Toscana

Torna Medì: le città del Mediterraneo si incontrano a Livorno

Alle 17 di venerdì 13 marzo la cerimonia di apertura, con la relazione introduttiva di Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, cui seguirà un confronto sull’immigrazione al quale prenderanno parte, con testimonianze e proposte, il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini, Inma Gala di Tangeri (Ufficio Migrazioni della diocesi di Tangeri) ed Emiliano Abramo (Catania). Attesa la relazione, sabato mattina 14 marzo, alle 9.30, del sindaco di Livorno Filippo Nogarin su come pensare i porti del Mediterraneo nel tempo della globalizzazione. Il dibattito, a più voci, vedrà la partecipazione Adolf Romagosa, Direttore di Porto 2000 a Barcellona, e di Ioannes Panagiotopoulos, dell’Università di Atene. Alle 11 la tavola rotonda sulle città e la cultura mediterranea. Nel “porto” di Livorno arriveranno per questo confronto lo scrittore Mehmet Coral di Smirne, il sociologo Ahmad Beydoun di Beirut, la presidente dell’associazione Liaisons Mediterraneée Ridha Tilli e l’attivista Shahinaz Abdel Salam di Alessandria. Le conclusioni di Medì, alle 12.30, sono affidate a Vittorio Ianari. “”Nell’età della globalizzazione e con la crisi degli Stati-Nazione – spiegano i promotori – le città, in particolare quelle del Mediterraneo, sono un soggetto importante e un attore decisivo del futuro di tutti. La sede del convegno, Livorno, valorizza il ruolo storicamente ricoperto dalla città e dal suo porto, nell’attrarre opportunità di scambi e relazioni tra uomini e nazioni”. Nel 2014 l’incontro ha raccolto dieci città del Mediterraneo e altrettanti relatori, espressioni della società civile, avviando una apprezzata riflessione che è stata puntualizzata, con gli atti, nel libro ‘Le città vogliono vivere’, edito da Giuliano Ladolfi Editore e in uscita proprio in occasione di Medì. In questa seconda edizione punto centrale del confronto sarà il rapporto tra gli insediamenti urbani e i loro porti, considerando anche la situazione attuale di alcune aree portuali del Mediterraneo, da quelle più strutturate a quelle da rivalutare.

Le città, sottolinea la Comunità Sant’Egidio, saranno rappresentate a Medì “non solo e non tanto da specialisti, ma da uomini e donne che innanzi tutto amano la propria città e che per motivi e a livelli diversi, hanno vissuto e operato per la convivenza e il pluralismo, caratteristica e proposta di sviluppo, originale della civiltà mediterranea”.