Toscana

TERREMOTO SUD-EST ASIATICO, ALMENO 17.000 LE VITTIME. PARTONO I PRIMI AIUTI

È di 17.126 vittime il bilancio provvisorio del terremoto di magnitudo 9 della scala Richter, con epicentro nell’Oceanio Indiano tra le Isole Andatane e l’isola di Sumatra, seguito da un devastante tsunami, che ha colpito e provocato distruzione in Sri Lanka, Indonesia, India, Thailandia, Malaysia, Maldive, Myanmar, Bangladesh e Kenya. Il bilancio è purtroppo ancora provvisorio, vista l’intensità del sisma e la violenza dell’onda d’acqua che, poche ore dopo, si è abbattuta sulle coste dei Paesi interessati da disastro.

Al momento, il numero delle vittime è di 5.860 morti nello Sri Lanka, dove i dispersi sarebbero almeno 1.555, 4.448 in Indonesia, 6.279 in India, 461 in Thailandia, 42 in Malaysia, 32 nelle Maldive (con almeno 51 dispersi), 2 in Bangladesh, 1 in Myanmar e Kenya. Alcune decine i turisti morti, presenti in questo periodo di ferie di fine anno in centinaia di migliaia di unità nelle zone colpite. In realtà, dal Myanmar le notizie diffuse sono estremamente scarne, vista la riottosità del regime militare ad aprirsi all’esterno, e anche negli altri Paesi solo nelle prossime ore sarà possibile avere dati più vicini alla realtà, soprattutto nelle zone completamente devastate dalla forza del sisma e del mare e in quelle meno accessibili. A questo proposito, il governo indiano ha invitato tutti a rimanere il più lontano possibile dalle coste visto che lo tsunami è un fenomeno che, dopo aver colpito con l’onda più potente, continua a verificarsi con fenomeni meno violenti ma comunque distruttivi per 24/48 ore dopo la prima manifestazione.

Oltre ai danni e alle vittime dell’immediato, va considerato l’altissimo numero di senzatetto – almeno 800.000 nel solo Sri Lanka – e gli effetti sulle strutture, in particolare su quelle igienico-sanitarie e sulle condutture dell’acqua potabile, sulle quali solo più avanti sarà possibile fare un punto.

Le principali organizzazioni umanitarie internazionali si stanno attivando per reperire fondi e inviare aiuti nelle zone colpite. Tra le prime va segnalata l’organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere (Msf) che sta completando l’invio di un aereo con 32 tonnellate di medicine e materiale medico per le operazioni di soccorso, che permetterà di soccorrere tra le 30.000 e le 40.000 persone nel nord di Sumatra, la regione indonesiana più vicina all’epicentro del terremoto. Operatori di Msf saranno inviati anche in India, Malesia, Indonesia e Sri Lanka. Msf, inoltre, ha lanciato una campagna di raccolta fondi straordinaria per raccogliere almeno 1,5 milioni di euro per avviare i primi soccorsi.

Anche la Federazione internazionale delle società della Croce rossa e della Mezzaluna rossa hanno avviato una campagna di raccolta fondi con l’obiettivo di raggiungere un budget iniziale di almeno 5 milioni di euro per assistere almeno 500.000 sinistrati e senzatetto in India, Indonesia, Sri Lanka, Thailandia e Malaysia.

Sta intanto per partire da Copenaghen un cargo di medicinali d’emergenza inviati dalla Croce rossa per prevenire e curare i primi casi di tifo e diarrea, inevitabilmente destinati a insorgere; un team internazionale si recherà inoltre a breve sul posto per verificare le reali necessità delle popolazioni colpite. La Caritas Diocesana di Roma, infine, ha lanciato un appello per invitare chiunque possa a contribuire allo stanziamento di fondi per sostenere gli interventi d’emergenza e i progetti di ricostruzione sociale e ambientale che si renderanno da subito necessari in Thailandia, India, Sri Lanka, Indonesia, Malesia e Maldive.Misna