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PAKISTAN, MORTE BHUTTO: IN MIGLIAIA NEL LUOGO DEI FUNERALI, VIOLENZE IN DIVERSI CENTRI

Centinaia di migliaia di persone sono convenute a Garhi Khuda Bakhsh, nei pressi della città di Larkana nel sud del paese, dove si sono svolti oggi i funerali di Benazir Bhutto, morta ieri in seguito alle ferite riportate in un attentato. La morte della due volte ex-primo ministro (1988-1990 e 1993-1996), ultimo ‘acuto’ di accese violenze che da mesi interessano più parti del paese, è stata seguita nelle ultime ore da quella di almeno altre 19 persone rimaste uccise durante gli scontri tra manifestanti vicini al partito della Bhutto e forze di polizia. Le violenze più gravi si sono verificate nella provincia meridionale di Sindh, in particolare a Karachi dove sono anche stati bruciati negozi, auto, banche e un ospedale; ma manifestazioni e proteste si sono avute a Rawalpindi, Multan, Muzaffarabad e nella capitale Islamabad. Le notizie sono ancora frammentarie e le fonti non sempre concordano su bilanci che restano provvisori e a cui bisogna aggiungere le sei vittime causate dall’esplosione di una autobomba nella valle di Swat, zona nord-occidentale del Pakistan. L’attentato, in base alle prime informazioni riferite dalle agenzie internazionali, avrebbe causato la morte di un candidato del partito del presidente Pervez Musharraf alle prossime elezioni in programma l’8 gennaio. Voto che una parte dell’opposizione, guidata dall’ex-primo ministro Nawaz Sharif, vorrebbe rinviare e minaccia altrimenti di boicottare: “Se il governo non cambia la data – ha detto Sharif, ribadendo concetti già espressi nelle ore immediatamente successive alla morte di Benazir Bhutto – andrà verso l’auto-distruzione sua e del paese”.Misna