Toscana

La delegazione toscana tra i carri armati di Betlemme

Una piccola delegazione toscana, composta da 18 persone (tra cui i sindaci di Pratovecchio e Montevarchi) e guidata dal vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, mons. Rodolfo Cetoloni, si è recata in Terrasanta per portare sostegno materiale e spirituale ai cristiani di quella terra, ma anche per fare il punto sui progetti (danni compresi) in corso a Betlemme ad opera dei comuni gemellati e della diocesi toscane.L’arrivo in Israele ha coinciso con il sanguinoso attentato kamikaze nel centro commerciale di Tel Aviv. Immediata la reazione israeliana i cui carri armati sono entrati di nuovo a Betlemme, riprendeno le posizioni lasciate il 10 maggio quando si era concluso l’assedio durato 39 giorni ai palestinesi asserragliati nella Basilica e rimettendo il coprifuoco. La delegazione toscana è stata così costretta ad una sosta forzata a Gerusalemme, dove martedì scorso ha ricevuto la visita di padre Ibrahim Faltas, l’amico della Toscana e l’artefice della soluzione pacifica dell’assedio alla Natività. L’arrivo di padre Faltas dà il via libera anche all’incontro con Arafat, dopo un’estenuante trattativa ai posti di blocco di Ramallah. Infine mercoledì, quando ormai sembra impossibile, la veloce visita a Betlemme, ancora assediata dai carri armati, per l’incontro con la comunità francescana.

Betlemme, la solidarietà della Toscana

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