Toscana

Statuto regionale, entusiasmi eccessivi

«Abbiamo vinto», «oggi è un giorno bellissimo per la Toscana», «viene premiato il nostro coraggio», «ancora una volta siamo un esempio positivo». Sono queste alcune dichiarazioni con cui in Regione è stata accolta la sentenza della Corte costituzionale sul nuovo Statuto.

Qualcuno ha addirittura parlato di «momento storico». Quando però si va a leggerla le cose si ridimensionano molto e non si può certo parlare di vittoria. In realtà la Consulta ha svuotato di efficacia giuridica gli articoli sulle coppie di fatto e sul voto agli immigrati, come spiega in un’intervista a Toscanaoggi il costituzionalista Giovanni Tarli Barbieri. Tanto clamore cerca di nascondere la vera ragione del contendere: con l’entrata in vigore dello Statuto, infatti, i Consiglieri regionali passano da 50 a 65 e viene introdotto un nuovo sistema di voto che elimina la preferenza: in pratica saranno i partiti a scegliere chi portare in Consiglio. Una legge elettorale fortemente voluta dai tre raggruppamenti maggiori, Ds, Forza Italia, Alleanza Nazionale, che proprio in concomitanza della sentenza della Consulta si sono affrettati a varare una proposta di legge per le primarie, meccanismo di assai dubbia praticabilità che dovrebbe garantire un minimo di controllo democratico sulla classe dirigente una volta abolita la preferenza.

L’aumento di 15 consiglieri regionali previsto dal nuovo Statuto toscano, sotto l’aspetto logistico, costerà dai 400 ai 430 mila euro. È la spesa indicativa del progetto elaborato dall’ufficio provveditorato del Consiglio regionale per l’ampliamento dell’aula consiliare. In base al progetto, le dimensioni dell’aula consiliare passerebbero dai 170 metri quadrati attuali a 205, con 80 postazioni (per consiglieri, assessori, assistenti tecnico-legali), contro le 65 di adesso. Il progetto prevede, tra l’altro, nuovi arredi, nuovi impianti audio-video e l’ampliamento dell’area riservata al pubblico, che potrebbe ospitare 50-55 persone, contro le 15 di oggi. I lavori dovrebbero iniziare dopo l’ultima seduta di questa legislatura, per far sì che la nuova aula sia pronta per la prima seduta della prossima legislatura.

Dietro lo Statuto regionale un furto agli elettori – di ALBERTO MIGONE

La sentenza 372 sul sisto della Corte Costituzionale