Toscana

SUDAN, GOVERNO E RIBELLI FIRMANO MEMORANDUM DI INTESA

Una dichiarazione di impegno a concludere un accordo definitivo per la pace in Sudan “al più tardi” entro il 31 dicembre 2004 è stata firmata stamani a Nairobi, in Kenya, dal governo di Khartoum e dai ribelli dell’Esercito popolare di liberazione del Sudan (Spla). Il documento è stato sottoscritto davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, riunito eccezionalmente nella capitale keniana proprio per affrontare la questione del Sudan, da parte del ministro di Stato sudanese alla presidenza, Yahja Hussein Babikar, e dal capo della delegazione dello Spla per i colloqui di pace, comandante Nhial Deng Nhial.

Nel testo le due parti si impegnano a raggiungere entro la fine dell’anno l’intesa definitiva per porre fine al conflitto che dal 1983 contrappone il governo islamico di Khartoum ai separatisti del Sud Sudan, costituiti in gran parte da popolazione nera, di tradizione cristiana e animista. Importanti accordi sono già stati raggiunti in passato, in particolare su divisione del potere, governo provvisorio della durata di sei anni (al termine dei quali è previsto un referendum per l’indipendenza del sud), spartizione dei proventi petroliferi e composizione del nuovo esercito riunificato.

Anche il protocollo di pace conclusivo sarebbe già pronto da mesi, ma nonostante le pressioni della comunità internazionale, Khartoum e Spla avrebbero sospeso il negoziato a causa dell’esacerbarsi della crisi in Darfur, la regione occidentale del Sudan dove dal febbraio 2003 è in corso una grave crisi militare e umanitaria. Si calcola che in 21 anni, il conflitto abbia provocato oltre due milioni di vittime, in gran parte anche per la mancanza di cibo e di assistenza sanitaria in un Paese che è il più esteso del continente.

Ieri, aprendo i lavori, il Segretario generale dell’Onu Kofi Annan ha detto che in Sudan “non c’è più tempo da perdere”, aggiungendo che la conclusione rapida del conflitto nord-sud “non aiuterà soltanto a impedire che le guerre continuino a propagarsi nel Paese, ma servirà anche come base e stimolo alla soluzioni di altri conflitti esistenti”. Oggi, a breve, è attesa una risoluzione del Consiglio di sicurezza sul Sudan. Misna