Toscana

SVIZZERA, VESCOVI: REFERENDUM MINARETI DETERIORA LA CONVIVENZA TRA LE RELIGIONI

Durissima la presa di posizione dei vescovi svizzeri alla decisione presa ieri dagli svizzeri a grande maggioranza di vietare la costruzione di nuovi minareti nel loro Paese. Il referendum sulla proposta di modifica costituzionale promosso dalla destra nazional-conservatrice ha visto prevalere i sì con il 57,5%. “Per i vescovi – si legge in un comunicato a firma di Walter Müller, incaricato per la comunicazione della Conferenza episcopale svizzera – rappresenta un ostacolo e una grande sfida per il percorso di integrazione attraverso il dialogo e il rispetto reciproco. Non si è riusciti a dimostrare in maniera evidente al popolo che il divieto di costruzione dei minareti non contribuisce ad una sana convivenza di religioni e culture. Al contrario la deteriora. La campagna elettorale, con le sue esagerazioni e le sue caricature, ha mostrato che la pace religiosa non avviene da sé e deve essere sempre difesa”. “Il ‘sì’ all’iniziativa aumenta – prosegue la nota di Müller – aumenta i problemi di convivenza tra le religioni e le culture”. Secondo l’episcopato svizzero, “la prima sfida è quella di ripristinare nell’opinione pubblica la fiducia necessaria per il nostro ordine giuridico e l’attenzione agli interessi di tutti. E ciò richiede la collaborazione di tutti in Svizzera, e in particolare dei responsabili dello Stato e della Chiesa”. “Le difficoltà di convivenza tra le religioni e le culture – si legge ancora nella nota – non si limita alla Svizzera. I pastori della Chiesa cattolica ha ribadito prima del voto che il divieto di costruzione di minareti non servirà ai cristiani oppressi e perseguitati nei paesi islamici, ma deteriora la credibilità del loro impegno in quei paesi”.Sir