Toscana

Sanità. Regione vara piano contro aggressioni a operatori

Potranno essere telecamere a circuito chiuso, dispositivi di sicurezza, illuminazione adeguata, impianti di allarme o metal detector, sistemi di pronto intervento. L’importante è che le aziende sanitarie toscane si attrezzino per garantire la sicurezza ai propri operatori sanitari. L’assessorato al Diritto alla salute della Regione Toscana dopo gli ultimi episodi di violenze a danni dei sanitari, vara un «progetto sicurezza vero e proprio» per tutelare e proteggere gli operatori dal rischio di aggressioni. In anticipo rispetto alle disposizioni nazionali, dunque, la Toscana ha varato una serie di «misure antiviolenza» per le strutture sanitarie allo scopo di prevenire, contrastare fino a eliminare comportamenti aggressivi nei confronti di medici, infermieri e personale. Le aziende e gli enti del Servizio sanitario dovranno quindi attivare servizi di vigilanza nei Pronto Soccorso regionali e in tutte le aree a maggior rischio. Contemporaneamente, anche il settore Sicurezza sui luoghi di lavoro dell’assessorato attiverà azioni per assicurare maggiori livelli di sicurezza nelle strutture sanitarie e tutelare operatori e utenti. Si partirà con una rilevazione dell’attuazione delle misure di prevenzione e contrasto e, attraverso le domande poste alle aziende, si chiederà se le strutture sanitarie sono in grado innanzitutto di gestire la prevenzione di atti di violenza, ma in caso questi si verificassero, se sono dotate di strutture e tecnologie adatte e se hanno misure organizzative.

Altra azione prevista è un monitoraggio sull’andamento del fenomeno a livello regionale, e anche la promozione di adeguate misure di prevenzione e contrasto, prima fra tutte la formazione e l’aggiornamento per management e operatori. «Era importante intervenire e velocemente per contrastare un tipo di fenomeno, l’aggressione agli operatori sanitari, di cui troppo spesso ultimamente dobbiamo registrare episodi incresciosi – ha detto l’assessore regionale al Diritto alla salute Stefania Saccardi – Per questo abbiamo dato il via a questo programma che ha come obiettivo primario il diritto alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro e la prevenzione di atti che non vorremmo mai più si verificassero». Col piano si vogliono tutelare i lavoratori «innanzitutto garantendo loro la massima sicurezza e anche l’ambiente in cui operano, dove si presta un servizio prezioso». Un servizio che «racchiude in se stesso il rispetto per la persona, di tutte le persone, chi deve essere assistito e chi assiste», chiosa Saccardi.