Toscana

Terremoto: 40 squadre di verificatori in Garfagnana e Lunigiana

«Quella passata è stata una notte più tranquilla – ha riferito Rossi – mentre oggi 40 squadre di verificatori (20 per la Lunigiana e 20 per la Garfagnana) si recheranno sul posto per verificare i danni». Attualmente risultano un migliaio di edifici da verificare, mentre altri 340 sono stati già ispezionati e di questi 50 sono stati dichiarati inagibili.

Intanto Rossi ha detto  di aver parlato con il Prefetto Gabrielli, capo  della Protezione Civile nazionale,  e con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Patroni Griffi. «Mi auguro – ha detto il presidente della Regione – che già nel Consiglio dei Ministri di domani venga approvata la dichiarazione dello Stato di emergenza, che abbiamo richiesto, e che venga effettuato un primo stanziamento di 5 milioni di euro per far fronte all’emergenza e per iniziare a riparare i danni alle strutture pubbliche. Per quanto riguarda i danni subiti dai privati – ha soggiunto Rossi – mi sembra interessante la proposta,  che ho sentito da alcuni parlamentari, ossia di estendere i benefici fiscali in termini di credito di imposta,  attualmente in vigore per le ristrutturazioni e per il risparmio energetico,  anche per il rischio sismico».

Il presidente della Regione ha fatto inoltre il punto della situazione sulle strutture allestite dalla protezione civile regionale e da quella nazionale per garantire l’accoglienza.   In zona è stata inviata una colonna mobile regionale con due unità abitative in grado di offrire 500 posti. Sono presenti inoltre 3400 brande e 3 cucine da campo. La protezione civile nazionale ha inviato invece 5 moduli abitativi, di cui 4 in Lunigiana e 1 in Garfagnana.  2 campi sono stati aperti  in Garfagnana e 1 in Lunigiana.  «Abbiamo garantito ospitalità sul posto – ha proseguito Rossi – e abbiamo individuato strutture a valle nel caso che diventassero necessarie, augurandoci, naturalmente,  che non lo siano. Abbiamo fatto e stiamo facendo  il massimo sforzo possibile».

Rossi ha infine osservato come «l’impegno profuso negli anni dalla Regione Toscana per la riduzione del rischio sismico abbia prodotto i suoi effetti e abbia evidentemente  contribuito a limitare i danni. Quando dico – ha concluso – come ho fatto nei giorni scorsi, che sarebbe opportuno  rinunciare a qualche F35 e, con i soldi risparmiati, mettere delle scuole in sicurezza, intendo fare una scala di priorità».