Toscana

Misericordia di Prato, la cerimonia della vestizione torna in presenza

Nel 2020, per via delle restrizioni legate alla pandemia, la messa dell’8 dicembre, uno dei momenti solenni celebrati da secoli dall’antico sodalizio della Misericordia, si svolse alla sola presenza del Magistrato e senza il rito della vestizione. Quest’anno l’appuntamento sarà nuovamente festeggiato secondo le modalità consuete e si terrà in cattedrale.

Mercoledì 8 dicembre la messa sarà presieduta dal vescovo Giovanni Nerbini alle 10,30 e concelebrata dal cappellano don Gino Calamai. Qui arriveranno i confratelli e le consorelle in Brigata con partenza dal vicino oratorio di San Michele. Durante la celebrazione, ai nuovi ingressi sarà consegnata la cappa del pellegrino, completa della buffa, il tipico cappuccio nero. I vestendi – i nuovi confratelli e consorelle – saranno quarantotto. Come detto in questo numero ci sono anche coloro che avrebbero dovuto vivere la cerimonia di ingresso lo scorso anno.

Questo momento sarà preceduto, sabato 4 dicembre, da un altro importante evento: il pellegrinaggio al santuario mariano di Boccadirio. Solitamente il ritiro in preparazione al rito della vestizione si svolge a Loreto, dove nel lontano 1588 si recarono in trenta pellegrini pratesi fondatori del primo nucleo della Misericordia. Sempre a causa delle restrizioni anti Covid, il Magistrato ha deciso di vivere comunque questo importante appuntamento, ma in un luogo più semplice da raggiungere. «Abbiamo scelto Boccadirio perché è un santuario mariano ed è legato da secoli alla Chiesa pratese», sottolinea il proposto Gianluca Mannelli. Qui sull’Appennino bolognese il cappellano, don Calamai, celebra la messa prefestiva alle 17 e, al termine, il governatore Laila Minelli racconterà la storia della Misericordia di Prato e il significato della cappa, la tradizionale veste nera che verrà consegnati ai nuovi confratelli e consorelle l’8 dicembre.