Toscana

Rigassificatore varato a Dubai, arriverà in Toscana tra un mese e mezzo

Il rigassificatore Olt avrà una capacità di rigassificazione di 3.75 miliardi di metri cubi all’anno. In fase operativa il terminale sarà affiancato, con l’aiuto di rimorchiatori, dalle navi metaniere adibite al trasporto del gas liquefatto (Gnl). Attraverso quattro bracci mobili, il Gnl sarà prelevato dalle navi e riversato nei quattro serbatoi sferici del rigassificatore, sarà poi immagazzinato e immesso in “scambiatori di calore”, posti a prua per «scaldare» il Gnl e riportarlo allo stato gassoso. Successivamente il gas verrà trasferito a terra tramite un gasdotto di collegamento di circa 32 chilometri. Durante la sua vita operativa, il terminale sarà in grado di ricevere in media una consegna a settimana di Gnl. 

Alla cerimonia erano presenti i due amministratori delegati di Olt Offshore Lng Toscana in rappresentanza degli azionisti di maggioranza, Peter Carolan per il Gruppo E.ON e Valter Pallano per il Gruppo Iren che, nel corso del loro intervento – si legge in una nota di Olt –  hanno sottolineato «la rilevanza del terminale «Fsru Toscana» quale infrastruttura significativa per l’approvvigionamento energetico nazionale e come importante opportunità per il territorio che lo ospiterà a fronte delle positive ricadute economiche e sociali, stimate ad oggi per circa 400 milioni di euro nell’arco di vita dell’impianto».

Olt Offshore Lng Toscana è una società partecipata da Gruppo E.ON (46.79%), Gruppo Iren (46.79%), Golar Offshore Toscana Limited (3.73%) e OLT Energy Toscana SpA (2.69%), il cui rigassificatore off-shore sarà connesso alla rete nazionale attraverso un gasdotto di 36.5 km realizzato e gestito da Snam Rete Gas, per 29.5 km circa a mare e per i restanti 7 km a terra.