Toscana

Treni, ancora Memoriario tra polemiche e smentite

di Ennio Cicali

Parte tra le polemiche questa domenica, 9 dicembre, la quarta fase di Memorario che sarà esteso anche alle tratte ferroviarie Firenze-Arezzo-Chiusi, Firenze-Borgo S. Lorenzo e Firenze-Pontassieve-Borgo S. Lorenzo. Nato dalla collaborazione tra Trenitalia e Regione Toscana, Memorario si basa su treni con orari di facile memorizzazione, a cadenze regolari e coordinati per semplificare gli spostamenti dei passeggeri. Attivato in Toscana nel dicembre 2004, sulla linea Firenze-Pisa-Livorno, è stato poi esteso alla Firenze-Prato-Pistoia-Lucca-Viareggio e sulla Firenze-Empoli-Siena.

In Toscana ci sono 13 linee regionali per un totale di 130 treni che fanno 660 viaggi al giorno per 220 mila pendolari. Un esercito in crescente aumento per l’aumento del costo dei carburanti e dei parcheggi. Pendolari alle prese con le difficoltà di routine (affollamento, malfunzionamento degli impianti di riscaldamento e climatizzazione, pulizia discutibile, carrozze fuori servizio) che si sommano ai ritardi e al costo crescente di biglietti e abbonamenti.

Tra i motivi di scontento anche le voci della soppressione delle fermate a Campo di Marte degli Intercity provenienti da Arezzo e Chiusi. Treni utilizzati principalmente da molti lavoratori. Altri tagli riguarderebbero le linee Pisa-Firenze (via Empoli) e Viareggio-Firenze (via Prato). Voci subito smentite dalle Ferrovie dello Stato con un secco comunicato: «non sono previsti tagli di servizi in Toscana a partire dal 9 dicembre», anzi l’offerta sarà potenziata, con il finanziamento della Regione Toscana. «Successivamente, e in relazione alle risorse stanziate dalla legge finanziaria per i contratti di servizio – precisa la nota – l’offerta potrebbe subire variazioni».

«Non ci saranno tagli, in nessun caso. Né di sette, né di otto, né di un solo treno», assicura dal canto suo l’assessore regionale ai trasporti Riccardo Conti, intervenendo sull’allarme tagli ai treni regionali. I tagli della Finanziaria, soggiunge Conti, si ripercuoteranno sulla qualità dei nostri servizi, che dipende in gran parte dal rinnovo del materiale rotabile, sul quale la Regione ha investito molto. Lo stesso vale per il potenziamento delle infrastrutture per le quali sono pronti 110 milioni di euro. Comunque, assicura Conti «i viaggiatori troveranno tutti i treni che abbiamo promesso, non uno di meno». La Regione dal 2000 a oggi ha finanziato con 65 milioni di euro di risorse regionali, l’acquisto di 20 Minuetto, 10 Vivalto, 24 locomotive, 44 automotrici, 192 vetture, e il  potenziamento dei servizi sull’intera rete. Dal 2005, ogni anno, aggiunge 30 milioni di euro per pagare servizi aggiuntivi, tra i quali il Memorario.

Meno tranquilli i sindacati dei ferrovieri – Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – che lamentano la mancanza di un centinaio di lavoratori per soddisfare la produzione dei servizi, senza contare le decine di pensionamenti previsti per la fine di quest’anno. In particolare, secondo i sindacati occorrono 720 macchinisti (disponibili 656) e 548 capi treno (disponibili 519) necessari per la realizzazione dei treni pendolari e l’effettuazione del Memorario.

In particolare, secondo i sindacati confederali, la perdita continua di posti di lavoro – macchinisti, capitreno della media e lunga percorrenza – riguarda gli impianti di Firenze e Pisa, con un calo della produzione progressiva. Allo stesso modo si registra una perdita di posti di lavoro in Trenitalia: tra gli operai delle officine manutenzione rotabili 80 addetti; tra il personale dell’assistenza clienti complessivamente 50 addetti. Manca il personale anche nella Società Rfi: circa 60 addetti tra gli operai della manutenzione Infrastruttura e circa 50 addetti tra i tecnici della circolazione e i capistazione.

Il 30 novembre scorso i lavoratori dei trasporti hanno scioperato contro una Finanziaria  che, tra l’altro, toglie risorse al trasporto locale precludendone ogni possibilità di sviluppo e danneggiando chi si serve del treno per studio o per lavoro. Senza dimenticare che i treni locali contribuiscono a ridurre il traffico automobilistico e lo smog nelle aree metropolitane.