Toscana

Tram Firenze, la protesta delle imprese. Nardella: Comune pronto a pagare ditte subappalto

«Siamo pronti anche a intervenire nuovamente, a riaprire i cantieri e consegnare l’opera per i test del pre-esercizio il 31 luglio. Ma abbiamo bisogno di certezze: chi paga per i lavori già eseguiti e per quelli futuri. Senza quelle non siamo in condizioni di lavorare. Perché questi mattoni sono soldi nostri e sudore delle nostre maestranze». è un fiume in piena Vincenzo di Nardo, il presidente del Consorzio Stabile Gst, a nome delle cinque ditte subappaltatrici (Gst, Calenzano Asfalti, Jacini Srl, Ies Fratelli Massai, Varvarito Lavori) che hanno deciso di interrompere le operazioni sui cantieri della linea 2 del tram di Firenze, la tratta che collegherà l’aeroporto di Peretola con la stazione di Santa Maria Novella, visto il mancato pagamento di circa 10 mesi di lavori.

Di Nardo, davanti ai cantieri di viale Belfiore, documenti e lettere alla mano ricostruisce la vicenda: «Il 4 luglio, con valuta al 5, è partita la richiesta di un bonifico da poco meno di 3 milioni di euro che Tram spa», la concessionaria delle linee 2 e 3 della tramvia di Firenze, «ha inoltrato al Monte dei Paschi per pagare i lavori eseguiti fino al 31 dicembre del 2017». Il bonifico, però, «è stato stoppato da Grandi Lavori Fincosit, che, il 6 luglio, ha inviato una lettera a Tram intimando il blocco del pagamento spontaneo dei debiti pregressi, perché entrati in concordato preventivo». In pratica Fincosit «ha fermato il pagamento diretto con delega. Se invece ci avessero garantito il pagamento, eravamo disposti anche a fare i turni di notte, nonostante fossimo scoperti di sei mesi. Ma ormai avevamo investito in quest’opera».

Il 22 luglio, racconta ancora Di Nardo, «dopo 10 mesi a secco, abbiamo interrotto nella speranza di vedere arrivare nelle nostre casse parte di ciò che abbiamo già speso. Perché noi non abbiamo saltato un pagamento dei nostri operai e il gasolio lo paghiamo a 60 giorni». Una mossa che ha dato alcuni frutti, visto che una prima tranche di arretrati è stata girata ai subappaltatori: Tram Spa, infatti, «ci ha pagato direttamente due mesi, luglio e agosto 2017, perché in quel caso è stata autorizzata, con delega, direttamente da Fincosit». Poi però è arrivata la richiesta di concordato e la stessa operazione pensata per pagare altri quattro mesi di arretrati, da settembre e dicembre 2017, si è ‘ingessata’. Non solo, si sfoga Di Nardo: «Il 9 luglio Gl Fincosit ci ha inviato una lettera chiedendoci di liberare immediatamente i cantieri per grave inadempienza. Secondo la loro missiva, visto che non facciamo i lavori, il contratto è risolto di diritto ed ha fissato per oggi, alle 10, un incontro qui per fare i conti sulla contabilità in contraddittorio. Ma ancora non si sono visti».

In questa fase delicata, aggiunge, «il Comune ha avuto attenzione e si sta adoperando per trovare una soluzione. So anche che il fondo Meridian, che dentro Tram ha acquistato le quote anche da Fincosit, sta operando. Speriamo che tutta questa situazione si risolva». Però, conclude amaro, «noi gli operai li abbiamo pagati anche ieri. Mentre è indecoroso che i finanziamenti pubblici si fermino in quel ciclo che dovrebbe andare avanti, da chi finanzia a chi suda nel cantiere».

Sulla linea 2 «come Comune abbiamo pagato puntualmente tutte le quote di lavoro degli stadi di avanzamento. Abbiamo già pagato novembre e dicembre e, come abbiamo scritto, siamo anche disponibili a pagare le quote successive direttamente alle ditte subappaltatrici senza violare le leggi». Lo spiega il sindaco di Firenze Dario Nardella, dal cantiere di viale Belfiore. Per far questo, però, «serve un po’ di volontà concreta, se si vuole si può fare. Non è il destino che ferma la tramvia, sono le persone che possono decidere di portarla avanti. E noi ci siamo». In questa fase, dice rivolgendosi «alle banche e alle aziende che costituiscono il consorzio Tram spa, la stazione appaltante, è indispensabile che ciascuno faccia la propria parte, perché non si possono lasciare operai e ditte per la strada e i cantieri senza un futuro».

Detto questo, soffermandosi anche sulla partenza linea 3, oggi alla prova della commissione tecnica del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (commissione Ustif), «sono fiducioso. Così come per la linea 2, che ormai è in dirittura di arrivo», visto che per i tecnici di Palazzo Vecchio manca poco più dell’1% dei lavori. Certo, ammette, a questo punto i tempi per completare la linea 2 «li sapremo quando ricominceremo a lavorare».

Fatta questa constatazione, Nardella riprende la parola e si sfoga con le ditte e i giornalisti: «Su questa opera, insieme agli operai e alle aziende, stiamo facendo un miracolo contro tutto e contro tutti. Perché in Italia, vuoi per la burocrazia, gli avvocati e le ruberie, non si riesce mai a finire un’opera pubblica. Ecco, qui non c’è  stato un problema di tipo giudiziario». Inoltre, «se avessimo voluto stare tranquilli, stavamo fermi. Se dovevo pensare ai voti, non facevo niente. Ma Firenze ha bisogno di questa tramvia».

Ultim’ora: Ok del Ministero. Linea 3 parte lunedì 16 luglio

«È fatta. Lunedì si parte». Il sindaco di Firenze Dario Nardella annuncia così, su Twitter e su Facebook, il via libera alla linea 3 del tram. «La linea 3 della tramvia», che diventerà la linea T1 Leonardo Careggi-Villa Costanza, «parte il 16 luglio. Oggi è arrivato il via libera dalla commissione ministeriale e domani la Regione firmerà l’ultimo decreto».