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MEDIO ORIENTE, INTENSE SPARATORIE TRA MILIZIANI DI HAMAS E FATAH A GAZA E RAMALLAH

Intense sparatorie sono in corso dalla tarda mattinata di oggi sia a Gaza che in Cisgiordania tra sostenitori del partito di governo Hamas e di Fatah, il movimento del presidente palestinese Mahmud Abbas. Lo riferiscono fonti locali e internazionali, precisando che secondo fonti ospedaliere almeno una ventina di persone sono rimaste ferite a Ramallah, in Cisgiordania, dove si è registrato anche un morto. I combattimenti a Ramallah sono cominciati dopo che le forze di sicurezza fedeli al presidente Abbas hanno aperto il fuoco su una manifestazioni di sostenitori di Hamas. Questa ricostruzione, riportata dall’agenzia Reuters, contrasta però con altre, secondo le quali sarebbero stati alcuni militanti di Hamas a sparare per primi contro gli agenti delle forze di sicurezza, in assetto antisommossa, intervenuti con manganelli e bastoni per disperdere i manifestanti che partecipavano alle celebrazione per il diciannovesimo anniversario della nascita di Hamas.

La situazione è particolarmente grave anche a Gaza, anche se per il momento mancano bilanci e ricostruzioni precise di quanto stia accadendo. Secondo il sito on-line del quotidiano israeliano Haaretz, varie sparatorie sono esplose a Gaza City nel pomeriggio quando uomini mascherati legati ad Hamas hanno attaccato una postazione di polizia legata a Fatah nel centro della città. In un’evidente prova di forza, Hamas, aveva precedentemente dispiegato numerosi uomini armati di fucili automatici e di lanciarazzi in varie zone di Gaza.

La tensione tra Hamas e Fatah – iniziata nei giorni scorsi dopo l’omicidio di tre figli di un dirigente di Fatah a Gaza e proseguita ieri con la morte di un funzionario di Hamas – è definitivamente esplosa in seguito a un fallito attentato contro il primo ministro palestinese di Hamas, Ismail Haniyeh, scampato “per miracolo” a un attacco avvenuto ieri. Hamas ha accusato il più noto dirigente di al Fatah a Gaza, l’ex capo della sicurezza preventiva Mohammed Dahlan, di aver ordito l’attentato contro Haniyeh, scattato al rientro del convoglio del primo ministro nella Striscia. Un giovane agente che sedeva accanto ad Haniyeh è rimasto ucciso, mentre il figlio del premier e un consigliere sono rimasti feriti. Dahlan ha smentito qualsiasi coinvolgimento nella vicenda, mentre il presidente Mahmud Abbas si è detto “dispiaciuto”. Misna