qaida, ha diffuso un filmato che mostra la decapitazione di un alto dirigente della polizia irachena, accusato dai suoi assassini di aver partecipato “con i suoi soldati, e sotto gli ordini dei suoi padroni americani, a numerose operazioni contro i mujaheddin a Mossul».

Fonti militari americane hanno riferito che in tarda mattinata un soldato statunitense è stato ucciso e un altro è rimasto ferito nell’esplosione di un ordigno a sudest della capitale, mentre il comandante della polizia della città curda di Kirkuk, Sarhad Qadar ha reso noto che un’operazione congiunta di polizia e guardia nazionale avrebbe portato alla cattura di 22 membri di Ansar al-Sunna, tra cui un collaboratore del terrorista giordano Abu Musab al-Zarqawi e nove ‘stranieri’ ritenuti responsabili di recenti attentati.

Intanto, il ministero dell’Interno iracheno ha annunciato il rafforzamento delle misure di sicurezza in occasione delle elezioni del prossimo gennaio, affinché tutto si svolga “in forma pacifica”; il dicastero intende aumentare la protezione alle chiese per proteggere i cristiani da attacchi armati e intimidazioni, dopo gli attentati di agosto che hanno fatto 19 morti.

Fonti del ministero hanno espresso preoccupazione per possibili nuovi attacchi contro esponenti del governo – questa mattina un alto dirigente del ministero del petrolio iracheno, Hussein Ali al Fattal, è stato assassinato nel quartiere di Qadissiya, a sud di Baghdad – denunciando l’esistenza di una rete di spie all’interno delle stesse strutture governative.

Da Budapest, il primo ministro ungherese Ferenc Gyurcsany ha infine reso noto che il suo Paese ritirerà il suo contingente di 300 soldati dall’Iraq entro la fine del marzo prossimo; il mandato delle truppe ungheresi scadrebbe in realtà il 31 dicembre 2004, ma secondo l’agenzia ‘Ansa’, con un procedimento accelerato il governo presenterà al parlamento la proposta di prolungare la missione di altri tre mesi. «E’ nostro dovere di rimanere sul posto fino alle elezioni», ha detto Gyurcsany, «rimanere molto più a lungo sarebbe impossibile».Misna