Toscana

Trovata la soluzione per la moschea a Firenze, esprimono soddisfazione il sindaco Nardella e il cardinale Betori

“Sono molto lieto che la comunità islamica della nostra città abbia trovato lo spazio adeguato per la moschea, il luogo dove esercitare la propria vita religiosa comunitaria e il proprio culto. Siamo legati alla comunità islamica da lunga e sincera amicizia, e con le altre confessioni religiose siamo stati sempre vicini e abbiamo sofferto con loro in questi mesi difficili”. Questa dichiarazione dell’Arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori in merito alla notizia sull’individuazione del luogo per la nuova moschea. “Voglio esprimere – ha proseguito – la mia gratitudine e l’apprezzamento per tutti coloro, a cominciare dal Comune e dalla Prefettura, che in questo lungo periodo si sono spesi, hanno operato insieme assiduamente, ciascuno per il proprio ruolo e competenza, per arrivare ad una soluzione. La Chiesa di Firenze partecipa oggi alla gioia per questo esito positivo che risponde ad un bisogno primario della persona umana e al diritto di ogni comunità a professare liberamente la propria fede religiosa”.

“Una svolta storica per la nostra città e per la comunità islamica di Firenze”. Così il sindaco Dario Nardella oggi in piazza dei Ciompi, dopo l’annuncio della comunità islamica di aver presentato l’unica offerta per l’acquisto di una ex sede bancaria di Intesa San Paolo  in via Martiri del popolo, a pochi metri dall’attuale luogo di preghiera in piazza dei Ciompi. 

“Dopo 20 anni di discussioni – ha proseguito il sindaco Nardella – siamo arrivati con un gioco di squadra importante a individuare la nuova moschea della nostra città, che sarà una soluzione permanente perché l’immobile entrerà nella proprietà della comunità: un dato fondamentale, tanto più che il nuovo locale si trova a poche decine di metri dalla sede attuale, dove la comunità cittadina ha già sperimentato con successo la convivenza con la comunità musulmana senza mai particolari problemi nonostante il numero significativo di fedeli. Un quartiere che ha vissuto quindi come ricchezza e non come problema la presenza della moschea. Un segnale bellissimo, di civiltà e di successo della tenacia, del dialogo e della pacatezza”. 

“Da ottobre abbiamo iniziato insieme all’Imam un percorso serrato di ricerca sul territorio – ha detto l’assessora al Welfare Sara Funaro -. Sono emerse varie ipotesi e sono stati effettuati vari sopralluoghi, finché le verifiche per tutte le autorizzazioni hanno dato esito positivo in merito alla soluzione oggi individuata, portando la comunità a fare questa scelta. Un gioco di squadra fondamentale tra tutti i soggetti coinvolti in un dialogo straordinario, che ha riguardato anche i cittadini e tutte le comunità religiose che sono state molto presenti. Un segnale importante di vicinanza in tutti i momenti, che conferma ancora una volta come Firenze sia la città del dialogo. La giornata di oggi lo conferma: ci troviamo simbolicamente nel triangolo rappresentato dalla sinagoga, dal Duomo di Firenze e dalla sede della nuova moschea. Una vittoria per tutta la città”. (sc)