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PALESTINA, GAZA: CIBO E CARBURANTE IN ESAURIMENTO, «RISCHIO CATASTROFE»

I prodotti alimentari di base, farina, riso e zucchero, si esauriranno nella Striscia di Gaza in meno di una settimana se alle organizzazioni internazionali non sarà consentito di distribuire rifornimenti di alimenti freschi: lo ha detto in una conferenza stampa a Ramallah Saheb Erekat incaricato dal presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas di coordinare gli ingressi degli operatori umanitari a Gaza con Israele attraverso terze parti, tra cui il Programma alimentare mondiale dell’ONU (Wfp/Pam), l’Organizzazione mondiale della sanità (Who/Oms) e la Croce Rossa. Le porte di accesso a Gaza, inclusi i valichi di Rafah, al confine con l’Egitto nel sud, il passo commerciale di Karni nel centro e quelli di Erez, nel nord, sono stati chiusi dalla scorsa settimana dopo che Hamas ha preso il pieno controllo della Striscia sconfiggendo il Fatah. Secondo quanto riferito da Erekat e rilanciato dalle agenzie internazionali il milione e mezzo di abitanti di Gaza necessita quotidianamente di 450 tonnellate di viveri e ha abbastanza scorte per resistere appena nove giorni; il consigliere di Abbas ha paventato il rischio di «una catastrofe», aggiungendo che la già «terribile» situazione economica a Gaza sta diventando «molto grave»; si stima che l’87% degli abitanti viva al di sotto della soglia povertà, con meno di due euro al giorno. Per quanto riguarda gli alimenti di base, a Gaza occorrono 11 tonnellate di zucchero quotidiane e ne restano appena per sette giorni; allo stesso tempo, rispetto a un consumo quotidiano di riso di 77 tonnellate, rimangono scorte per non più di otto giorni, mentre la farina sarà esaurita in una settimana e il prezzo, secondo il Wfp/Pam, è già salito del 40%. E’ emergenza anche negli ospedali che necessitano di 33 tonnellate al giorno di farmaci, mentre il Who/Oms al momento riesce a fornirne solo 8. Secondo l’ONU, inoltre, il carburante utilizzato dai generatori degli ospedali e dalle ambulanze si esauriranno nel giro di una settimana se non saranno saldati i pagamenti con i fornitori israeliani. Per quanto riguarda i feriti negli scontri della scorsa settimana, Erekat ha detto che sono 650 le persone ferite e che ha chiesto ad Israele di permettere il trasferimento dei 55 più gravi in ospedali israeliani. Il Wfp/Pam ha fatto sapere che ha riserve di cibo immagazzinate a Gaza solo per sette giorni, mentre l’agenzia dell’ONU che assiste 850.000 rifugiati palestinesi (Unrwa) ha scorte di farina per dieci giorni. Solo martedì a sette camion carichi di alimenti e tre di farmaci è stato permesso di arrivare a Gaza, i primi dopo che Hamas ha preso il controllo della Striscia. Il ministro delle Infrastrutture israeliano, Binyamin Ben Eliezer, ha detto oggi che per ragioni umanitarie «per il momento» continueranno gli approvvigionamenti di elettricità, acqua e carburante.Misna