Toscana

Povertà alimentare, richiesta di cibo triplicata. I dati di Caritas Firenze

Caritas Firenze, in collaborazione con l’Assessorato al Welfare del Comune di Firenze, ha deciso di offrire un quadro dettagliato e aggiornato su chi, sempre più frequentemente si rivolge ai servizi di distribuzione alimentare in cerca di sostegno.

 

Secondo i dati di Caritas Italiana quasi una persona su quattro (24,4%, 453.731 individui) è un “nuovo povero”: un soggetto che non si era mai rivolto in precedenza alla rete dei servizi Caritas per ricevere aiuto.

 

Rilevata una necessità sempre più crescente e stringente, Caritas e Fondazione Solidarietà Caritas,in collaborazione con le associazioni del terzo settore, le grandi catene dei supermercati ed in particolar modo con il Comune di Firenze, si sono mobilitate per rispondere in maniera adeguata e tempestiva. Nella primavera 2021, infatti, il Comune di Firenze ha deciso di investire una nuova e importante cifra nell’aiuto alimentare attraverso il progetto “Restart 2021”.

 

Nonostante gli aiuti sovvenzionati, su molti fronti, dal Governo centrale e dalla regione Toscana, la recessione ha indebolito molte fasce della popolazione. La vulnerabilità di una quota sempre crescente di individui e nuclei familiari è in aumento.

 

“I dati Irpet ci dicono che, nonostante la riduzione del tenore di vita sia inferiore a quanto ci saremmo potuti aspettare dall’andamento del ciclo economico e, sebbene l’azione redistributiva dello Stato abbia sostenuto le categorie maggiormente colpite dalle chiusure preventive, si registra un malessere crescente in tutto il Paese e nella nostra Toscana. – Afferma Giovanna Grigioni, referente dell’Osservatorio Caritas. – Nella società odierna il bisogno alimentare sembra qualcosa di lontano e difficile da immaginare: lo riteniamo un fenomeno legato per lo più ai Paesi in via di sviluppo, caratterizzati da particolari fenomeni climatici quali siccità e carestie.

 

In Occidente, spesso, quando si parla di alimentazione lo si fa in relazione a diete, spreco, calorie, qualità, molto meno frequentemente lo si fa pensando che ancora molte persone non riescono ad accedere quotidianamente a questo bisogno esistenziale, che troppo spesso viene dato per scontato. Siamo soliti pensare che certi tipi di povertà riguardino solamente la popolazione che versa in una condizione di marginalità estrema, spesso categorizzata nello straniero, nel senzatetto, ma non è sempre così”.

 

“Pandemia sanitaria, economica e sociale. Questo è il Covid-19 – afferma Sara

Funaro, assessore al Welfare del Comune di Firenze – un virus che non conosce frontiere e barriere, che ha messo in ginocchio il mondo intero, lasciando dietro di sé tracce profonde, anche nel nostro tessuto cittadino, dove tante persone, già in difficoltà prima dell’emergenza, si sono ritrovate a convivere con problemi quotidiani ancora più grandi.

 

In tanti hanno visto avuto problemi economici importanti legati all’assenza o alla riduzione di lavoro o ridursi l’orario di lavoro e la nostra amministrazione ha teso loro la mano, offrendo aiuti di vario tipo. Come assessorato al Welfare abbiamo attivato diverse misure di sostengo come i buoni spesa per acquistare generi alimentari di prima necessità e i pacchi alimentari nell’ambito del progetto ‘Restart 2021’, due misuri di aiuto alimentare che hanno rappresentato una boccata d’ossigeno per numerosi fiorentini che si trovano a fare i conti con ristrettezze economiche causate dal Covid-19.

 

Vogliamo cogliere l’opportunità di rinascita che la pandemia offre ed è nostra intenzione operare perché un numero sempre maggiore di persone possa trovare un sostengo per far fronte alle difficoltà e ripartire. Insieme possiamo fare e dare tanto. Continuiamo uniti sulla strada intrapresa per uscire al meglio dall’emergenza”.

 

Il progetto Restart 2021” è stato avviato grazie al finanziamento Ministeriale di € 300.000 (e implementato successivamente con una donazione privata di € 25.000) in partenariato con Caritas e Banco Alimentare. L’obiettivo era quello di raggiungere direttamente con beni di prima necessità i nuclei che ne facessero richiesta.

 

Un’operazione anche di ascolto capillare che ha permesso non solo di destinare a chi aveva necessità generi alimentari, ma anche vestiario, articoli sanitari e piccoli aiuti economici destinati al pagamento di utenze o visite specialistiche.

 

Nel periodo del progetto, dal 1° febbraio al 31 maggio 2021, i punti di stoccaggio e distribuzione sono stati puntualmente riforniti da Caritas e Banco Alimentare, permettendo ai volontari di distribuire 12.000 pacchi. Mentre per i buoni spesa sono state ben 7.000 le famiglie a beneficiare degli aiuti.

Per quanto riguarda i buoni spesa, invece, il totale delle risorse messe a disposizione è stato di € 3.550.000 pari a un totale di 355.000 buoni spesa, che ha visto circa 7.000 famiglie beneficiarie.

 

Nell’ultimo monitoraggio, realizzato nel mese di aprile 2021, al quale hanno partecipato 190 Caritas diocesane, Caritas Italiana ha indagato su ciò che è avvenuto nei territori diocesani da settembre 2020 a marzo 2021. Sette mesi in cui, accanto al perdurare dei contagi, sono emersi  evidenti segnali di ripresa e nuove forme di sostegno a favore di persone, famiglie e imprese colpite dagli effetti socio-economici della pandemia.

 

Le Caritas italiane hanno accompagnato 544.775 persone. In merito al genere, la maggioranza sono donne (53,7%), mentre in relazione alla cittadinanza, risulta essere maggioritaria la componente degli italiani (57,8%). Quasi una persona su quattro (24,4%) è un “nuovo povero”: un soggetto che non si era mai rivolto in precedenza alla rete dei servizi Caritas.

 

Per quanto riguarda Caritas Firenze,  si sono presentate al servizio della Caritas diocesana 7.538 persone. Il numero di persone richiedenti pacchi alimentari si è triplicato nell’arco di due anni, passando da 513 del maggio 2019, a 1.521 nel maggio 2021. Un incremento che va di pari passo all’età dei richiedenti: le persone che esprimono un bisogno di natura alimentare sono mediamente più anziane degli utenti genericamente intesi. Sempre più adulti hanno bisogno di aiuti. Con l’aumentare dell’età aumentano, dunque, le richieste di nuclei familiari e coniugati.

 

Nuclei familiari che consideravamo caratterizzati, prima dell’avvento del coronavirus, da una situazione di relativo equilibrio che consentiva loro di poter fronteggiare la spesa di un affitto o un mutuo. L’emergenza Covid-19 ha contribuito a mettere in difficoltà anche nuclei che beneficiavano di una condizione abitativa stabile, ma onerosa. Nel giro di due anni, infatti, la percentuale di affittuari è aumentata di quasi 20 punti percentuali passando dal 24,1% al 41,5%.

 

Una fragilità economica familiare aggravata dall’interruzione di molte attività lavorative. La cassa integrazione straordinaria, qualora sia giunta regolarmente, ha comunque determinato una riduzione del reddito del nucleo familiare. Un ulteriore impoverimento che ha affermato il fenomeno dei così detti working poors: soggetti che pur svolgendo un’attività lavorativa non sono in grado di porsi al di sopra della soglia di povertà e che si vedono pertanto costretti a rivolgersi alla Caritas per ricevere sostegno alimentare.

 

“La lezione fondamentale che questa pandemia ci ha insegnato – sottolinea Riccardo Bonechi, direttore di Caritas Firenze – è che nessuno si salva da solo! Caritas e Comune di Firenze hanno costruito un ottimo impianto solidale, capace di capire i bisogni e le fragilità dei cittadini in un’unione di intenti che sicuramente continuerà anche a fine emergenza coronavirus”.