Toscana

In Palazzo Vecchio a Firenze torna il Festival nazionale di economia civile

Tra i relatori sono annunciati anche il premier Giuseppe Conte, il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, e i ministri per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti e dell’Ambiente Sergio Costa. Ci sarà la possibilità di partecipare in presenza, ma anche di seguire i dibattiti in streaming.L’evento è stato presentato in un webinar coordinato dal direttore di Avvenire, Marco Tarquinio. L’iniziativa, è stato spiegato, mira a recuperare fiducia, ribadire il valore delle relazioni tra le persone, rendere disponibili a tutti i beni che contribuiscono alla crescita individuale e collettiva. In altre parole a «rigenerare» l’economia e la società dopo l’emergenza mondiale del Coronavirus. Tra gli ospiti anche il presidente dell’International economic association, Kaushik Basu, il direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini, il presidente dell’Istat Giancarlo Blangiardo e il presidente di SlowFood Carlo Petrini. Il festival, nato da un’idea di Federcasse che lo promuove insieme a Confcooperative, è organizzato con Next (Nuova economia per tutti) e Scuola di economia civile. Leonardo Becchetti, direttore del festival ha detto che «in un momento come questo, delicato come quasi fosse un dopoguerra, il festival non poteva non esserci e non battere un colpo. L’evento vuole essere un movimento e un popolo, diventando espressione autentica dell’economia civile, partendo da quello che di buono viene già realizzato». «Paradossalmente, non c’è tempo migliore per tenere un Festival, come nel pieno di una crisi. E questo perché è occasione per chiamare a raccolta tutte quelle energie capaci di superarla» ha specificato Luigino Bruni». «A Firenze – ha proseguito – racconteremo di come il mercato, da solo e senza direttive, funzioni poco. In questo momento storico, infatti, abbiamo capito di essere entrati nel tempo della condivisione, dell’accesso ai beni comuni da fruire senza esserne proprietari o sfruttarli per il proprio interesse. Della qualità delle relazioni. In questo contesto anche l’esperienza cooperativa diventa centrale; perché nasce dai territori, dalle comunità e da esse trae la sua forza». «Come sindaco di Firenze – ha detto Dario Nardella – voglio mettere a disposizione tutto ciò che Firenze può dare: la storia, ma anche il suo presente, le forze culturali e scientifiche perché sono convito che da questa esperienza terribile della pandemia possiamo far germogliare un nuovo pensiero e l’economia è decisiva per questa sfida».