Toscana

Il naufragio della Concordia. La nostra diretta

Trovato il corpo della 16° vittima (ASCA – 24 gen) – Il corpo di una persona è stato trovato dai sommozzatori all’interno della Costa Concordia: si tratta della 16° vittima. Il corpo è stato trovato al ponte 3, dove questa mattina i palombari della Marina militare avevano aperto un varco con microcariche esplosive per facilitare l’ingresso dei sommozzatori. Secondo quanto si apprende, il cadavere sarebbe di una donna. Quando è stata ritrovata la donna, una signora anziana, indossava il giubbotto salvagente. Adesso, dunque, ci sono 16 vittime, di cui 7 (4 donne e 3 uomini) non ancora identificate. I dispersi sono 23. Gabrielli, 15 vittime, 6 corpi da identificare, 23 i dispersi (ASCA – 24 gen) – Al momento sono sei i corpi ancora da identificare tra quelli recuperati dalla Costa Concordia. A fare un punto sui dati è Franco Gabrielli, commissario delegato all’emergenza. ”I dispersi – ha detto Gabrielli – sono 23, 15 sono le persone morte, 9 le persone identificate, 6 quelle da identificare, 3 uomini e 3 donne. Sono in atto esami autoptici e speriamo che quanto prima ci sia una identificazione certa”.Chiatta per recupero carburante si posiziona vicino a nave (ASCA – 24 gen) – Il puntone ‘Meloria’, la chiatta che porta a bordo il team della Smit Salvage, si è avvicinato alla Costa Concordia per le operazioni preliminari allo svuotamento di carburante. I tecnici della Smit oggi sono impegnati in sopralluoghi subacquei allo scafo, mentre il vero e proprio pompaggio, secondo quanto si apprende, inizierà tra 2-3 giorni. A bordo della Costa ci sono 13 casse contenenti carburante: dovranno essere forate e collegate con tubi a una nave cistera. Alcune casse sono posizionate vicino allo scafo e altre invece in posizione più centrale, vicino alla sala macchine, e quindi sono più difficili da raggiungere. Le operazioni partiranno da una cassa esterna. Per il completo trasferimento del carburante occorreranno 28 giorni lavorativi. Intorno alla nave sono stati posati 8 chilometri di panne, costiere, d’altura e assorbenti: servono per contenere e assorbire eventuali fuoriuscite di carburante. Ieri intanto una macchia oleosa è stata trovata al largo del Giglio: secondo una prima ipotesi, sarebbe stata rilasciata al momento dell’incidente, si sarebbe adagiata sul fondo e poi le correnti l’avrebbero riportata in superficie. L’Arpat sta eseguendo controlli mentre sono già state avviate, secondo quanto si apprende, le procedure per la rimozione della sostanza. Palombari della Marina aprono varco per soccorritori a ponte 3(ASCA – 24 gen) – I palombari della Marina Militare hanno aperto questa mattina un nuovo varco con microcariche esplosive nello scafo della Costa Concordia. Il varco è stato aperto a venti metri di profondità, in corrispondenza con il ponte 3, e servirà per facilitare l’accesso dei sommozzatori di Vigili del Fuoco e Guardia Costiera. Le ricerche dei corpi dei dispersi procedono in maniera selettiva: i varchi vengono aperti in aree in cui, secondo le analisi effettuate, è più probabile trovare persone. Intanto all’Isola del Giglio è arrivata ieri la nave idrografica ‘Galatea’ della Marina: ha il compito di scandagliare il fondo con il sonar, alla ricerca di eventuali corpi presenti in mare. Gabrielli: non ho parlato di clandestini. Dispersi 24 o 25(ASCA – 23 gen) – ”Dispiace che si dia un’immagine di una società armatrice che ha nelle sentine clandestini: io non ho detto nulla di tutto questo”. Franco Gabrielli, capo della Protezione civile e commissario delegato all’emergenza della Costa Concordia, torna sulle polemiche nate dalla parola ‘clandestini’ pronunciata ieri in conferenza stampa. ”C’è stato molto clamore sulla vicenda dei clandestini – ha detto aprendo il briefing di oggi – vorrei ribadire che ieri ho pregato tutti di attenerci ai dati certi e i dati certi erano le 24 persone ancora da ricercare, i 12 e poi 13 cadaveri (oggi saliti a 15, ndr) e di non fare sottrazioni perché c’è la posizione di questa cittadina ungherese che è rivendicata da parenti suoi in quel Paese che dicono era a bordo della Costa Concordia accompagnante un membro dell’equipaggio. Che si configuri come clandestino, non censito o altro lo lascio ai puristi della lingua o del diritto”. Per quanto riguarda i dispersi, ha precisato, ci sono ”24 persone di cui si ricercano le tracce che potrebbero diventare 25 all’esito della formalizzazione” della posizione della cittadina ungherese, su cui però ”a ora non c’è nessuna ufficializzazione”. Gabrielli, a ora non c’è pericolo che nave sprofondi(ASCA – 23 gen) – ”Non c’è alla vista nessun pericolo che la nave sprofondi”. Lo afferma Franco Gabrielli, capo della Protezione civile. ”La nave è nella condizione di stabilità – ha detto – non necessita di alcun tipo di intervento esterno che ne consolidi la staticità”. ”Il pericolo che la nave collassi – ha spiegato Massimo Avancini, presidente del comitato tecnico-scientifico istituito dal commissario – è remoto, l’attrito è sufficiente a mantenere la nave in condizioni stabili, lo scafo ha subito deformazioni plastiche che facilitano l’appoggio. Si può dire che la nave si sta progressivamente adattando sugli appoggi”. Anche gli ”spostamenti” dovuti al moto ondoso, ha detto ancora, ”possono essere compatibili con l’assestamento della nave”. Trovati cadaveri di 2 donne, numero vittime sale a 15(ASCA – 23 gen) – I corpi di due donne sono stati trovati sulla Costa Concordia: sale cosi’ a 15 il numero delle vittime. ”I corpi di due donne – ha detto il capo della Protezione civile Franco Gabrielli – sono stati trovati al ponte quattro nei pressi dell’Internet caffe’. Il numero di corpi rinvenuti sale a 15”. Gabrielli, ricerche avanti finché possibile ispezionare nave(ASCA – 23 gen) – ”Le ricerche proseguono e proseguiranno finché non sarà stato possibile ispezionare tutte le parti ispezionabili” della nave. Lo ha detto Franco Gabrielli, capo del Dipartimento della Protezione civile e commissario delegato all’emergenza della Costa Concordia. ”Le ricerche – ha assicurato – continueranno fino a che sarà possibile ispezionare la nave perché ci sono delle parti della nave che sono praticamente impossibili da raggiungere. Se ci sono dei cadaveri tra lo scafo e il fondale questi potranno essere recuperati solo nel momento in cui la nave sarà riposta in asse”, ha precisato. Su come recuperare la nave, però, ogni decisione deve essere presa: ”Può essere rimessa in asse o ci può essere uno smantellamento in loco. Io auspico la prima soluzione perché sarebbe più breve”. Gabrielli, istruzioni già date per avvio estrazione carburante(ASCA – 23 gen) – ”Abbiamo già dato istruzioni di iniziare le attività di bunkeraggio”, cioè di estrazione del carburante dai serbatoi della Costa Concordia. Lo ha detto il capo della Protezione civile Franco Gabrielli. L’attività di bunkeraggio e quella di ricerca di dispersi, ha precisato, sono ”assolutamente e parallelamente compatibili”. Palombari in azione su nave, a Grosseto vertice Pm-Gabrielli(ASCA – 23 gen) – Proseguono le ricerche a bordo del relitto della Costa Concordia, che nella notte è rimasto sostanzialmente stabile. Questa mattina i palombari della Marina militare hanno aperto un ampio varco tra i ponti 4 e 5 per facilitare l’ingresso dei sommozzatori. Intanto, il capo del Dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli, commissario delegato all’emergenza, ha presieduto la riunione del comitato tecnico-scientifico che è di fronte a una serie di scelte cruciali: quando avviare la rimozione del carburante dai serbatoi della Concordia, se eventualmente interrompere le ricerche dei dispersi, se le due operazioni possano essere condotte contemporaneamente. I tecnici della Smit Salvage, la società specializzata olandese chiamata a svolgere l’operazione di svuotamento dei serbatoi, sta completando le ultime operazioni di preparazione delle apparecchiature a bordo della chiatta ‘Meloria’. L’operazione di aspirazione di carburante, comunque, sarà complessa e lunga, con un tempo di circa 4 settimane. Subito dopo la riunione, Gabrielli ha lasciato l’Isola diretto a Grosseto, per un vertice con il Procuratore capo Francesco Verusio. DOMANI IL PRESIDENTE ROSSI APRE IL CONSIGLIO REGIONALE SUL NAUFRAGIOTrovato un altro cadavere: sarebbe la tredicesimo vittima(22 gen) – Oggi, intorno alle 15.20, è stato rinvenuto un corpo di donna a poppa del relitto della Costa Concordia. Si tratterebbe della tredicesima vittima accertata del naufragio davanti all’isola del Giglio. Il ritrovamento del corpo è avvenuto sul ponte 7 nella zona sommersa della nave. Le operazioni di recupero sono in corso e al momento non è possibile stimare il tempo necessario all’operazione.Gabrielli, ricerche su nave vanno avanti(ASCA – 21 gen) – Le ricerche sulla Costa Concordia ”fino a che non saranno dichiarate cessate continueranno” perché ”conserviamo ancora la speranza di ritrovare le persone dichiarate disperse”. Lo ha detto Franco Gabrielli, capo del dipartimento della Protezione civile e neo commissario delegato per l’emergenza della Costa Concordia. Le ricerche nella parte emersa sono state completate, ha spiegato, in via ”speditiva” e ora è in corso una ”operazione di verifica” ma le notizie ”non sono confortanti” perché la nave ”non è in assetto ordinario” e questo comporta tempi lunghi. Infatti spesso le porte sono bloccate da suppellettili cadute e deve essere praticato un foro nelle porte per ispezionare le cabine con telecamere. Per far questo servono ”45 minuti per ogni cabina”. Invece nella parte immersa sono in corso controlli ”mirati”: ”Essendo le persone da ricercare non generiche – ha spiegato Gabrielli – si sta facendo un lavoro di ricostruzione dei percorsi che possono aver compiuto e quindi le verifiche non sono generalizzate ma nei luoghi in cui è più probabile che si trovi qualcuno”. Gabrielli: ambiente già contaminato, prioritario ora impedire disastro ambientale(ASCA – 21 gen) – ”Sempre più sta diventando prioritario il fatto che dobbiamo impedire un disastro ambientale”. Lo ha detto Franco Gabrielli, capo del dipartimento della Protezione civile e neo commissario delegato per l’emergenza della Costa Concordia. ”Al momento – ha spiegato Gabrielli – non ci sono operazioni di recupero del carburante perché le attività non sono ancora iniziate. Sono state predisposte navi cisterna, bettoline e tutto quello che occorre. Non appena ci sarà l’ok partiremo”.”Al momento si esclude che ci siano pericoli immediati” di fuoriuscita di carburante dal relitto della Costa Concordia ma ”la contaminazione dell’ambiente è già avvenuta”, ha osservato Gabbrielli. ”Abbiamo 2.400 tonnellate di carburante che ci sono in quel relitto”, ha detto, ma anche ”olio, solventi, prodotti per la pulizia, tutte cose che compongono la vita di un paese di 4 mila abitanti. La contaminazione dell’ambiente è già avvenuta, le modalità e i danni sono cose che verificheremo strada facendo”, ha precisato. Trovato cadavere donna, dodicesima vittima(ASCA – 21 gen) – Il corpo di una donna è stato trovato oggi intorno alle 13,30 nel relitto della Costa Concordia all’Isola del Giglio. Il cadavere, ha spiegato il capitano di fregata Filippo Marini, della Guardia Costiera, è stato trovato dai sommozzatori nella zona di poppa vicino al punto di raccolta per le scialuppe. Questa mattina i palombari della Marina Militare avevano aperto varchi con microcariche esplosive per facilitare l’accesso dei sommozzatori. RECUPERATO DALLA NAVE TABERNACOLO CON OSTIE CONSACRATERiprese ricerche in relitto. Al Giglio neo-commissario Gabrielli(ASCA – 21 gennaio) – Sono riprese le operazioni di ricerca a bordo del relitto della Costa Concordia all’Isola del Giglio (Gr). I palombari della Marina Militare hanno fatto esplodere 3 microcariche aprendo altrettanti varchi all’altezza del ponte 5. Le ricerche sono dunque riprese anche nella parte immersa della nave, dopo che il movimento registrato ieri è notevolmente rallentato: ora lo scafo si muove di 0,04 millimetri all’ora. Intanto oggi sull’Isola del Giglio è arrivato Franco Gabrielli, capo del dipartimento della Protezione civile e neo commissario delegato. Gabrielli è stato nominato dopo il Consiglio dei Ministri di ieri che ha decretato lo stato di emergenza per il naufragio della Concordia. Il capo della Protezione civile ha effettuato un sopralluogo in elicottero sull’area e ha presieduto la prima riunione del comitato tecnico scientifico. Nel primo pomeriggio, sull’Isola, arriverà anche il presidente del Senato Renato Schifani.CDM APPROVA STATO D’EMERGENZA, TIMORI PER MOVIMENTI NAVESospese le ricerche degli speleologi. (Asca – 20 gennaio) – Il presidente del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas), “venute meno le condizioni ed i presupposti operativi, in accordo con il Dipartimento della Protezione Civile, prefetto Franco Gabrielli, ha disposto la conclusione della partecipazione alle attività di search and rescue nella nave Costa Concordia”. è quanto si legge in una nota, in cui si precisa che “la partecipazione del CNSAS è terminata nella mattinata di oggi”. Il CNSAS è stato attivato dal Dipartimento della Protezione Civile, su richiesta della prefettura di Grosseto, alle ore 11.00 di domenica 15 gennaio 2012 per partecipare con gli speleosubacquei del Soccorso speleologico alle attività di ricerca. Alle operazioni hanno partecipato 72 tecnici del Soccorso speleologico, di cui diciannove speleolosubacquei e cinquantatre di supporto specialistico. La Federazione Italiana Attività Subacquee (FIAS) con dieci volontari e due gommoni ha supportato il lavoro dei tecnici del CNSAS. Nell’ambito della più generale attività di coordinamento dei soccorsi, le operazioni del Soccorso speleologico sono state coordinate direttamente dall’Isola del Giglio da Pier Giorgio Baldracco, presidente nazionale del CNSAS, e da Corrado Camerini, responsabile nazionale del Soccorso speleologico.Ricerche riprendono solo in parte emersa nave(ASCA – 20 gen) – Le ricerche a bordo della Costa Concordia riprendono ma solo nella parte emersa del relitto. E’ quanto si apprende da fonti delle parti civili. Le operazioni dei sommozzatori erano state sospese la scorsa notte in seguito alla registrazione di un movimento della nave. L’analisi dei dati ha mostrato che il relitto si muove ancora, ma a velocità minore. E’ stato quindi deciso di riprendere le ricerche, ma solo nella parte emersa dello scafo.Accertate condizioni sicurezza nave, ricerche possono riprendere(ASCA – 20 gen) – Possono riprendere le ricerche dei sommozzatori nel relitto della Costa Concordia naufragata all’isola del Giglio. E’ quanto emerso dalla lunga riunione che si è svolta per l’analisi dei dati rilevati sulla nave. Le ricerche erano state sospese la scorsa notte in seguito a uno spostamento della nave la cui posizione si modificava di circa 7 millimetri all’ora. L’analisi comparata dei dati in ore diverse della giornata, secondo quanto si apprende, ha mostrato che ci sono le ”condizioni di sicurezza” per riprendere le ricerche che dovrebbero iniziare già questa sera. Trovati e acquisiti pezzi metallici scafo rimasti su scogli(ASCA – 20 gen) – Sommozzatori della Polizia di Stato hanno sequestrato oggi pezzi di lamiera dello scafo della Costa Concordia, rimasti sugli scogli su cui ha urtato la nave. Gli agenti hanno fatto un nuovo sopralluogo nell’area Le Scole, sequestrando le parti di metallo trovate. Esperto: movimento costante di 7 millimetri all’ora(ASCA – 20 gen) – La Costa Concordia sta avendo un movimento ”costante” di 7 millimetri all’ora. A dirlo è Nicola Casagli, docente all’Università di Firenze, presso il dipartimento di Scienze della Terra. Il professore, esperto di frane, sta controllando i movimenti dello scafo. ”Il Gps – spiega ai giornalisti all’Isola del Giglio – ha mostrato un movimento costante di 7 millimetri all’ora e fino a 15 millimetri a prua”, dove la nave è più leggera. Questo movimento, naturalmente, può essere modificato dal moto ondoso, dal vento, oltre che da uno shock dovuto a un terremoto. Per questo sono stati applicati dei sensori per il movimento. Oggi sulla Concordia sono stati anche calati due prismi per rilevazioni laser. Il professor Casagli (e non Costagli come detto in precedenza) ha installato un ‘laboratorio’ in una tenda su un promontorio proprio di fronte al relitto. Da lì, con una serie di strumenti, ne controlla i movimenti. Tra gli strumenti utilizzati ci sono gps, sistemi di puntamento laser, sistema di rilevazione sismica, uno scanner, prismi topografici e un sistema di lettura di interferenti. Al momento, comunque, le ricerche sulla Concordia sono sospese in attesa di nuovi dati. ”Serve un tempo idoneo – ha spiegato Luca Cari dei Vigili del Fuoco – per avere rilevazioni diverse a distanza di tempo, comparare i dati e capire come si muove. E’ importante capire quanto ma molto anche capire come”.La nave si muove, ricerche sospese. Oggi stato emergenza in Cdm(ASCA 20 gennaio) – Nella notte la nave Costa Concordia è tornata a muoversi e le ricerche sono state sospese. Ieri le operazioni dentro la nave sono andate avanti senza sosta alla ricerca dei dispersi, ma senza esito. “I nostri palombari sono in attesa di poter riprendere”, spiega il tenente di vascello della Marina Militare Alessandro Busonero. E’ in corso un monitoraggio sui sensori posti sullo scafo per capire se sarà possibile riprendere le operazioni e anche avviare il pompaggio del carburante dai serbatoi della nave. Al momento, comunque, non ci sono stati sversamenti in mare: “Al momento le casse carburante tengono, sono in punti della nave abbastanza protetti”, assicura Cosimo Nicastro della Guardia Costiera. Intanto si teme per l’arrivo del maltempo: l’allerta è lanciata dalla Protezione civile, che prevede “mareggiate” e per il ministro dell’ambiente Corrado Clini c’é un “rischio molto alto” di sprofondamento della nave. Intanto oggi il Consiglio dei Ministri esaminerà il decreto per la dichiarazione dello stato d’emergenza per il naufragio della Costa Concordia. Clini esporrà anche i provvedimenti per la regolamentazione delle rotte, che partiranno da Arcipelago toscano e Laguna di Venezia. Sul fronte giudiziario, la Procura sta lavorando al ricorso da presentare al Tribunale del Riesame contro la decisione del Gip Valeria Montesarchio che ha disposto la non convalida del fermo di Schettino e gli arresti domiciliari. Il ricorso dovrebbe essere presentato oggi. Il Procuratore capo Francesco Verusio ha però tenuto a dire che non c’é nessun “conflitto” ma solo una normale “dialettica” tra inquirenti e Gip. Il capitano, intanto, è stato “sospeso” dalla Compagnia che si è costituita “parte offesa” nel procedimento e “non provvederà alla difesa di Schettino”. Verusio ha anche assicurato che al momento non ci sono altri indagati, oltre a Schettino e all’ufficiale Ciro Ambrosio, ma sono in corso accertamenti sulla catena di comando. Esami vengono condotti anche su timone e ancore, per ricostruire nel dettaglio la manovra fatta dalla Concordia. La Procura non esclude che la manovra messa in atto possa essere stata una “dimostrazione di bravura” andata male. Intanto sembra risolto il ‘giallò della donna vista da alcuni passeggeri in compagnia di Schettino la sera del naufragio: la Compagnia ha comunicato che era “regolarmente imbarcata”.Clini, rischio molto alto scivolamento nave(ASCA – 19 gen) – C’è un ”rischio molto alto”, legato al peggioramento delle condizioni meteorologiche, di scivolamento della nave Costa Concordia dalla sua posizione attuale alla fossa attigua profonda 60-90 metri. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini nella sua informativa al Senato sulla tragedia. ”Abbiamo chiesto alla Capitaneria di porto la possibilità di ancoraggio della nave, anche se si tratta di un’operazione molto difficile e tecnicamente complessa” ha aggiunto il ministro che ha confermato che nel caso le condizioni climatiche restassero quelle attuali il piano di recupero del carburante dai 21 sebatoi della Costa Concordia avrebbe una durata di ”non meno di due settimane”. Al contrario, ”nel caso sciagurato” in cui la nave scivoli ”ci auguriamo che non si spezzi, aprendo i serbatoi. Senza rottura di questo ultimi, infine bisognerà comunque predisporre un altro piano di recupero con altre attrezzature”. Legale Compagnia Costa, sospeso comandante Schettino(ASCA – 19 gen) – Il comandante Francesco Schettino è stato sospeso dalla Costa Crociere. Lo ha detto l’avvocato Marco De Luca, legale della Compagnia, parlando con i giornalisti all’uscita dalla Procura di Grosseto. Costa Crociere, ha aggiunto, ”parte offesa in questo procedimento, non c’è un’altra posizione giuridica”.  Per questo, ha continuato, Costa Crociere ”non provvederà alla difesa di Schettino”. Riprendono le ricerche. Su domiciliari lite Pm-Gip(ASCA 19 gennaio) – Riprendono le ricerche a bordo della Costa Concordia, sospese ieri per tutta la giornata in seguito a un nuovo movimento del relitto. Guardia Costiera e Vigili del Fuoco hanno infatti valutato che ci siano le “condizioni di sicurezza” per operare. I palombari della Marina Militare, secondo quanto si apprende, apriranno tre nuovi varchi con esplosivi a 18 metri di profondità per facilitare l’accesso dei sub. C’é però timore per un cambiamento delle condizioni meteo, previsto per le prossime ore, che potrebbe portare anche a un affondamento della nave: il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha detto che, con una mareggiata, si corre il rischio di “un inabissamento della nave stessa con danni strutturali alla nave e conseguenze dannose per l’ambiente”. Intanto, ieri è stata ritrovata una cittadina tedesca data inizialmente per dispersa: la signora Gertrud Goergens si è presentata alla Polizia. E’ stata, inoltre, identificata una delle 5 vittime rinvenute il 17 gennaio. Si tratta di Sandor Feher, ungherese, membro dell’equipaggio. Sul fronte giudiziario potrebbe essere depositato già oggi il ricorso della Procura di Grosseto contro la decisione del Gip Valeria Montesarchio che non ha convalidato il fermo del comandante della Costa Concordia Francesco Schettino, disponendo gli arresti domiciliari. Per il procuratore capo Francesco Verusio “é possibile” che Schettino tenti di fuggire e comunque c’é la possibilità che l’ufficiale possa “inficiare l’attività istruttoria” avendo “contatti con persone della catena di comando” nel tentativo di “sottrarsi alle sue responsabilità”. Due ipotesi contro le quali si è espresso il Gip, che ha ritenuto entrambe non credibili. Infatti gli arresti domiciliari sono stati disposti solo per prevenire una possibile reiterazione del reato. E proprio contro questa parte dell’ordinanza sta “valutando” un ricorso al Riesame il legale di Schettino Bruno Leporatti che ha però lodato il “coraggio” e “l’autonomia” del giudice. Gip che comunque ha scritto parole pesanti come macigni contro il comportamento di Schettino che ha agito, si legge nell’ordinanza, con “grave imprudenza e imperizia”, ha mostrato “‘totale incapacità di gestire le fasi successive dell’emergenza creatasi, così ritardando i soccorsi dalla terra ferma” e poi “rimase fermo sulla scogliera dell’isola del Giglio ove era approdato a bordo di una lancia e guardava la nave affondare in balia del tragico evento che stava verificandosi”. Intanto, si lavora per prevenire un possibile disastro ambientale che potrebbe essere causato dallo sversamento in mare delle 2.400 tonnellate di carburante contenuto nei serbatoi. La Costa ha annunciato che entro la fine della settimana sarà “esecutivo” il piano per l’estrazione del combustibile. Clini ha spiegato che “queste operazioni, se non ci saranno incovenienti o incidenti, dureranno almeno due settimane, un tempo lungo, e dipenderanno dalle condizioni meteo-climatiche”.E’ viva una delle passeggere tedesche tra dispersi (ASCA – 18 gen) – E’ viva una delle passeggere tedesche che risultava dispersa nel naufragio della Costa Concordia. Lo rende noto l’unità di crisi della Protezione civile presieduta dal prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi. La donna, si legge in una nota, è viva e si trova in Germania, dove si è presentata alle forze di Polizia locali. Si tratta della signora Gertrud Goergens. E’ stata, inoltre, identificata una delle 5 vittime rinvenute il 17 gennaio all’interno della nave Concordia. Si tratta di Sandor Feher, ungherese, membro dell’equipaggio.La nave si muove, ricerche sospese(ASCA – 18 gen) – La Costa Concordia naufragata all’isola del Giglio questa mattina è tornata a muoversi e quindi sono state sospese le ricerche all’interno dello scafo. Questa mattina era in corso la posa di nuove microcariche esplosive per aprire, come era già stato fatto ieri, vie di accesso ai sommozzatori dei Vigili del fuoco. Quando lo scafo si è mosso, però, è stata decisa l’interruzione delle operazioni. Già lunedì le ricerche erano state sospese per alcune ore in seguito a un movimento della nave. Schettino a casa ai domiciliari, vittime salite a 11(ASCA – 18 gennaio) – E’ arrivato a casa a Meta di Sorrento nella notte, dopo aver lasciato il carcere di Grosseto, Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia, per il quale il Gip Valeria Montesarchio ha disposto gli arresti domiciliari. La decisione del Gip è stata resa nota ieri sera intorno alle 20: il giudice ha deciso di non convalidare il fermo del capitano e di disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari presso la sua abitazione, accogliendo così sostanzialmente le richieste della difesa. La Procura aveva chiesto la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere. Ancora non si conoscono le motivazioni del provvedimento. Secondo il legale di Schettino Bruno Leporatti, il giudice ha ritenuto che ci siano “esigenze cautelari che possono essere garantite con una misura minore di quella carceraria, che in questo paese è una extrema ratio: non si può mandare in carcere una persona solo perché c’é un’opinione pubblica che ritiene che sia colpevole”. “Sono curioso di leggere le motivazioni del giudice – ha commentato Francesco Verusio, procuratore capo di Grosseto -. C’é da capire perché il giudice non ha convalidato il fermo ritenendo che non ci fossero gli estremi ma ha applicato la misura cautelare. Domani (oggi, n.d.r.) valuteremo”. Schettino è anche stato sottoposto a test tossicologici. Intanto si aggrava il bilancio delle vittime del naufragio. Ieri sono stati trovati altri cinque corpi (di quattro uomini e una donna, tutti adulti) che portano a 11 il numero complessivo delle vittime fino a questo momento. I dispersi sono invece 28, 6 dei quali, però, dovrebbero essere le vittime trovate nella nave e non ancora identificate. Tra i dispersi sei sono italiani: Maria Dintrono, Giuseppe Girolamo, Maria Grazia Trecarichi, Luisa Antonio Virzì, Dayana Arlotti, Williams Arlotti. Le ricerche proseguono anche di notte: “Continueremo – spiega la Guardia Costiera – a cercare salme o persone vive fino a quando non sarà stata esaminata tutta la nave e ci vorrà ancora parecchio tempo tempo”. Intervenendo ieri sera a ‘Porta a Porta’, il ministro Annamaria Cancellieri ha annunciato che proporrà al presidente della Repubblica di insignire i Vigili del Fuoco di un riconoscimento al valor civile. Oggi, intanto, inizieranno le procedure per lo svuotamento del carburante dalla nave: inizialmente dovranno essere effettuate operazioni sul combustibile (circa 2.400 tonnellate) e da domani dovrebbe partire il travaso per il quale dovrebbero servire 28 giorni.

L’elenco dei 22 dispersi.

Fermo non convalidato. Schettino ai domiciliari(ASCA 17 gennaio) -  “Il gip non ha convalidato il fermo e ha disposto per il comandante Schettino la misura cautelare dei domiciliari”. Lo ha riferito l’avvocato Bruno Leporatti, legale del comandante della Costa Concordia. Leporatti ha spiegato che Schettino andrà ai domiciliari “presso la sua abitazione”. Per quanto riguarda i motivi che hanno spinto il giudice Valeria Montesarchio a questa decisione, precisando di non aver letto il provvedimento, Leporatti ha sottolineato che evidentemente il giudice ha ritenuto che ci siano “esigenze cautelari che possono essere garantite con una misura minore di quella carceraria, che in questo paese è una extrema ratio: non si può mandare in carcere una persona solo perché c’é un’opinione pubblica che ritiene che sia colpevole”. Il legale ammette comunque che non si aspettava questa decisione: “Francamente no – risponde ai cronisti -, in questa situazione il giudice ha mostrato molta attenzione e rispetto della legge”. La testimonianza della pratese che ha dato l’allarme. E’ stata tra le prime a chiamare le forze dell’ordine e a mettere in moto i soccorsi alla Concordia, quando ancora il comandante della nave incagliatasi all’isola del Giglio non aveva comunicato la gravità della situazione e parlava di un semplice black out elettrico. A chiamare il 112 e la guardia costiera attorno alle 22 di venerdi sera, è stata Lucia Calapai, residente a Prato; sua madre – assieme ad oltre 4000 mila persone – stava vivendo un incubo e per telefono le descriveva l’emergenza. Guarda il video (da TvPrato)Trovati 5 cadaveri, numero vittime sale a 11(ASCA – 17 gennaio) – I sommozzatori dei Vigili del fuoco hanno trovato altri cinque cadaveri sulla Costa Concordia affondata nelle acque dell’Isola del Giglio. Guardia Costiera e Vigili del fuoco stanno procedendo al recupero dei corpi. Le vittime del naufragio sono dunque al momento undici. Società olandese, pronti da domani a pompaggio carburante(ASCA – 17 gen) – La società olandese Smit Salvage ha annunciato di essere pronta a iniziare domani il pompaggio del carburante dalla nave da crociera Costa Concordia, naufragata venerdì scorso davanti all’isola del Giglio. Lo ha dichiarato il direttore delle operazioni della società, Kees van Essen, secondo il quale il pompaggio potrebbe durare dalle due alle quattro settimane. Oggi è previsto un incontro fra i rappresentanti della Smit Salvage, le autorità marittime italiane, i proprietari della nave e i rappresentanti delle assicurazioni, per decidere l’esatto inizio delle operazioni. Secondo van Essen, il pompaggio del carburante potrà avere luogo anche simultaneamente alla ricerca dei dispersi. Interpellato sui rischi di dispersione del gasolio in mare, il direttore della Smit Salvage ha avuto parole rassicuranti, affermando che ”per il momento” non ci sono falle nei serbatoi, ma aggiungendo che ”i rischi ambientali sono sempre possibili”. La società olandese, filiale del gruppo di dragaggio Royal Boskalis Westminster, è stata incaricata dalla Costa Concordia di rimuovere le 2.380 tonnellate di carburante che si trovano ancora sulla nave. Tra i 29 dispersi ci sono 6 italiani(ASCA – 17 gen) – Ci sono 6 cittadini italiani tra le 29 persone che risultano disperse nel naufragio della Costa Concordia. Il dato è stato reso noto dall’unità di crisi della Protezione Civile. Tra i dispersi ci sono anche 14 tedeschi, 4 francesi, un ungherese, due americani, un indiano e un peruviano. Sono intanto ancora in corso le procedure per l’identificazione della sesta vittima recuperata ieri che con ”molta probabilita”’ è già compresa nella lista dei 29 dispersi. Alla cifra di 29 persone si è giunti comparando la lista dei passeggeri (in totale 4232) con la lista dei passeggeri soccorsi e identificati. Dei 29 dispersi, 25 sono passeggeri e 4 membri dell’equipaggio: un italiano e i cittadini di India, Ungheria e Perù.La testimonianza di quattro aretini che erano sulla nave. Sono rientrati a casa i quattro aretini superstiti. Luca Bichi, Roberta Masetti, Enza Vanni e il marito Ugo Rimi, tutti titolari di saloni di parrucchieri, si erano imbarcati sulla nave da crociera per partecipare al reality show “Professione Look maker”, ma si sono ritrovati loro malgrado protagonisti di una tragedia. “Eravamo a cena, al quarto piano, quando abbiamo sentito un botto — hanno raccontato – La nave si è inclinata, prima da una parte e poi dall’altra. Piatti, tavoli, carrelli, tutto volava via. Poi è andata via la luce”. Prima di poter salire su una scialuppa, è passata un’ora e mezza. “All’inizio dagli altoparlanti parlavano di guasto tecnico, invitavano a non preoccuparci, ma la situazione si capiva che era gravissima”. Poi la corsa alle scialuppe. “Siamo stati accolti all’Isola del Giglio e poi, nel pomeriggio di sabato siamo tornati a casa. Una vicenda da dimenticare”. Guarda il servizio di Tsd29 dispersi, al lavoro per evitare disastro ambientale(ASCA 17 gennaio) – Si aggrava drammaticamente il bilancio dei dispersi del naufragio della Costa Concordia. Ieri, dopo una giornata di incertezza, il comandante generale della Capitaneria di porto-Guardia costiera, Marco Brusco, a ‘Porta a Porta’, ha diffuso la cifra di 29 persone che mancano all’appello: si tratta di 25 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio. In particolare sei sarebbero italiani, 10 tedeschi. I morti accertati, al momento, sono 6. Oggi intanto riprenderanno le ricerche a bordo della nave. Ieri per qualche ora sono state sospese a causa di un lieve spostamento dello scafo (9 centimetri in verticale e uno e mezzo in orizzontale), poi sono riprese ma solo nelle ore diurne, per motivi di sicurezza. Intanto ieri prime chiazze di liquidi sono state viste intorno alla Concordia. Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha spiegato che si tratta di “fluido oleoso” ma ha ammesso che per il Giglio c’é un “rischio altissimo”. Si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo per evitare un “disastro ambientale”: “La Costa Crociere – ha detto Clini – dovrà presentare entro 48 ore un piano di svuotamento dei serbatoi, che sarà analizzato per verificarne le condizioni sicurezza”. Il governo ha anche deciso di dichiarare lo stato di emergenza, già dal prossimo Consiglio dei Ministri in programma giovedì. Sarà anche regolato il traffico marittimo di fronte alle coste della Toscana. Sul fronte dell’inchiesta, questa mattina alle 11, in Tribunale a Grosseto, è in programma l’interrogatorio di garanzia per il comandante Francesco Schettino, il capitano della Concordia a cui carico gli investigatori ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave. Per il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio, dai primi accertamenti su scatola nera e testimoni, “l’idea che ci eravamo fatti nell’immediatezza dell’evento sta trovando conferme”. La stessa Costa Crociere ha ammesso che “un errore umano” c’é stato precisando però che “tutti i nostri membri dell’equipaggio si sono comportati da eroi”. Bruno Leporatti, legale di Schettino (che ha intenzione di rispondere al Gip) spiega che il suo assistito è “affranto, costernato, addolorato per le perdite umane e fortemente turbato per l’accaduto” ma anche “confortato dalla consapevolezza di aver mantenuto, in quei frangenti, la lucidità necessaria per attuare una difficile manovra di emergenza che, conducendo la nave su un basso fondale, ha di fatto salvato la vita di tante persone, ospiti ed equipaggio”.Rossi, per gestire emergenza sarà nominato un commissario(ASCA 16 gennaio) – “Come avevamo richiesto il governo dichiarerà lo stato d’emergenza e sarà scelto un commissario di nomina nazionale che dovrà presiedere, come figura unica plenipotenziaria, a tutte le operazioni, quale personalità di comprovata esperienza e competenza nella gestione di queste vicende che sono per loro natura complicate. Siamo riusciti a far diventare la tragedia dell’isola del Giglio e della nave da crociera che giace davanti al porto una questione nazionale, e non poteva essere altrimenti. Anche per questo ringrazio il ministro Clini per il buon lavoro svolto”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al termine del vertice con il ministro dell’ambiente Corrado Clini, durato oltre due ore nella sede della Prefettura di Livorno. All’incontro ha partecipato anche l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini, ed erano presenti oltre al Prefetto, il comandante della capitaneria di Porto di Livorno, gli enti locali interessati, le autorità sanitarie nazionali e locali. “Seconda questione importante – ha proseguito Rossi – avevamo richiesto che ci fosse un approfondimento sulle regole e di navigazione esistenti e un loro miglioramento, se necessario. Su questo abbiamo chiesto che si costituiscano modelli di controllo attraverso l’utilizzo delle tecnologie più avanzate, perché in questo tratta di mare antistante la Toscana si seguano le ‘autostrade del mare’ e non ci si avvicini avventatamente alle isole o comunque in altre zone sensibili. Perché si evitino anche in futuro svasamenti o perdite che, anche se si verificassero, dovranno essere subito segnalate per permettere interventi rapidi. Il sistema di controllo è fondamentale affinché le regole abbiamo efficacia e venga penalizzato chi non le rispetta”. “La situazione è molto difficile, drammatica – ha poi osservato il presidente – a cominciare dal fatto che ci sono ancora persone disperse che non sappiamo se siano ancora nella nave. Poi ci sono problemi di carattere ambientale che si stanno profilando, come sversamenti, per quanto limitati, e spostamenti della nave. Credo che ci sia ancora molto da fare, ma che il lavoro sia stato impostato in maniera corretta”.Ministro Clini: rischio importante per carburante(ASCA – 16 gen) – ”C’è un rischio importante che è legato alla quantità di carburante che è oggi nei serbatoi”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, parlando con i giornalisti in prefettura a Livorno. ”Se rimane nei serbatoi e vengono svuotati in maniera sicura – ha aggiunto – il rischio è minimo, se questo non avviene il rischio è molto elevato, ma non posso dire in che percentuale possiamo avere l’uno o l’altro scenario”.Vigili del Fuoco riprendono ricerche su nave(ASCA – 16 gen) – Stanno per riprendere le ricerche dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco sulla nave Costa Concordia naufragata all’Isola del Giglio. Le operazioni, però, precisano i Vigili del Fuoco, si svolgeranno solo nelle ore diurne e non più anche di notte come negli ultimi due giorni. Questa mattina le ricerche erano state sospese dopo che lo scafo si era leggermente spostato. La priorità, spiegano i Vigili del Fuoco, sarà adesso quella di recuperare il corpo di un uomo individuato la scorsa notte in un corrodoio del ponte 2.Domani mattina interrogatorio garanzia comandante nave(ASCA – 16 gen) – E’ in programma domani mattina alle 11 al Tribunale di Grosseto l’interrogatorio di garanzia di Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia naufragata all’Isola del Giglio. Schettino è stato fermato il giorno dopo il naufragio e a suo carco la Procura di Grosseto ipotizza i reati di naufragio, omicidio colposo plurimo e abbandono della nave. Dopo l’interrogatorio di garanzia il Gip dovrà decidere se convalidare o meno il provvedimento di fermo. Il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, ha precisato questa mattina che il fermo è stato disposto perché la Procuara ha ”temuto che potesse sottrarsi alle sue responsabilità”.Costa Crociere, per recupero nave assunta società leader (ASCA – 16 gen) – Quello del recupero e messa in sicurezza del relitto della nave ”Concordia” è forse ”l’opera più difficile che l’uomo deve affrontare ed è per questo che abbiamo già assunto la società leader al mondo in questo settore”. Lo ha detto il presidente e l’amministratore delegato di Costa Crociere, Pierluigi Foschi, in una conferenza stampa sull’incidente indetta a Genova. Foschi ha detto che si stanno studiando ”alcune possibilità per il recupero” ma che le operazioni standard dovrebbero prevedere la chiusura delle falle, il sollevamento dello scafo con degli enormi palloni d’aria e, quindi, il traino della nave in un luogo più sicuro ”per continuare di messa in sicurezza”. Quella del fare a pezzi la nave è stata definita dallo stesso amministratore delegato di Costa Crociere ”una delle ozpioni per la messa in sicurezza della nave”.Costa Crociere, manovra comandante non autorizzata (ASCA – 16 gen) – ”Il comandante Schettino ha preso una sua iniziativa contraria alle nostre regole di comportamento che il comandante doveva tenere. Ci dissociamo dalla condotta del comandante che ha provocato l’incidente, facendo deviare la nave dalla sua rotta ideale”. Lo ha detto il presidente e l’amministratore delegato di Costa Crociere, Pierluigi Foschi in una conferenza stampa indetta a Genova sull’incidente al Giglio della Costa Concordia. ”La rotta – ha spiegato Foschi – era stata impostata da Civitavecchia. Il fatto che sia uscita da questa è dovuto ad una manovra non approvata e autorizzata”.Nave si sta spostando, ricerche sospese(ASCA – 16 gen) – La nave Costa Concordia naufragata nel mare dell’isola del Giglio si sta spostando e per questo sono state sospese le operazioni di ricerca a bordo. Lo conferma la Guardia costiera precisando che lo spostamento comporterebbe ”gravi rischi” per i Vigili del fuoco impegnati a bordo. Quindi tutte le unità di sommozzatori che erano impegnate nella Costa Concordia sono state ritirate e le operazioni sospese. Lo spostamento dello scafo dovrebbe essere dovuto al mare che oggi è mosso a differenza degli ultimi due giorni. Per giovedì è prevista anche una mareggiata. L’unità di crisi, presieduta dal prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi, ha spiegato che il Centro di Comando Avanzato ha comunicato che alle ore 11 e 38, circa, sono stati ravvisati rumori di fondo dai sommozzatori in immersione. Contemporaneamente, gli strumenti di misurazione hanno segnalato un innalzamento e abbassamento dello scafo di circa 9 centimetri in verticale, e uno slittamento di 1 centimetro e mezzo in orizzontale. ”Pertanto, temporaneamente, sono state sospese le operazioni sulla nave ed evacuati tutti i soccorritori. Il monitoraggio – sottolinea – è continuo. Appena la situazione si stabilizza sarà possibile riprendere la operazioni”.Procuratore: da indagine conferme su responsabilità(ASCA – 16 gennaio) – I primi risultati delle indagini sul naufragio della Costa Concordia portano a “conferme” sulle responsabilità ipotizzate dal primo momento a carico del capitano Francesco Schettino. A dirlo è il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio. Nelle prime 48 ore sono stati sentiti centinaia di testimoni tra personale dell’equipaggio e passeggeri e sono arrivati i primi dati estratti dalla scatola nera. “L’idea che ci eravamo fatti nell’immediatezza dell’evento sta trovando conferme”, ha detto il magistrato che già nelle prime ore aveva ipotizzato una manovra pericolosa da parte del capitano.Trovata la sesta vittima, 16 dispersi.  (ASCA, 16 gennaio) – Si aggrava il bilancio delle vittime del naufragio della Costa Concordia: nella notte, intorno alle due, è stato individuato il cadavere di un uomo. Il corpo, che non è stato ancora recuperato dai Vigili del Fuoco, si trova in uno dei corridoi del secondo ponte. Si tratta quindi della sesta vittima accertata dal disastro, mentre i dispersi sono 16, tra cui una bimba di 5 anni. Ieri gli speleo-sub dei Vigili del Fuoco avevano trovato altri due corpi senza vita. Le due vittime ritrovate ieri sono Giovanni Masia (86 anni) e Gual Guillermo, di nazionalità spagnola, (69). Entrambi erano passeggeri. Ieri, però, sono state anche salvate tre persone: una coppia coreana in viaggio di nozze e il commissario capo della nave Manrico Giampedroni. Intanto prosegue l’inchiesta della Procura di Grosseto. Il comandante della nave Francesco Schettino, fermato in carcere, è in attesa dell’interrogatorio di garanzia di fronte al Gip. Per lui i magistrati ipotizzano i reati di naufragio, omicidio plurimo colposo e abbandono della nave. L’ipotesi della Procura è che la nave si sia avvicinata troppo alla costa, per fare il cosiddetto “inchino”, cioé un saluto con la sirena all’Isola. “Sembra che il comandante – afferma la Costa in una nota – abbia commesso errori di giudizio che hanno avuto gravissime conseguenze: la rotta seguita dalla nave è risultata troppo vicina alla costa, e sembra che le sue decisioni nella gestione dell’emergenza non abbiano seguito le procedure di Costa Crociere che sono in linea e, in alcuni casi vanno oltre, gli standard internazionali”. E’ già stata trovata e sequestrata la scatola nera della nave che sarà analizzata: ci sarà da capire se la rotta seguita fosse corretta o meno, se l’allarme sia stato dato in tempo e se le procedure di evacuazione siano state rispettate. Il legale di Schettino, avvocato Giulio Leporatti, spiega che il suo cliente è “sconvolto e turbato” ma ribadisce che ha operato “con perizia” portando la nave vicino alla riva, evitando così molte vittime. Si teme anche per le 2.400 tonnellate di carburante contenute nei serbatoi della nave. Prima del cambiamento delle condizioni meteo, previsto per giovedì, la Capitaneria di Porto di Livorno ha programmato di intervenire con un sistema di perimetrazione per prevenire il pericolo di eventuali sversamenti di carburante e altri inquinanti in mare. Sono già sul posto 3 rimorchiatori per iniziare le operazioni. La Capitaneria di Porto ha inoltre informato di aver ordinato a Costa Crociere la messa in sicurezza e la rimozione della nave. Questo pomeriggio, in prefettura a Livorno, è previsto un vertice con il ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Costa Crociere ha reso noto che “sin dalla giornata di sabato si sta avvalendo della società leader al mondo nel settore, Smit & Salvage, con cui sta elaborando un piano di interventi; le azioni immediate a breve termine sono consistite nel realizzare una barriera di contenimento attorno allo scafo”.C’è il rischio che la nave si inabissi. (15 gennaio) Secondo i sommozzatori della Guardia Costiera e dei Vigili del Fuoco che stanno compiendo le operazioni di ricerca dei dispersi, la nave Concordia si trova attualmente appoggiata su un fondale di 37 metri ma c’è il rischio che scivoli fino a 70 metri di profondità, inabissandosi completamente. Al momento la nave si trova inclinata di novanta gradi, con la murata di dritta completamente sommersa. La prua appoggia su un fondale di sabbia e alghe, mentre la parte poppiera della nave si è fermata su un basamento di roccia. A circa 30 metri da questa zona però, i sub hanno individuato una sorta di “scalino”, con profondità fino a 70 metri. É questo il motivo per cui, al momento, le ricerche nelle zone della Concordia completamente invase dell’acqua stanno procedendo con la massima cautela: il rischio è che uno spostamento improvviso della nave possa coinvolgere i sub impegnati in quel momento nelle ricerche.Un altro momento critico sarà rappresentato dallo svuotamento delle cisterne di carburante. La Guardia Costiera ha emesso una diffida nei confronti della Costa Crociere, chiedendo che vengano al più presto rimosse le circa 2.500 tonnellate di carburante presenti nei serbatoi. Quando questa operazione verrà eseguita, però, bisognerà contestualmente attuarne altre per evitare che l’alleggerimento della nave possa comprometterne la già precaria stabilità. Salgono a cinque i morti. (15 gennaio) Nel pomeriggio di domenica i sommozzatori della Guardia Costiera che stanno ancora ispezionando le parti sommerse della nave, hanno recuperato in una cabina, con ancora indosso i giubbotti salvagente, i corpi senza vita di due anziani. Sale dunque a cinque il bilancio provvisorio delle vittime, mentre sono ancora quindici le persone che mancano all’appello.

Il grazie del vescovo di Pitigliano a chi ha aiutato i naufraghi

Il presidente Rossi: all’appello mancano 17 persone, 11 passeggeri e 6 membri dell’equipaggioSecondo il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, ”verifiche incrociate stanno riducendo il numero delle persone disperse. Nell’ultima riunione mi hanno comunicato che all’appello mancherebbero 11 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio”.  Il capitano Francesco Schettino da sabato sera è stato fermato per pericolo di fuga e possibile inquinamento delle prove. Una coppia di sposini coreani sono stati tratti in salvo dai Vigili del Fuoco dalla loro cabina dove erano intrappolati. Tratto in salvo stamani, verso le 9,40, anche un membro dell’equipaggio: il capo commissario di Bordo Marrico Giampetroni, bloccato sul ponte 3 della nave. Il commissario di Bordo sarebbe stato rintracciato seguendo i rumori che sono stati avvertiti dai Vigili del Fuoco mentre ispezionavano la nave. L’area in cui si trovava il superstite è in parte allagata e corrisponderebbe alla parte della nave che si trova al livello dell’acqua del mare. La presenza di materiali pericolanti ha reso particolarmente difficile l’operazione e ha contribuito a ritardare il salvataggio. Iniziate le ricerche dei sub dei Vigili del fuoco dentro la nave(ASCA) – Gli speleosommozzatori dei Vigili del fuoco stanno ispezionando la Costa Concordia alla ricerca di eventuali vittime. Fino a questo momento, riferiscono fonti dei Vigili del Fuoco, è stata ispezionata tutta la parte asciutta della nave e stanno per iniziare i controlli nella parte sommersa. L’operazione andrà avanti tutta la notte: ci sono da ispezionare una per una circa duemila cabine.Vittime due turisti francesi e un marinaio peruviano(ASCA) – Sarebbero due turisti francesi e un membro dell’equipaggio di cittadinanza peruviana le tre vittime del naufragio della Costa Concordia. E’ quanto si apprende, anche se non c’e’ ancora una conferma ufficiale sulle nazionalità delle vittime. Comandante nave, sperone roccia non segnalato(ASCA) -  “Mentre navigavamo ad andatura turistica abbiamo impattato uno sperone di roccia che non era segnalato”. Lo ha affermato il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, intervistato da Tgcom24. “Secondo la carta nautica, doveva esserci acqua a sufficienza sotto di noi”, ha aggiunto l’ufficiale.Armatore: black-out elettrico dopo urto(ASCA) – Sulla Costa Concordia la notte scorsa c’é stato “un black out effetto del colpo” dovuto all’impatto della nave contro uno scoglio. A dirlo è Gianni Onorato, direttore generale di Costa Crociere. A chi gli chiede come mai, secondo quanto riferito da alcuni passeggeri, l’equipaggio non abbia parlato subito di un urto ma di un guasto elettrico, Onorato risponde che “il comandante doveva avere il tempo di capire in che condizioni di sicurezza era la nave”. Per quanto riguarda le cause, spiega, “é difficile in questo momento fare ulteriori valutazioni. Assicuriamo la nostra piena collaborazione alle autorità competenti, cercheremo di capire quali sono state le vere cause e di fare in modo che non avvenga mai più. Speriamo di avere risposte a breve”.In corso conteggio passeggeri, 50 mancano all’appello(ASCA) – E’ ancora in corso (alle 15 del 14 gennaio) l’identificazione dei passeggeri e dei membri dell’equipaggio della Costa Concordia. Secondo quanto si apprende, sono arrivate a Porto Santo Stefano 4.179 persone sulle 4.229 a bordo. Le autorità precisano però che non si può parlare di dispersi perché altre persone sono state salvate in elicottero e magari portate in altre località. Solo alla fine delle procedure di identificazione e il confronto con la lista dei passeggeri sarà possibile avere un conto definitivo.Misericordie subito in azione con 150 volontari. Sono stati i primi a intervenire per il naufragio della Costa Concordia i confratelli della Misericordia dell’Isola del Giglio, prestando assieme agli altri abitanti dell’isola, i primi soccorsi ai passeggeri arrivati a riva. Poi si è mossa tutta la macchina delle Misericordie della Toscana, che hanno messo a disposizione assistenza sanitaria, brande, coperte e vivande calde. Al momento sono circa 150 i volontari delle Misericordie intervenuti. “Abbiamo portato il nostro soccorso fin dal primo momento, grazie alla nostra capillare presenza sul territorio –dice Alberto Corsinovi, responsabile delle Misericordie toscane-. Dopo i confratelli del Giglio, si sono mossi quelli della Misericordia di Porto Santo Stefano, che sono riusciti a far salire sul traghetto delle 23,30 per il Giglio due ambulanze. E poi hanno allestito sulla banchina di Porto Santo Stefano un primo punto di assistenza per i naufraghi che venivano trasferiti all’Elba dal Giglio. A seguire sono intervenuti il coordinamento della Versilia, con 200 brande, l’unità specializzata nell’assistenza alle popolazioni attrezzata con bevande calde e generi di primo conforto, il coordinamento di Siena, le Misericordie di Grosseto, Albinia e di tutta la Maremma. I confratelli hanno operato in condizioni difficilissime, in un’isola come il Giglio che d’inverno si spopola e conta poche centinaia di abitanti, tutti concentrati nella parte alta e quindi con un porto praticamente deserto. Per questo voglio davvero ringraziare tutti i nostri volontari.”Nelle prossime ore le Misericordie manterranno un presidio all’Isola del Giglio, per fornire assistenza finché proseguiranno le ricerche dei dispersi.Asl Grosseto, 3 morti e 40 feriti di cui una grave(ASCA)Un primo provvisorio bilancio del naufragio della Costa Concordia, secondo quando comunicato dal 118 di Grosseto, parla di tre morti, una quarantina di persone ferite e curate presso i pronto soccorso di Orbetello e Grosseto, di cui una grave, trasferita all’ospedale di Siena. Il piano di emergenza è scattato a mezzanotte con il richiamo di tutto il personale reperibile. Due gli elicotteri del Soccorso Pegaso della Regione impiegati. Le postazione mediche avanzate sono state allestite dalle 7 all’Isola del Giglio, una al porto (in una tenda riscaldata) e altre nei locali degli ambulatori della Asl. Altre due sono state allestite a Porto Santo Stefano, nei locali della palestra e in una tenda della Croce Rossa. Complessivamente, tra isola e terra ferma, sono stati immediatamente messe a disposizione 25 ambulanze, 7 medici e 16 infermieri. Due medici e tre infermieri sono arrivati dal 118 di Arezzo. Sull’isola sono state trasferite altre due ambulanze del volontariato che si sono aggiunte alle due già a disposizione. Negli ospedali di Grosseto ed Orbetello sono stati immediatamente chiamati in servizio il personale medico e infermieristico a riposo. In pochi minuti sono arrivati rianimatori, neurologi, ortopedici, specialisti del pronto soccorso, operatori della farmacia e tutto il restante personale attivato per gestire l’allerta. Tutti i naufraghi hanno ricevuto assistenza immediata prima di prendere posto sui traghetti diretti a Porto Santo Stefano. I 36 feriti sono stati accompagnati in ambulanza ai pronto soccorso di Orbetello e Grosseto, per 21 è stato necessario il ricovero. In genere si è trattato di casi di ipotermia e traumi di vario tipo. Infine è stata attivato un nucleo di psicologi nelle postazioni mediche avanzate di Porto Santo Stefano.Tre i morti. Sono 3 e non 6 le persone morte e 14 i feriti nell’incidente che ha coinvolto la nave Costa Concordia. Lo ha detto il prefetto di Grosseto Giuseppe Linardi: “Sono 3 i morti accertati” ha detto, spiegando che inizialmente, nella concitazione dei soccorsi stanotte, le notizie arrivate parlavano di un bilancio di 6 morti. Sempre la Prefettura ha fatto sapere che circa 60 persone a bordo della nave della Costa Crociere sono state liberate dai Vigili del Fuoco in una parte della stessa nave dove erano rimaste intrappolate. I sessanta erano in ponti della nave Concordia non rimasti sommersi dall’acqua. Tuttavia queste decine di passeggeri non sono riuscite a scappare con gli altri perché ogni via di fuga era bloccata. L’incidente attorno alle 21,45. Tre morti (in un primo tempo si era parlato di sei), quattro dispersi e tredici feriti, di cui alcuni gravi, è il bilancio ancora provvisorio dell’incidente avvenuto attorno alle 21,45 di venerdì 13 gennaio alla nave da crociera Costa Concordia, che si è incagliata su una secca davanti all’isola del Giglio. Un bilancio che, per i soccorritori, potrebbe non essere ancora definitivo. A bordo della nave, salpata ieri dal porto di Civitavecchia per un tour nel Mediterraneo, vi erano 4.229 persone. Di queste, poco più di mille erano componenti dell’equipaggio. Secondo quanto dichiarato dal prefetto di Grosseto Giuseppe Linardi, che coordina le operazioni di soccorso, non c’é certezza che tutte le persone a bordo siano state recuperate: “Deve essere ispezionata – spiega Linardi – la parte della nave che è sott’acqua. Si procederà con i sommozzatori”. Il prefetto aggiunge che non è stato ancora fatto un riscontro esatto dei viaggiatori che sono stati ospitati dalla popolazione dell’isola del Giglio: tante persone sono state tratte in salvo o soccorse da “strutture pubbliche”, altri passeggeri, tra cui quelli che si sono buttati in mare, sono stati aiutati dalla popolazione locale. Linardi aggiunge che in circa 1.500 stanno arrivando o sono arrivate a Porto S.Stefano, trasportate con tre navi. In totale per l’accoglienza in tutta la provincia sono stati recuperati 3229 posti.La nave, per motivi ancora da accertare, si è incagliata alle secche di Punta Gabbianara, la punta più a sud dell’isola con alte scogliere, meta preferita dei sub. La Concordia ha cominciato ad imbarcare acqua e ad inclinarsi sul fianco destro a causa di una falla che si sarebbe aperta nella zona di poppa. L’incidente è avvenuto mentre molti passeggeri erano a tavola per il secondo turno della cena: uno scossone, poi la luce che va via. Il tempo di capire quello che sta succedendo e l’invito ad indossare i salvagente e avvicinarsi alle scialuppe, “per precauzione”. Durante l’evacuazione, qualcosa non ha funzionato: molti passeggeri sono caduti in acqua, qualcuno forse vi si è gettato per la paura mentre lo scafo si inclinava sempre più, e ha dovuto vedersela con il freddo del mare e della notte. Uno squarcio lungo almeno 70 mt. sulla fiancata di sinistra e un’inclinazione di 80 gradi dalla parte opposta: si presenta così oggi la Costa Concordia.Tutte da accertare le cause della morte delle vittime: ipotermia, forse, ma non si esclude un malore, né si sa se fossero tra quelli finiti in acqua. La nave era attesa a Savona per la prima tappa della crociera “Profumo degli agrumi” nel Mediterraneo.

S. Stefano mobilitata per accogliere i naufraghi. Una massiccia operazione di evacuazione dei crocieristi naufragati vicino all’isola del Giglio è scattata durante la notte a Porto Santo Stefano (Grosseto), mentre si cercano in mare i dispersi.  Attorno alle 7 della mattina erano sbarcate a Porto Santo Stefano (provenienti dall’Isola del Giglio) circa 1.300 delle 4.229 persone (equipaggio compreso) che si trovavano a bordo della Costa Concordia. Il porto di Santo Stefano è stato completamente isolato per favorire il flusso di decine di ambulanze che ricevono dai traghetti i turisti evacuati dal Giglio (12 miglia nautiche da Porto Santo Stefano, tre quarti d’ora di nave). Le persone sbarcate vengono accompagnate in pullman presso alberghi della Toscana e del Lazio, dopo essere state identificate e sottoposte a controlli medici in un’area filtro allestita sul posto dalla Protezione civile. A tutti sono state fornite coperte. Sono state aperte le scuole del paese e le mense per dare ristoro ai naufraghi. I traghetti ripartono con personale dell’esercito e volontari che vanno al Giglio a potenziare ancora i soccorsi.

Misercordie: 150 i volontari intervenuti da Grosseto, Siena e VersiliaSono stati i primi a intervenire per il naufragio della Costa Concordia i confratelli della Misericordia dell’Isola del Giglio, prestando assieme agli altri abitanti dell’isola, i primi soccorsi ai passeggeri arrivati a riva. Poi si è mossa tutta la macchina delle Misericordie della Toscana, che hanno messo a disposizione assistenza sanitaria, brande, coperte e vivande calde. Al momento sono circa 150 i volontari delle Misericordie intervenuti.  “Abbiamo portato il nostro soccorso fin dal primo momento, grazie alla nostra capillare presenza sul territorio –dice Alberto Corsinovi, responsabile delle Misericordie toscane-. Dopo i confratelli del Giglio, si sono mossi quelli della Misericordia di Porto Santo Stefano, che sono riusciti a far salire sul traghetto delle 23,30 per il Giglio due ambulanze. E poi hanno allestito sulla banchina di Porto Santo Stefano un primo punto di assistenza per i naufraghi che venivano trasferiti all’Elba dal Giglio. A seguire sono intervenuti il coordinamento della Versilia, con 200 brande, l’unità specializzata nell’assistenza alle popolazioni attrezzata con bevande calde e generi di primo conforto, il coordinamento di Siena, le Misericordie di Grosseto, Albinia e di tutta la Maremma. I confratelli hanno operato in condizioni difficilissime, in un’isola come il Giglio che d’inverno si spopola e conta poche centinaia di abitanti, tutti concentrati nella parte alta e quindi con un porto praticamente deserto”. Nelle prossime ore le Misericordie manterranno un presidio all’Isola del Giglio, per fornire assistenza finché proseguiranno le ricerche dei dispersi.La sofisticata tecnologia e lo scoglio all’isola del Giglio