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MEDIO ORIENTE, GAZA: MORTA BAMBINA COLPITA IERI, PER AGENZIA ONU VIOLATO DIRITTO ALLA VITA

A due mesi di distanza dal suo decimo compleanno, Ghadeer Jaber Mokheimer è morta oggi in seguito alla ferite subite ieri quando, mentre sedeva in una scuola delle Nazioni Unite, è stata colpita da colpi di arma da fuoco da una posizione militare israeliana alla periferia del campo per rifugiati di Khan Younis: lo ha riferito l’agenzia Onu per l’assistenza ai profughi palestinesi (conosciuta con l’acronimo Unrwa). “L’elenco dei bambini uccisi a Gaza è aumentato terribilmente nelle ultime settimane” ha detto Peter Hansen, direttore dell’Unrwa. “Quasi ogni giorno – ha aggiunto – viene violato il diritto più elementare dei bambini, quello alla vita”. L’agenzia Onu ha ripetutamente chiesto allo Stato ebraico di smetterla di sparare contro le scuole; l’appello è stato rilanciato oggi dal segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, che ha espresso profonda preoccupazione per le continue azioni militari e la violenza nella parte settentrionale della striscia di Gaza.

Intanto, è stato sospeso dall’esercito di Israele l’ufficiale accusato dai suoi soldati di aver infierito a colpi di arma da fuoco contro Ayman al Hamas, una bambina palestinese di 13 anni uccisa il 5 ottobre nei pressi di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. La ragazzina era stata colpita a morte dagli israeliani mentre si trovava a un centinaio di metri dalla loro postazione militare; l’ufficiale – di cui non sono state diffuse le generalità – l’avrebbe poi crivellata di colpi. Oggi, comunque, la violenta offensiva decisa dal governo di Ariel Sharon ha provocato altre tre vittime nella Striscia di Gaza.

Il quotidiano israeliano ‘Haaretz’ riferisce che le forze armate dello Stato ebraico hanno aperto il fuoco contro un gruppo di miliziani armati nella zona di Beit Lahyia, a nord di Gaza, uccidendone due e provocando il ferimento di altri sette; poche ore prima un militante di Hamas era stato ucciso da un razzo esploso da un elicottero militare di Israele. Missili artigianali ‘Kassam’ sono stati esplosi dal territorio palestinese verso la cittadina israeliana di Sderot, senza provocare vittime. Ieri sera invece, è sfuggito ad un attentato Moussa Arafat, capo dei servizi di sicurezza militari e cugino del presidente palestinese Yasser Arafat, in quella che appare una lotta tra fazioni per il controllo della ‘Striscia’ dopo che i soldati israeliani – se Sharon manterrà le promesse – si saranno ritirati. Misna