Toscana

LIBIA: 60 RELIGIOSE RESTANO ACCANTO AL POPOLO, LAVORO NEGLI OSPEDALI AUMENTATO

Sono una sessantina e vengono da Italia, Malta, India, Filippine e Spagna, le religiose appartenenti a 16 comunità che hanno deciso di restare accanto a chi soffre in Libia. Dopo la nota ufficiale di ieri della nunziatura di Malta e Libia, che annunciava la decisione di tutte le religiose straniere di non lasciare il Paese, oggi fonti cattoliche confermano al SIR che “le suore lavorano negli ospedali come infermiere e ci raccontano che il lavoro è incrementato enormemente, perché arrivano tanti morti e persone con ferite di tipo violento, soprattutto a Bengasi. Da questo si accorgono che intorno a loro sta succedendo qualcosa di grosso”. I cattolici in Libia sperano e pregano perché “diminuiscano le violenze e i morti, ma al momento attuale la situazione è difficile da prevedere”. La Chiesa in Libia, che è di circa 100.000 fedeli, è finora al sicuro. A Tripoli pare che la situazione sia ancora relativamente tranquilla. Ma è difficile valutare cosa sta realmente accadendo perché i mezzi di comunicazione locale forniscono solo la versione ufficiale, e anche le religiose riescono ad avere informazioni solo dalle tv internazionali.Sir