Toscana

Prato, la Messa per Paolo Rossi. Il vescovo Nerbini: “In Dio la sua vita non avrà fine”

“Carissimi amici qui presenti – ha esordito Nerbini – in circostanze come questa sentiamo la nostra piccolezza e la nostra impotenza di fronte al mistero del nostro vivere. Vorremmo dire tutto ma sentiamo la pochezza delle nostre parole e dei nostri segni. Possiamo solo impegnarci nel ricordo e allora ripetiamo quelle belle frasi che sentiamo spesso: “Paolo resterai sempre nei nostri cuori”. È vero il ricordo rende tangibile quello che non è più e Ungaretti in una poesia descrive bene: “Ma nel cuore nessuna croce manca”»

«Ma mi chiedo e vi chiedo: non è un po’ troppo poco che una realtà così unica e preziosa, come la vita di una persona, sia relegata solo nel ricordo? Perché noi abbiamo pensieri, desideri e sogni infiniti per i progetti ordinari e di fronte alla morte diventiamo minimalisti e ci accontentiamo di ricordare? Perché il nostro sguardo è corto» ha proseguito il Vescovo, aggiungendo che «Le nostre azioni passeranno, le imprese di Paolo rimarranno registrate in una cineteca, come immagini e suoni. La sua persona no, resta viva in Dio. Quella vita che tanti anni fa si è accesa in un momento sconosciuto dal nulla è destinata a non avere fine, è destinata all’eternità. Questo è lo sguardo che la fede aggiunge alla poca profondità della nostra vista: ci consente di cogliere l’invisibile già presente in noi e per esso vivere. Diciamo pure: “resterai sempre nei nostri cuori” ma aggiungiamo “Sarai sempre vivo in quel Dio che ti ha creato e redento”».

Una cerimonia semplice e composta, voluta proprio dalla famiglia di Paolo Rossi, in particolare dalla moglie. In Cattedrale sono state portate le ceneri di Pablito racchiuse all’interno di un’urna a forma di Coppa del Mondo per un momento di preghiera e l’omaggio simbolico di tutta Prato.

Presenti in Duomo – nel rispetto delle normative anticontagio – i familiari di Paolo Rossi, con il fratello Rossano, la moglie Federica e i figli; i rappresentanti delle istituzioni; amici ed ex compagni di Paolo Rossi, tra i quali Giovanni Galli e Giancarlo Antognoni; cittadini e tifosi. Tante le persone presenti anche in piazza Duomo. La commemorazione è stata trasmessa in diretta televisiva su Tv Prato.

 

Nell’omelia il vescovo Nerbini ha poi voluto ricordare anche il rapporto di Paolo Rossi con la fede, così come descritto dallo stesso campione in una recente intervista. E infine «I trofei, le medaglie, i ricordi passano. Noi restiamo in Dio – ha concluso mons. Nerbini – . Questa fede, la fede di Paolo, è la nostra grande risorsa e speranza. E allora, ciao campione. Arrivederci».