Toscana

Moschea Firenze, confermato lo sfratto venerdì. Certini (Centro La Pira): «Assicurare la libertà di culto»

«La preoccupazione che mi sento di dover rivolgere al questore e alle forze di polizia è di valutare la situazione in concreto e non creare turbative per l’ordine pubblico» si è limitato ad affermare il prefetto Valenti, confermando lo sfratto per il 16 dicembre. Ci sono, ha aggiunto, «valutazioni che devono essere fatte ora per ora. La forza pubblica effettuerà l’accesso alla moschea, si dovrà valutare nel concreto se è un accesso che si può fare senza turbare l’ordine pubblico». Valenti ha sottolineato di essere a conoscenza del fatto che sarà una giornata nella quale ci saranno molte persone presenti e che c’è un gazebo della Lega organizzato poco distante. 

Nel numero in distribuzione in questi giorni, il settimanale Toscana Oggi ricorda le parole pronunciate nel giorno dell’Immacolata dal cardinale Giuseppe Betori che ha chiesto «il riconoscimento della libertà di confessione del proprio credo religioso e di esercizio comunitario del culto», affermando: «Tutti siano mossi a concorrere affinché questo diritto diventi concreto, anche nella nostra città e per tutte le fedi religiose, non ultima l’islam».

Su Toscana Oggi anche le parole di Maurizio Certini, consigliere del Centro internazionale Giorgio La Pira, di cui è stato per tanti anni presidente. Il Centro La Pira, ricorda Certini, «è stato il primo luogo a ospitare la comunità islamica fiorentina per la preghiera del venerdì, tra gli anni Ottanta e Novanta, nella sala Teatina. Inizialmente gli studenti di religione islamica, come quelli di altre religioni, utilizzavano gli spazi del Centro per le loro attività, e anche per pregare. Quando si formò a Firenze il primo centro cultuale islamico, fu ospitato nel Centro La Pira, con l’autorizzazione del cardinale Silvano Piovanelli, allora arcivescovo di Firenze. Poi però quando la comunità è cresciuta numericamente, ha cercato spazi più idonei».Proprio per questo, oggi sarebbe impensabile proporre il Centro La Pira come luogo per accogliere, anche solo temporaneamente, la comunità islamica in caso di chiusura della moschea: «Il Centro La Pira – spiega Certini – è aperto a incontri e momenti di dialogo, ma oggi non sarebbe possibile ospitare una comunità che è diventata ampia e numerosa. Noi non possiamo fare altro che sollecitare le istituzioni a trovare una soluzione adeguata e dignitosa, nell’ottica della necessità di assicurare a tutti la libertà di esercitare il proprio culto. Ci vuole uno spazio che sia sufficiente a contenere una comunità ampia, oltretutto una comunità composta in gran parte da persone con cittadinanza italiana».Il dialogo con la comunità islamica è comunque aperto e fraterno: il Centro La Pira ospitò il 30 gennaio 2020 un incontro sullo storico «Documento sulla fratellanza umana» firmato a Abu Dhabi da papa Francesco e dall’imam Al-Tayebb. All’incontro parteciparono il cardinale Giuseppe Betori e l’imam di Firenze Izzeddin Elzir che firmarono un testo in cui, dopo aver sottolineato la tradizione di Firenze come città di incontro e dialogo fra culture e religioni diverse, veniva rinnovato l’impegno a essere costruttori di pace e fraternità.