Un progressivo e concertato disarmo nucleare, da portare avanti tramite un dialogo da promuovere all’interno della comunità internazionale per porre fine ad un dibattito sterile, troppo spesso portato avanti in termini astratti da posizioni precostituite. È l’obiettivo indicato da mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu, durante la 61ma Sessione dell’Assemblea generale e delle Nazioni Unite, svoltasi ieri a New York. 640 milioni di armamenti nucleari nel mondo ha denunciato l’esponente vaticano uccidono e mutilano decine di migliaia di persone, provocano le crisi dei rifugiati, minano il ruolo della legge e diffondono una cultura di violenza e impunità. Senza contare il ricorso alle armi di piccolo calibro, che ha un profondo impatto anche sui bambini. Le politiche di deterrenza nucleare, tipiche della Guerra Fredda è la proposta della Santa Sede devono e possono essere rimpiazzate da concrete misure di disarmo basate sul dialogo e sulle negoziazioni multilaterali. Il mondo, infatti, per Migliore si trova oggi di fronte ad un bivio, tra un mondo in cui la proliferazione di armi nucleari è ristretta e rimpiazzata dalla fiducia, dal dialogo e da accordi negoziati e un mondo in cui cresce rapidamente il numero di stati che si sentono obbligati ad armarsi con armamenti nucleari, con la conseguente crescita del terrorismo. Sir