Toscana

LAVORO, CGIL: NEL 2005 IN TOSCANA SITUAZIONE CRISI PER 17.131 LAVORATORI; 160 MILA QUELLI IN NERO

Il 2005 si è concluso con 17.131 lavoratori toscani in crisi tra cassa integrazione prdinaria e straordinario, mobilità, licenziamenti. E per il 2006 le prospettive non sono migliori. Secondo i dati forniti a Cgil Toscana durante la presentazione dell’ottavo congresso regionale del sindacato, in programma dal primo al 3 febbraio al centro congressi Principe di Piemonte di Viareggio, la crisi della nostra regione, analizzata su dati reali e non congiunturali da fonte Inps, è pessima: al 31 dicembre 6953 lavoratori dell’industria toscana erano in cassa integrazione ordinaria, 441 in cassa integrazione straodinaria, 6097 in mobilità. Nell’artigianato le cose non vanno meglio: oltre 7000 posti di lavoro persi nel 2005 cui si aggiungono i 6000 dell’agricoltura.

“Questo quadro – commenta Luciano Silvestri, segretario regionale della Cgil – rende evidente la qualità di questa crisi: le aziende non propongono alle istituzioni e alle organizzazioni sindacali una sfida nuova, inventano nuovi processi produttivi e organizzativi. Preferiscono chiudere per mettersi a fare altre cose. Siamo di fronte a una crisi strutturale del nostro apparato produttivo che non è più in grado di essere compettiivo in Europa perché resta fuori da quasi tutti i prodotti più avanzati”.

Secondo Silvestri è necessario invertire il trend a partire dal piano regionale di sviluppo. “Bisogna tornare a fare ricerca, investire nei processi di innovazione del prodotto, ma anche nelle infrastrutture che sono insufficienti e inefficenti”. Per il 2006 il quadro non è migliore: “Gli effetti negativi si trascineranno anche in quest’ anno. Dovremo ancora fare i conti con processi di licenziamento e cassa integrazione che con fatica proveremo ad affrontare”. Preoccupante è anche il dato del lavoro nero: secondo un’indagine Inps il 75 per cento delle aziende presenta fenomeni di irregolarità. Le stime vedono 160 mila lavoratori a nero su un milione e mezzo di dipendenti regolari. “E’ un grave peso – commenta Silvestri – per le amministrazioni pubbliche che non percepiscono contributi, ma anche per le aziende che perdono in qualità”. Silvestri e la Cgil tornano a chiedere la legge regionale in materia di appalti: “Dopo il nostro sciopero generale il consiglio regionale ha dato la sua adesione indicando i temi alla Giunta per stilarla. Ma aspettiamo ancora la convocazione al tavolo di concertazione”. (ANSA).