Toscana

Nove miliardi di lavori per strade, ferrovie, porti e aeroporti

Parlare di grandi opere sembra la novella dello stento, tra inchieste, scandali e rinvii. Qualcosa «eppur si muove», per dirla col grande fisico pisano. Sono quasi nove i miliardi necessari per attivare o completare le principali grandi opere infrastrutturali in Toscana secondo il Rapporto annuale dell’Irpet (l’Istituto regionale per la programmazione economica) presentato all’inizio di marzo.

Dei quasi nove miliardi più di quattro sono previsti per infrastrutture collegate direttamente o indirettamente col capoluogo. Il principale capitolo riguarda le connessioni di Firenze con Bologna che andranno a rafforzare quella sorta di area metropolitana bicefala a cavallo dell’Appennino, futuro nucleo di una macro-area regionale. Gli elementi chiave di questa struttura, tenuto conto dell’avvenuta realizzazione dell’Alta velocità ferroviaria nel 2009, sono la Variante di Valico, ancora in costruzione nella tratta Barberino-La Quercia, per la quale sono da spendere ancora circa 500 milioni e la terza corsia dell’A1 (ancora circa 1,2 miliardi) da Barberino a Incisa, parzialmente realizzata nella tratta fiorentina.

Gli interventi del nodo fiorentino riguardano l’attraversamento ferroviario e la connessione interna. Nel primo caso il tunnel della Tav (875 milioni ancora) che tante opposizione trova dal lato ambientalista, ma supportato dal pieno consenso del presidente della Regione Enrico Rossi, porterà ad una notevole riorganizzazione interna. I lavori della nuova stazione sono rallentati e quelli dello scavo del tunnel sono fermi a causa delle inchieste della Magistratura. Si prevede siano ripresi a novembre di quest’anno.

Nel secondo caso il sistema tramviario si sta dotando di due nuove linee, la 2 e la 3 (360 milioni ancora da spendere) che miglioreranno la connessione con la parte nord-occidentale della città dove sta l’aeroporto per il quale è prevista una completa ristrutturazione. Si è in attesa del via dal Ministero per i primi lavori che dovrebbero iniziare a settembre con la realizzazione del nuovo terminal e della nuova pista (circa 230 milioni di cui 50 per ora stanziati dal Governo).

Dal nodo fiorentino verso la costa i principali interventi, ancora tutti da realizzare, sono la terza corsia dell’A11, da Firenze sino a Montecatini (840 milioni) e il raddoppio della linea ferroviaria da Pistoia a Lucca (450 milioni).

Le grandi opere nell’area costiera riguardano principalmente i porti di Livorno e Piombino e il completamento dell’Autostrada Tirrenica.

Il porto di Livorno dovrebbe tornare ad essere competitivo con la nuova Darsena Europa, una enorme banchina dedicata ai container, che permetterà di movimentare il triplo degli attuali volumi di traffico. Un investimento da 643 milioni che sarà collegato alla linea ferroviaria tirrenica da una bretella (40 milioni). L’insabbiamento del porto verrà evitato con i lavori allo Scolmatore che da Pontedera porta le acque d’Arno al Calambrone (51 milioni). Nel porto di Piombino, per un investimento di 60 milioni di cui 20 sono stati recentemente stanziati dal Governo, nascerà il primo polo nazionale di demolizione navale che dovrebbe contribuire alla rinascita della città.

Ma la vera trasformazione della costa si dovrebbe avere con la realizzazione della Tirrenica che aumenta il raggio d’azione sia dei porti che dell’aeroporto di Pisa. L’acquisizione della Sat, la società per la gestione e realizzazione dell’autostrada, da parte della Società Autostrade sembra aver sbloccato il progetto: una superstrada senza pedaggio fino a Grosseto e poi a pedaggio sino a Civitavecchia. Un investimento da 1,8 miliardi, anche se rimangono i problemi di tracciato a sud dopo Grosseto nel tratto contestato dai comitati. Infine gli investimenti nell’area Pisana: il people mover, la monorotaia in via di realizzazione (ancora 65 milioni) che collegherà la stazione di Pisa con l’aeroporto dove sono previsti investimenti per 158 milioni di euro per la riqualificazione e l’allungamento del sistema delle piste.

Rimane la parte sud della regione dove i maggiori investimenti, più di 1,5 miliardi, sono previsti per la superstrada dei Due mari importante per gli spostamenti interni sia tra le città: Grosseto, Siena e Arezzo, che per i flussi pendolari. La sottodotazione infrastrutturale di quest’area è anche conseguenza dei collegamenti ad alta velocità che hanno tagliato fuori sia Arezzo che la parte sud della Toscana per la quale si sta studiando la possibilità di una nuova stazione AV da collocarsi a sud di Arezzo.

Tanti i progetti sulla carta, con varia probabilità di realizzazione, sia per la disponibilità di fondi che per il grado di opposizione dei comitati locali. Il clima elettorale contribuisce alla loro proliferazione.