Toscana

Prato, la Confederazione nazionale non riconosce la «nuova» Misericordia di Oste

Questa precisazione – spiegano alla Confederazione – è fondamentale per chiarire e dare seguito a quanto prescritto dal vescovo di Pistoia Fausto Tardelli nel decreto di riconoscimento canonico della sedicente Misericordia di Oste, richiesto da don Simone Amidei, parroco di Santa Maria Madre della Chiesa di Oste.

Secondo la notizia diffusa da don Amidei sul sito web della parrocchia di Oste e poi attraverso un comunicato stampa inviato agli organi di informazione, nel decreto emesso in data 4 ottobre monsignor Tardelli, visto lo statuto della «Confraternita della Misericordia dell’Oste», approva tale Confraternita, quale associazione privata di fedeli laici in seno alla Chiesa Cattolica. Peccato che nella comunicazione si ometta, colpevolmente e in modo strumentale, un aspetto fondamentale del decreto. Il vescovo Tardelli, in modo chiaro e senza giri di parole, prescrive che il nome «Misericordia» potrà essere mantenuto a condizione che la Confederazione Nazionale delle Misericordie accetti la nuova associazione di fedeli laici nel suo seno. «In caso questo non accadesse – si legge nel decreto vescovile – detta associazione assumerà diversa denominazione».  E dunque, nella lettera datata 7 novembre, il presidente Trucchi si rivolge direttamente al Vescovo di Pistoia e chiarisce in modo inequivocabile che «il nome Misericordia è riservato alle associazioni aderenti alla Confederazione Nazionale e pertanto, essendoci già in Oste una sezione dell’Arciconfraternita di Prato, ritengo impossibile l’utilizzo del nome Misericordia, titolo peraltro debitamente registrato».

«A questo punto – afferma il proposto della Misericordia di Prato Gianluca Mannelli – ci pare evidente che la nuova associazione di fedeli laici deve assumere diversa denominazione in quanto è stato lo stesso Vescovo a porre una simile condizione. Ancora una volta dispiace prendere atto della mistificazione della realtà da parte dell’ex Consiglio della nostra Confraternita di Oste, commissariato il 16 agosto. Ci pare una cosa gravissima aver diffuso la notizia del decreto in modo incompleto. Questo tipo di comunicazioni dimostrano quanto abbiamo affermato fin dai primi momenti di questa dolorosa vicenda: i comportamenti del Consiglio di Oste hanno fatto venir meno la fiducia tra il Magistrato dell’Arciconfraternita e l’organo direttivo di quella sezione».

Intanto l’Arciconfraternita della Misericordia di Prato e il commissario della sezione di Oste Massimiliano Iacolare hanno proposto reclamo contro la decisione del giudice Morabito di rigettare la richiesta di provvedimento d’urgenza. Sarà quindi  il Tribunale in composizione collegiale a dire l’ultima parola sulla richiesta dell’Arciconfraternita affinché i responsabili della sezione della Misericordia di Oste consentano al Commissario nominato di svolgere l’operatività delle funzioni di verifica e accertamento a lui conferite. L’Arciconfraternita intende inoltre ribadire come il commissariamento della sezione di Oste sia ancora valido. Nessun giudice lo ha fatto decadere. Il pronunciamento del 31 ottobre ha rigettato soltanto la richiesta del provvedimento di urgenza ex articolo 700 del codice di procedura civile.

Nel frattempo i servizi della Misericordia sul territorio di Oste continuano. Dal 16 agosto scorso, giorno del commissariamento, le attività svolte dalla sezione ostigiana per delega dell’Arciconfraternita sono stati assunti direttamente da quest’ultima, che a sua volta li ha affidati alle altre Confraternite pratesi, che in piena disponibilità stanno facendo fronte a questi servizi aggiuntivi. «E di questo – conclude Mannelli – dobbiamo ringraziare tutte le 25 sezioni della Misericordia di Prato, che ci hanno sostenuto e appoggiato in questa lunga e dolorosa vicenda».

Al comunicato della Confederazione nazionale ha poi replicato con una nota la Confraternita di Oste, facendo presente che la realtà associativa «è approvata a prescindere dalla denominazione che essa sceglierà, a seconda dell’esito della richiesta di riconoscimento avanzata alla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia». E che «il mantenimento della denominazione “Misericordia” dipenderà dalla risposta affermativa alla richiesta (peraltro ancora non presentata perché in fase di compilazione) di entrare a far parte della Confederazione delle Misericordie d’Italia. La Confraternita della Misericordia di Oste – conclude la nota – non cambierà le attività e le finalità previste dal suo statuto anche se dovesse scegliere un’altra denominazione».