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PAKISTAN, MORTE BHUTTO: CONDANNE E CORDOGLIO DAL MONDO; VIOLENZE NEL PAESE
Non si placano in Pakistan le violenze esplose dopo l’annuncio della morte dell’ex primo ministro e capo del partito di opposizione ‘Pakistan Peolple’s Party’ (Ppp) Benazir Bhutto, uccisa in un attentato mentre teneva un comizio a Rawalpindi. L’emittente Dawn News’ riferisce che questo pomeriggio una forte esplosione è stata avvertita nei pressi della casa della Bhutto a Karachi, nel sud del paese, dove finora sarebbero già dieci i morti negli scontri tra manifestanti e polizia, che ha cercato di disperdere la folla con lacrimogeni e manganelli. Incidenti anche a Lahore, a est di Islamabad, dove colpi d’arma da fuoco sono stati sparati contro le abitazioni di sostenitori del presidente Pervez Musharraf. Ad alimentare la tensione, le dichiarazioni del marito dell’ex premier, che da Dubai ha accusato il governo di Musharraf di essere dietro l’omicidio di sua moglie. Altre cinque persone, inoltre, sarebbero morte in un attentato avvenuto quasi in contemporanea durante il raduno di un altro partito d’opposizione a Islamabad, al quale avrebbe dovuto partecipare il leader Nawaz Sharif. Non è chiaro se ci sia una relazione tra i due attentati. A nulla sono valsi gli appelli alla calma del presidente Musharraf che in un discorso alla nazione ha detto che l’attentato è opera di terroristi invitando i cittadini a non lasciarsi andare alle violenze e proclamando tre giorni di lutto nazionale. Le forze dell’ordine sono state messe in alto stato di allerta e cresce il timore che il paese, già provato da un attentato che nell’ottobre scorso – al rientro della Bhutto dopo otto anni di esilio – aveva causato la morte di 140 persone, sprofondi in ulteriori violenze.