Toscana

Rossi: crisi pesantissima, necessarie scelte drammatiche. Aumentano Irpef e Irap

«La crisi è pesantissima, il taglio del governo è stato di 550 milioni e abbiamo dovuto operare scelte drammatiche». Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, presentando la manovra fiscale messa a punto dalla giunta.

«Il taglio del governo – ha detto il governatore – è stato di 550 milioni esclusa la sanità, pari al 25% delle nostre entrate e della nostra capacità di spesa. La prima risposta è stata passare in rassegna le nostre spese e nel in 2013 i risparmi complessivi saranno di 130 milioni. Altri 170 mln li abbiamo trovati rimodulando la spesa per investimenti. Anche se avessimo azzerato le politiche attive, avremmo avuto uno sbilancio di 100 milioni oltre a determinare un impoverimento della Toscana. Ci siamo assunti la responsabilità di non contraddire l’articolo 3 della Costituzione chiedendo un contributo responsabile che possa mantenere aperte le classi della scuola materna o garantire l’assistenza ai non autosufficienti».

La Toscana ha quindi varato una manovra su Irpef e Irap che, insieme ad altri interventi, porterà a un incremento di entrate di circa 250 milioni di euro. «E’ una manovra – ha concluso Rossi – caratterizzata verso le persone che si trovano in difficoltà e verso coloro che vogliono provare a intraprendere, tutelando lo Stato sociale e gli investimenti. E il bilancio toscano è sano».

Che cosa succederà in pratica? Aumenterà l’Irpef per alcune fasce e l’Irap per un sesto delle imprese toscane. «Abbiamo deciso – ha spiegato il governatore – una manovra fiscale, per quelle che sono le possibilità date a una Regione, quanto più possibile equa verso le famiglie, le imprese e i lavoratori. Con l’Irpef abbiamo tutelato gli incapienti fino a 8 mila euro e le prime due fasce di Irpef, fino a 28 mila euro. Per queste due fasce abbiamo deciso un incremento dello 0,2%, pari a un massimo di 30 euro per la prima fascia e 56 euro per la seconda. In più c’è una detrazione di 50 euro per ogni figlio a carico e di 220 euro per i disabili. Sopra i 28 mila euro l’aumento è dello 0,5».

Per quanto riguarda l’Irap, su 365 mila imprese gli aumenti andranno a colpire 60 mila imprese con un incremento dello 0,92%. Confermate le esenzioni precedenti (onlus, coop sociali, zone montane, aziende con certificazione ambientale e sociale) e saranno esentati interi settori come il manifatturiero, il settore agricolo, i distretti dell’export. Esentate anche le imprese individuali o familiari del commercio e del turismo.

Nel complesso nel 2013 la Regione potrà spendere poco più di 9 miliardi di euro, di cui 6,6 destinati alla sanità. Per cultura, scuola e formazione sono previsti 273 milioni, altri 135 per l’ambiente e 700 per il territorio. Per lo sviluppo e la crescita sono stati destinati 256 milioni. La Regione ha creato un fondo da 20 milioni per il microcredito per famiglie e piccole imprese. Un fondo da 8 milioni andrà a sostenere il pagamento degli affitti mentre 10 milioni serviranno a rifinanziare le classi materne «Pegaso». «La Toscana – ha concluso Rossi – non si scoraggia, non rinuncia allo stato sociale ma neanche al rigore dei conti».

«Una manovra di cui non possiamo certo dirci del tutto soddisfatti, visto che comunque aumenti a carico delle aziende ci saranno – commenta il presidente di Confcommercio Toscana, Stefano Bottai -, ma apprezziamo fermamente le scelte fatte dalla Giunta Regionale, che ha capito il difficile momento attraversato da settori come il commercio e il turismo e non ha voluto inasprire la situazione. Siamo riusciti ad evitare in modo particolare che l’aumento dell’Irap gravasse sulle piccole imprese, quelle più in sofferenza in questo momento».

Non ci sarà infatti alcun aumento dell’Irap per 53 mila imprese toscane del commercio e del turismo su un totale di 66.000 imprese. Decisione che mitiga l’impatto sul commercio e sul turismo di una manovra varata per equilibrare i conti regionali e che vale tra i 245 e i 250 milioni di euro. Mitiga, ma non cancella il peso che graverà sui commercianti e piccole imprese turistiche, visto che l’aumento dell’Irap resta per le società di capitale (13 mila in Toscana).

«Purtroppo – prosegue Bottai – non siamo riusciti ad evitare l’aumento della quota regionale dei canoni demaniali per i balneari, che comunque sono stati rivisti al ribasso rispetto ad altri settori. Infine una nota sull’Irpef, destinata ad aumentare. Un aspetto preoccupante – conclude il presidente di Confcommercio Toscana – perché sappiamo che inciderà negativamente sul potere d’acquisto delle famiglie, già fortemente compresso».