Toscana

Il boom degli outlet

Se le previsioni della McArthurGlen, leader europea degli outlet, saranno state troppo ottimistiche lo sapremo nei prossimi mesi. Ma quei cinque milioni di visitatori previsti da qui alla fine dell’anno per il nuovo mega outlet di Barberino (apertura il 12 marzo) turbano i sonni sia dei piccoli esercizi di abbigliamento delle zone circostanti, che della grande distribuzione concorrente, con in prima fila il colosso de «I Gigli». Quello che sta nascendo a Barberino è un «centro di attrazione extraregionale», pensato con i suoi 100 negozi, i ristoranti di qualità e il parco giochi per i bambini, per intercettare i grandi flussi di traffico sulla «A1». Ma è inevitabilmente destinato a mutare gli equilibri del commercio dell’intera piana fiorentina, anche grazie alle sue 52 aperture domenicali. Anche le zone «storiche» degli outlet, il Valdarno e la Valdichiana ne potranno risentire. Eppure per questo nuovo tipo di esercizi, diffusisi solo negli ultimi dieci anni, si registra un autentico boom. Non solo per quelli delle «griffe» più famose, che attirano frotte di turisti con i loro pullman, ma anche per l’altro grande colosso commerciale, inaugurato lo scorso anno a Foiano della Chiana. Il sogno del capo firmato, anche se dell’anno prima, o di produzione inferiore, tira sempre di più. Così l’«autosole» è diventata l’autostrada del commercio

di Luca Salvadori

Non chiamatela Autostrada del Sole. Il nome è vecchio, passato, adatto ai nostalgici. I nuovi clienti della storica A1 sono sempre più gli stessi che si dirigono agli outlet della Toscana. Una «Autostrada degli outlet», quindi? Un titolo non suggestivo come il precedente, ma che rende bene l’idea di come siano cambiate le abitudini della gente toscana e dei turisti. Costruiti strategicamente a poca distanza dai caselli, gli outlet sono sempre più grandi, confortevoli, attenti alle esigenze delle famiglie. Già, le famiglie. Sono loro la nuova frontiera del commercio ed è a loro che Montevarchi, Reggello e Foiano offrono una vasta superficie di negozi, con servizi e parcheggi annessi: insomma una pacchia per mamma e papà, mentre il bimbo gioca nel baby-parking. Il «Valdichiana outlet village», 70 negozi realizzati dal Gruppo Percassi a Foiano, però è voluto andare oltre ed ha deciso di offrire ai clienti «un borgo toscano della moda, con piazze, vie, portici, terrazze, ponti» come si legge nel sito ufficiale. Il risultato, dal vivo, va oltre l’immaginazione: basta chiudere gli occhi nella piazzetta principale, per riaprirli subito e trovarsi immersi in un brulicante paesino caratteristico della Toscana meridionale. Ci pensa poi la gigantesca insegna blu dell’Asics a riportarti alla realtà. Il village alle porte di Foiano, città famosa per il suo Carnevale, ha fatto le cose in grande il giorno dell’apertura, quel 16 luglio 2005 che coincideva con l’inizio dei saldi: in due giorni si sono contati oltre centomila visitatori. Il popolo della bassa Toscana è accorso in massa, da Arezzo e Siena, ma anche da Firenze e Perugia, sfruttando la comoda uscita dall’A1 del casello Valdichiana. Tutti quei mancati clienti per un giorno erano guardati con invidia dagli altri outlet che si affacciano sulla grande arteria autostradale. Proseguendo nel viaggio, ci si accorge infatti che non si ha neanche il tempo di ascoltare le ultime novità da Isoradio, che la freccia dell’auto indica ancora il casello, questa volta è il Valdarno: si gira a destra per Montevarchi e si prosegue sulla statale per Arezzo, finchè sulla destra non appare l’inequivocabile cartello «Prada – Pellettieri d’Italia». Il primo segnala un marchio noto in tutto il mondo, il secondo un’impresa di abbigliamento leader nel settore, che da tempo ha riorganizzato il vecchio spaccio. Nel parcheggio si notano immediatamente i pullman di turisti parcheggiati, quasi tutti di giapponesi intenti a fotografare com’è nel loro classico stile. L’obiettivo non è il Duomo di Firenze, bensì lo stabilimento con outlet annesso, ricordo di un posto dove di certo troverà risposta il desiderio di tornare nel Paese del Sol levante con le scarpe o la borsetta all’ultima (o quasi) moda. La risposta c’è sempre e il giapponese ne approfitta. Altra tappa obbligatoria per la famiglia in cerca di griffe è Leccio, paesino vicino a Pontassieve. Anche qui per raggiungerlo serve solo lo sforzo di percorrere qualche curva della statale, subito dopo l’uscita per Incisa. «The Mall», il nome di americana memoria dell’outlet, è nato nel 2001 e subito ha fatto la fortuna delle venti marche che trovano ospitalità in altrettanti negozi. I prezzi sono sempre vantaggiosi (fino al 70 % di sconto), come in altre parti, quindi la sfida tra i giganti del commercio griffato si gioca tutta sull’accoglienza e sui servizi dati ai clienti. Senza trascurare gli orari, che sono il vero punto di forza, ma anche di discordia, degli outlet. L’apertura infatti è prevista ogni giorno della settimana con orario ininterrotto da mattina a sera. Un colpo mortale al piccolo commerciante di città o peggio di paese, che ha cercato di alzare la voce tramite le associazioni di categoria, facendo giungere la protesta fino al Consiglio regionale. La richiesta è chiara: limitare l’irruenza di questi paradisi della moda scontata e vigilare sul rispetto delle norme che regolano il commercio. Tutto questo anche in considerazione del dibattito sul lavoro domenicale, che sta rosicchiando gli ultimi spazi di coesione sociale. La polemica Apertura domenicale, gli altri centri non ci stanno La McArthurGlen si sente in una botte di ferro. L’accordo firmato, assieme alle consociate Richardson e Fingen, con il Comune di Barberino, i sindacati e le istituzioni locali le permette di tenere aperto il nuovo mega Designer Outlet tutte le domeniche (in pratica sarà chiuso solo per Natale, Santo Stefano, Capodanno, Primo Maggio e Ferragosto). Ma tutti i concorrenti, a partire dal grande centro commerciale «I Gigli» di Campi Bisenzio, o dal «Carrefour» di Calenzano, possono aprire solo 21 domeniche l’anno: a dicembre, la prima al ritorno delle ferie e la prima o l’ultima di ogni mese. Questo grazie all’accordo di area vasta Firenze-Prato-Pistoia, sottoscritto tre anni fa dalle associazioni di categoria e i comuni interessati. Il direttore de «I Gigli, Stefano De Robertis, ha già denunciato pubblicamente la «evidente disparità di condizione e il rischio di un crollo dei fatturati della domenica». Anche se bisogna riconoscere che il Valdichiana Outlet Village di Foiano sta aperto 365 giorni l’anno e anche altri outlet, come «The Mall» a Leccio, aprono almeno al pomeriggio della domenica. La Regione Toscana ha varato da poco con la legge 12/2005 il «Codice del commercio», ma anche l’imminente regolamento che dovrebbe arrivare entro la fine della primavera, potrà redimere i problemi, visto che non regolamenta questo tipo di esercizi commerciali. «Ci vogliono regole per evitare nuove difficoltà e oneri al piccolo commercio, per tutelare i lavoratori ed anche per salvaguardare il valore del tempo comune della festa», ha dichiarato il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Marco Carraresi, che ha presentato una mozione per chiedere limiti alla pura «regolazione del mercato» e il rispetto di un’altra mozione, approvata all’unanimità il 24 novembre 2004. In quel testo, presentato sempre dall’Udc riprendendo una petizione dell’Mcl, si chiedeva di salvaguardare il senso della domenica come insostituibile spazio di libertà e di coesione sociale, nel quale i cittadini abbiano la possibilità di coltivare le relazioni sociali e familiari, consentendo il lavoro festivo «solo per comprovate necessità tecniche, per rilevanti esigenze di servizio alla collettività oppure per ragioni di significativa utilità pubblica». C.T. Il progetto dell’Designer Outletdi Barberino Cento negozi, due bar, due ristoranti, chiostri, porticati, aree sportive e giochi, parcheggi per 2 mila auto. Quasi 25 mila metri quadrati coperti su un’area di 13 ettari, attraversata dalla Sieve e vicinissima al casello autostradale di Barberino del Mugello. La nuova città della moda, firmata McArthurGlen, società inglese leader in Europa nel settore degli outlet, in joint ventur con la Fingen, la holding di Corrado e Marcello Fratini, aprirà al pubblico domenica 12 marzo. Sarà la «cittadella del consumo democratico», ha annunciato con una certa enfasi Stefano Stroppiana, amministratore delegato della McArthurGlen Italia, che si augura di intercettare «almeno 4-5 milioni di persone» ogni anno, grazie anche alla sua collocazione strategica vicino all’Autosole, dalla quale transitano 11 milioni di persone. E per la prima volta in un grande centro commerciale, non ci saranno i soliti fast-food ma solo ristoranti all’insegna della qualità. L’investimento è massiccio: circa 70 milioni di euro che dovrebbero tradursi, a regime, in 500 posti di lavoro, più altri 200-300 circa nell’indotto. Anche se all’inizio ci sarà un forte turn-over e la quasi totalità degli occupati saranno a tempo determinato con contratti di 6-9 mesi. Fanno eccezione una trentina di ex-dipendenti della «Super Rifle», l’azienda di jeans dei Fratini, che aveva chiuso definitivamente nel 1999, i quali hanno avuto diritto di precedenza e un impiego a tempo indeterminato. Sarebbero dovuti essere una sessantina, ma nel frattempo alcuni sono morti, altri sono andati in pensione e qualcuno si è trovato un altro lavoro. Per tutti gli altri assunti è stato avviato un reclutamento via internet («pre-net») con il coinvolgimento diretto della Provincia di Firenze. Ad una settimana fa erano arrivate 6.291 domande, dalle quali si è attinto per 2.151 colloqui collettivi. Alla fine sono stati trasmessi al Cescot, l’agenzia scelta per il reclutamento, 1.148 curriculum che verranno utilizzati anche in seguito per il turn-over o per il potenziamento previsto per le prossime festività natalizie. Il «Designer Outlet», terzo in Italia per la McArthurGlen, apre con sei mesi circa di ritardo, e ancora non tutto è pronto. Il nuovo casello autostrale, ad esempio, ancora non c’è e alla fine è stato deciso di raddoppiare quello preesistente, ma i lavori non sono ancora ultimati. La scheda All’inizio c’erano gli spacci aziendali All’inizio c’erano gli spacci aziendali, riservati ai dipendenti, oppure aperti anche al pubblico. Sorgevano senza tanto clamore in un piccolo locale annesso alla fabbrica. Poi sono arrivati gli «outlet» (equivalente inglese di «spacci aziendali», «Factory Outlet Center»), grandi superfici attrezzate, dove mettere in vendita rimanenze e fine serie, eccedenze di stock, capi difettati, campionari e capi della stagione precedente: una vasta scelta di marchi e firme dell’alta moda a prezzi scontati dal 25 al 70 per cento. Nati e diffusisi rapidamente negli Stati Uniti (dove sono più di 300), ora dilagano a macchia d’olio anche in Europa (almeno 70, ma si prevede il raddoppio in pochi anni). Il concetto è quello del «chip and chic», vestirsi bene e firmato, senza spendere capitali, anche se non mancano i dubbi che molti degli articoli messi in vendita siano in realtà prodotti di «serie B», seppur griffati. I primi outlet in Italia erano monomarca, spesso dislocati fuori città, come è il caso di Prada a Levanella. Poi, a metà degli anni ’90 sono arrivati gli outlet più grandi, multispacci che ospitano e riuniscono in un unico grande spazio le griffe più famose, dall’abbigliamento per donna, uomo e bambino a quello sportivo, dalle calzature alle borse e alle valigie, dalla biancheria intima, ai costumi da bagno, agli occhiali. Nel settembre 2000 apre il «Designer Outlet» di Serravalle Scrivia, a pochi chilometri dall’uscita dell’autostrada Milano-Genova, la prima «cittadella della moda», esportata in Italia dalla società americana McArthurGlen, dopo l’esperienza fatta a Parigi. Tre anni dopo arriva il «gemello» lungo la via Pontina a Castelromano, con 20.000 metri quadrati e 95 firme di prestigio. Da qualche mese i mega outlet sono sbarcati anche in Toscana. Il 16 luglio scorso ha aperto i battenti il «Valdichiana Outlet Village», all’uscita Valdichiana dell’A1, con 70 negozi e oltre 100 griffes. Il giorno dell’inaugurazione viene preso d’assalto da 40 mila persone, E il prossimo 12 marzo è la volta del «Designer Outlet» della McArthur Glen a Barberino di Mugello, con i suoi 100 negozi e 25 mila metri quadrati d’esposizione. Ecco un elenco dei principali outlet toscani. • Valdichiana Outlet Village Via Enzo Ferrari, 5 – Loc. Farniolo – Foiano della Chiana (Ar), tel. Tel. 0575 649926, fax 0575 642549. 70 negozi con oltre cento griffe tra le più famose, tre ristoranti, quattro bar, area giochi per i bambini. Sito web. Orario: aperto tutto l’anno (tranne i lunedì di febbraio), 10-20. • I Pellettieri d’Italia – Prada Località Levanella, S.S 69 – 52025 Montevarchi (Ar), telefono: 055 9196528. Articoli venduti: Borse Prada, Abiti MiuMiu, abbigliamento firmato, accessori firmati, donna, uomo. Orario: Lunedì-venerdì 9.30-13 e 16-18; il sabato 9-18. • Conte of Florence Via di Limite, 170 – 50013 Campi Bisenzio (Fi), telefono: 055 89868233. Articoli venduti: abbigliamento sportivo della marca. Orario: 10-18.30; il lunedì 14-18.30. • Fendi Via Pian dell’Isola, 66/33 – Rignano sull’Arno (Fi), telefono: 055-834981. Articoli venduti: abiti, profumi, scarpe. Orario: lunedì-venerdì 9,30-18,30. • The Mall Via Europa, 8 – 50060 Leccio-Reggello (Fi), tel. 055-8657775. Sito web. Negozi di Gucci, Ferragamo, Yves Saint Laurent, Ungaro, Armani, Zegna, La Perla, Valentino, Agnona, Bottega Veneta, Hogan, Tod’s, Loro Piana, Sergio Rossi. Orario: lunedì-sabato 10-19; la domenica 15-19. • Roberto Cavalli Via Volturno 3, Osmannoro-Sesto Fiorentino (Fi), tel.055-317754. Sito web. In vendita abbigliamento, borse, accessori, abbigliamento fashion uomo e donna, portafogli, cinture, collane, bracciali. Orario: da lunedì a sabato 10-19; in estate sabato 10-16. • Dolce e Gabbana Outlet Località S. Maria Maddalena, 49 – Pian dell’Isola -Rignano Sull’Arno (Fi). Tel. 055-8331300. Vendita abbigliamento, scarpe, accessori. Orario: lunedì-sabato 9-19; domenica 15-18. • Balducci Via del Melo, 1a – Pieve a Nievole (Pt), Tel. 057280621. In vendita abbigliamento bambini e scarpe della marca. Orario:10-12.30 e 15.30-19.30; sabato 9-12.30. • Freeport Via Roma, 41 – Pieve a Nievole – Montecatini Terme (Pt), tel. 0572-71134. Sito web. Vendita marchi Ralph Lauren, Timberland, Husky. Orario: da mercoledi a domenica 9-13 e 15,30-19,30; chiuso lunedi e martedi. • Griffe Diffusion Revedi Via G. Valentini, 4 – Prato, tel. 0574.34075. Sito web. Vendita abbigliamento, scarpe e accessori dei marchi Baldinini, Amuleti, Mila Schön, Mariella Burani, Sahzà, Braccialini, Sebastian, René Lezard. Orario: Lunedì 16 -20, dal martedì al venerdì 9-20, sabato 9-13 e 16-20; 2ª domenica del mese 16-20. • Les Bonitas Via Mozza sul Gorone – Prato; tel. 0574.461821. In vendita abbigliamento marchi Blumarine, Versace, Versace intensive, Ungaro e Puma.

UN TOSCANO COSTRUIRA’ A SAN PIETROBURGO IL PRIMO OUTLET DELLA RUSSIA; AVRA’ ANCHE UN MARE ARTIFICIALE