Toscana

TERRA SANTA, «A CHE PUNTO E’ LA NOTTE?», DOCUMENTO DEL PATRIARCATO

“Condanna del terrorismo, dialogo e convivenza con ebrei e musulmani”. Sono questi i punti cardine del documento “‘Sentinella, a che punto è la notte?’ – Riflessione sulla presenza della Chiesa in Terra Santa” diffuso il 3 dicembre dalla Commissione teologica diocesana di Gerusalemme presieduta dal Patriarca di Gerusalemme, mons. Michel Sabbah. “Condanniamo il terrorismo – si legge nel testo – è un mezzo illogico, irrazionale e inaccettabile per risolvere un conflitto”. A “questo clima di violenza” che “non distingue israeliani e palestinesi” occorre rispondere “con atti concreti di pace che nascono dalla difficile vocazione data da Dio alla Chiesa e ai suoi membri” chiamati “ad una non-violenza attiva e creativa negli atteggiamenti e nelle parole. Fare la pace non è una tattica ma uno stile di vita”. Anche nelle relazioni con il popolo ebraico “con il quale condividiamo le radici della nostra fede, l’Antico Testamento”. Un dialogo che, tuttavia, resta distinto dalle scelte politiche dello Stato di Israele. “Come Chiesa – prosegue il documento – siamo testimoni della continua occupazione militare israeliana dei Territori palestinesi e della violenza sanguinaria dei due popoli. Le scelte dello Stato israeliano devono essere considerate in una prospettiva non religiosa ma dei principi comuni alla legge internazionale”. Riguardo alle relazioni con i musulmani il documento avverte del rischio di “islamizzazione di alcune fazioni politiche che minaccia non solo i cristiani ma anche quei fedeli dell’Islam che aspirano ad una società più aperta. Quando l’islamizzazione costituisce una violazione della libertà dei cristiani dobbiamo insistere per chiedere rispetto della nostra identità e libertà religiosa”. In questa situazione, si legge ancora, “cerchiamo di aiutare i nostri fedeli arabi, che sono la maggioranza del nostro gregge, ad integrarsi e a vivere da cristiani, da arabi e da cittadini in Giordania, Palestina ed Israele. Il fatto che i cristiani siano una minoranza non vuol dire che sono poco importanti e che devono lasciarsi andare allo scoraggiamento. Incoraggiamo i nostri fedeli a partecipare alla vita pubblica e a contribuire, ciascuno nel proprio campo, alla costruzione della società”. “Tra ebrei e musulmani – termina il messaggio – la Chiesa è chiamata a promuovere la riconciliazione, il dialogo e la convivenza per giungere alla pace. Questa è la nostra vocazione”.Sir