Toscana

Terremoto, Gabrielli: «Qui la prevenzione ha funzionato. Nessun allarmismo»

«Noi tutti, e in particolare questo territorio, dobbiamo avere la consapevolezza di vivere in una condizione di permanente sismicità. Per fortuna in questo momento non registriamo particolari criticità, anche se c’è tutta una serie di accertamenti in atto da parte dei tecnici. Sui danni avremo un quadro nelle prossime ore e nei prossimi giorni». Lo ha detto Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, dopo l’incontro, a Fivizzano (Ms), con i sindaci dei Comuni della Lunigiana colpiti dal terremoto.

«Il tema che tutti i sindaci hanno ribadito – ha detto – è che questo territorio vive una condizione di preoccupazione e paura, dovuta non solo all’evento sismico principale ma anche alle scosse che si sono succedute». Gabrielli ha ricordato che «qualcuno ha detto che il terremoto che c’era stato qualche giorno fa», sabato, «poteva essere premonitore». Però, ha sottolineato, «negli ultimi 8 anni ci sono stati sul territorio nazionale 635 terremoti simili, dal primo gennaio ne abbiamo già avuti 35, di magnitudo 3.5 o superiori. Se tutte le volte avessimo dovuto fare azioni preventive o evacuative avremmo avuto un Paese in continua evacuazione». E ha ribadito che «nessuno è in grado di stabilire il dispiegarsi delle ulteriori vicende, se ci saranno altre scosse se saranno di intensità uguale o maggiore» a quella verificatasi ieri, con epicentro a Fivizzano. Già ieri, in Lunigiana e Garfagnana molte persone parlavano di possibili nuove scosse e su alcuni siti e su facebook c’era chi si sbilanciava dando anche orari precisi. Per questo ha annunciato che denuncerà chi procura allarme nella popolazione.

«Dove si è lavorato e si è fatta prevenzione strutturale i risultati si vedono: qui c’é stata una scossa 5.2, in altri territori terremoti di questa entità provocano danni ben maggiori», ha detto ancora il capo della Protezione civile, parlando con i giornalisti a Fivizzano (Ms). «Questa è la vera grande risposta alle preoccupazioni sul tema della sismicità. Noi abbiamo bisogno di territori messi in sicurezza». Gabrielli, rispondendo ai cronisti, ha spiegato che «i sindaci non mi hanno fornito nessun dato relativo a ordinanze di sgombero, ma siamo ancora in una fase di grande preoccupazione perché la gente ha difficoltà a tornare a casa e a verificare i danni. Il nemico più difficile da combattere è la paura».

Il capo del Dipartimento ha assicurato che «la Protezione civile allestirà situazioni di ricovero e di accoglienza per tutti quei cittadini che in questo momento vivono in una condizione di preoccupazione». Gabrielli ha anche spiegato che «non risultano problemi per gli esami di maturità». Gabrielli ha anche assicurato l’impegno del governo per i territori colpiti: «Io sono qui – ha concluso – perché il presidente Letta mi ha detto di venire, di verificare e di ragguagliarlo sugli strumenti per una risposta efficace. Oggi la questione è essere vicino alla gente, agli abitanti di territori che sono impauriti».

Anche il sottosegretario alle Infrastrutture Erasmo D’Angelis, in visita a Fivizzano, ha sottolineato come «i pochi danni subiti in Garfagnana e Lunigiana con la forte scossa di terremoto di magnitudo 5.2 sono una lezione all’Italia: quando si ricostruiscono paesi crollati rispettando le regole antisismiche con rigorosi controlli, cosa accaduta in queste zone dopo il sisma del 1995, i rischi diminuiscono radicalmente e non si piangono morti e feriti. Il Governo può solo ringraziare cittadini, sindaci, volontari e protezione civile per quanto stanno facendo e continueremo a monitare la situazione fino al cessato allarme. Anche per questo è finita la stagione delle lacrime di coccodrillo sparse dopo ogni catastrofe. Siamo un Paese in grado di lanciare un vero piano di prevenzione sismica per salvare beni e vite umane oggi pericolosamente a rischio, è anche il modo per ridare ossigeno al settore dell’edilizia in crisi». Il sottosegretario ha poi ricordato che con il «decreto del fare» il governo ha sbloccato 300 mln per interventi antisismici nelle scuole e troverà altre risorse per la messa in sicurezza.

16 persone evacuate. Sono 16 al momento le persone evacuate in Garfagnana a seguito delle verifiche sugli edifici nelle zone colpite ieri dal terremoto. Lo comunica la Provincia di Lucca spiegando che 10 sono nel Comune di Minucciano, dove sono ancora in corso le ispezioni, 4 a Gallicano e 2 Giuncugnano. A Minucciano, si è verificato il crollo di una porzione di copertura di una ex scuola attualmente non utilizzata. In Garfagnana, nella notte, 175 persone sono state ospitate in 14 aree di ricovero.

Chiese chiuse nei comuni più colpiti. Il vescovo di Massa Carrara-Pontremoli, monsignor Giovanni Santucci, dopo l’incontro con la Protezione Civile, ha disposto che «in via precauzionale non si celebri messa nelle chiese che resteranno chiuse nei comuni di Casola Lunigiana, Fivizzano, Fosdinovo e Comano fintanto che non se ne verifichi l’agibilità». E’ quanto informa l’Ufficio Beni culturali della stessa diocesi aggiungendo che «a tale precauzione si adegueranno anche i parroci di altri comuni nel caso riscontrino che gli edifici di culto abbiano subito qualche danno dal terremoto. Le Sante Messe si celebreranno ugualmente o all’aperto o in locali ritenuti idonei a tale scopo».

MESSE ALL’APERTO PER I TERREMOTATI